*CAPITOLO 12*

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DRACO'S POV

Non volevo cacciare la Potter nei guai, non sapevo com'erano andate le cose tra quei tre. Ma seppi bene cosa accadde dopo l'urlo da gallina della Chang, perché io fui protagonista di uno scontro con quello sbruffone di McLaggen. Mi chiedo: come fa un tipo del genere a piacere ad una come la Potter? Non che m'interessi... è semplice curiosità...

«Adesso basta, è inutile attaccare la Potter solo perché stava origliando una vostra conversazione» dissi a quei due imbecilli.
«Non sta a te decidere se è grave o no, Malfoy» ribatté dura la Chang.
«Malfoy non c'entri nulla in tutto ciò, vattene» mi urlò McLaggen.
«Ragazzi, calmiamoci. È colpa mia, non avrei dovuto sentire la vostra conversazione... però voi due avete sentito la mia con le mie amiche, qualche tempo fa, o vorreste negarlo? Quindi direi di finirla qui» disse la Potter.
«NO!» urlarono in coro i due ex piccioncini, e notai che si scambiarono sguardi complici.
«Che avete intenzione di fare?»

«Ancora? Non sono fatti tuoi Malfoy! Vattene!» il Grifondoro voleva mandarmi via, eh? Io non gli obbedii, ovviamente.
«Io non vado da nessuna parte» scandii chiaramente, e fu in quel momento che una manaccia mi colpì in pieno volto, una manaccia di McLaggen. Sentii un urlo; doveva essere della Potter, mentre la Chang rise di buon gusto.
Mi ripresi subito dallo schiaffo, e diedi un pugno al Grifondoro, che gli arrivò dritto sul naso, che prese a sanguinare.

La Corvonero non si preoccupò minimamente della ferita, e la Potter sembrava volesse fare qualcosa (andava ancora dietro a quello, dopo ciò che mi aveva fatto?!), ma rimase lì impalata. Le due ragazze, dunque, si godettero lo spettacolo, che vide come protagonisti me e il Grifondoro che ci prendevamo a cazzotti.

La cosa andò avanti per un paio di minuti, fin quando la Potter non ci separò: «basta, basta, BASTA! SMETTETELA! State sanguinando tantissimo, tutti e due!» e in effetti era vero: il mio mantello era intriso di sangue, e anche quello di McLaggen. La Chang continuava a ridere: che idiota.

Io e lo sbruffone ci scambiammo degli sguardi colmi d'ira, per poi allontanarci.

«Ma sì, Potter: adesso vattene con quello stronzo di Malfoy... e menomale che ti piaccio, eh!» esclamò il Grifondoro.
«Non-chiamarmi-così!» lo avvertii, ma lui mi rispose con una risata.

«Lascia stare Draco! E comunque mi piacevi, sì, ma di certo ora non è più così». La Potter mi aveva chiamato Draco: ne rimasi sorpreso, ma abbandonai subito quello stupido pensiero.
«Ah, bene allora, Potter: direi che finisce qui. Un momento: non c'è mai stato un inizio» disse sarcastico McLaggen. Poi proseguì: «e finisce anche con te, Cho!» sbraitò alla Corvonero, la quale se ne andò senza dire nulla, ma con il sorrisetto stampato in faccia.

Poi ce ne andammo anche io e la Potter, lasciando solo quell'idiota di un Grifondoro.

La Potter mi stava fissando.

«Che c'è? Perché mi fissi?» chiesi, confuso.
«Per le ferite» rispose lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Ma certo: cosa mai poteva essere, altrimenti? Ci sedemmo entrambi sul pavimento che sembrava più freddo che mai.
«Ti fanno male? Sanguini ancora molto» e mi porse il suo mantello per asciugarmi il sangue che ancora usciva.

«Male? Ma dai, non è niente» dissi, mentendo un po', ma accettai il suo mantello. La Grifondoro voleva portarmi in infermeria, ma dissi che non ce n'era bisogno. Così, dopo aver asciugato tutto il sangue, le ridiedi il mantello sporco (era pur sempre suo) e, di corsa, mi avviai verso la Sala Comune di Serpeverde, lasciandola lì, sola e pensosa.

Ero seduto sul mio letto. Continuavo a pensare a tutto ciò: sembrava essere passata un'eternità, ma era accaduto solo una ventina di minuti prima. Le ferite non facevano più tanto male, fortunatamente. Quel McLaggen è proprio un'idiota: speravo che la Potter fosse sincera quando ha detto che non le piaceva più. Semplicemente perché McLaggen non meritava nessuno, è chiaro. Eppure mi sentivo strano, e non per i pugni, non per le fastidiose risate della Corvonero, ma per la Potter. Ancora non riuscivo a credere che mi avesse chiamato Draco. Ma probabilmente non se n'era manco accorta. Ma l'ha pur sempre detto...
Ma perché pensavo così tanto a lei? Che dovevo farmene di una come la Potter, sorella di quel babbeo di Harry Potter... ma insomma, che mi stava succedendo?

Proprio mentre ero immerso in questi pensieri nel dormitorio entrò Blaise Zabini, il mio migliore amico.

«Ehi, Draco, che fai lì sul letto?»
«Non è evidente? Nulla»
«Sì, vedo... ma che hai combinato? Hai delle ferite ovunque...»
Nonostante non facessero più male erano ancora ben visibili. Maledizione. E ora che gli dicevo?
«Non è successo nulla, Blaise»
«Non credo proprio, Draco: ti conosco bene, e so quando menti.»
«E come sei pesante! I fatti tuoi no, eh? Perché non pensi alla sorella di Lenticchia?»
Mi guardò confuso: «Cosa c'entra lei adesso?»
«Ma dai, Blaise, non dirmi che non te ne sei accorto! Tu gli piaci!»
«E che ne sai tu?»
«È palese! Si vede da come ti guarda!»
«E da quand'è che fissi Ginny Weasley?»
«Oh, avanti! Mi capita di fissare tutti, e più di una volta ho notato questa cosa in lei quando c'eri anche tu nelle vicinanze. Ma non dirmi che ora che te l'ho detto andrai a dichiararti alla sorella di quel Weasley...»
Lui cambiò discorso: «mi dici cosa ti è successo? Siamo migliori amici, o sbaglio?»
Blaise riusciva sempre a irritarmi in queste situazioni: era davvero stressante. Così, decisi di raccontargli tutto. Alla fine del breve racconto, lui rimase completamente a bocca aperta.

«D-Draco... hai davvero...?»
«Oh Blaise, che saranno mai un po' di cazzotti? In fondo se li meritava»
«E che mi dici della Potter?»
Silenzio.

Dovevo aspettarmelo. Non era difficile immaginare che Blaise volesse arrivare lì.

«Che dovrei dirti, Blaise? Niente»
«Ne sei proprio sicuro?»
«Sì»
«Draco, non è che devi dirmi qualcosa?»
«E basta, Blaise! Perché non te ne vai dalla Weasley, invece di farmi tutte queste inutili domande? Se vuoi ti aiuto io a conquistarla, basta che te ne vai»
«Non ti ho mai detto di volermi dichiarare alla Weasley. E comunque, più fai così e più sono convinto che qualcosa tra te e la Potter ci sia»
«Ancora?! Sei proprio ridicolo, sai? La Potter... come può piacermi una come lei? Avanti, Blaise, finiscila con queste assurde supposizioni»
«Va bene, Draco, va bene. Finiamola qui. Tanto so che qualcosa c'è, ma evidentemente non vuoi ammetterlo neanche a te stesso», e se ne andò, lasciandomi solo, mentre riflettevo. Blaise aveva ragione? C'era davvero qualcosa tra me e... oh, ma per favore, non c'è assolutamente niente. Se Blaise non vuole credermi... be', peggio per lui. Però nella mia mente continuavano a scorrere immagini riguardo una cosa, o meglio, una persona.
Meghan Potter.

-spazio autrice-
Sono tornata con un nuovo capitolo, questa volta dal punto di vista di Draco! Cosa ne pensate? Secondo voi è stato sincero con Blaise e... con se stesso?

Ai ajuns la finalul capitolelor publicate.

⏰ Ultima actualizare: Mar 17, 2022 ⏰

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