38.Amori proibiti

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Gwen fece finta di non accorgersene e si sedette vicino al letto iniziando a parlargli con voce calma e gentile. «Grazie per avermi coperto le spalle con Nightmare»
«È stato solo un istinto, nulla di che. Sono io a doverti ringraziare per avermi portato in ospedale in tempo. Un minuto di più e io...»
«Non ci pensare. È andato tutto bene»

Non poteva fare a meno di guardarla nei suoi caldi occhi nocciola e desiderare di accarezzare i suoi capelli che sembravano così morbidi, visti da vicino.

Quella ragazza aveva sempre posseduto la bellezza di una dea, come aveva fatto a non accorgersene durante gli anni che aveva passato insieme a lei?

Pensò subito che si trattasse del tipico "filtro dell'amore" che rendeva più belle le persone che si amava, ma non poteva permettersi di fare una cosa del genere.

Lei era la ragazza di Will e sicuramente sarebbe rimasta sconvolta se avrebbe scoperto dei suoi sentimenti.
Decise di chiuderli un un piccolo scrigno nel suo cuore e di tenerli lì in attesa di poterli tirare fuori in futuro.

Sentì una lieve carezza sulla mano e vide lo sguardo preoccupato della sua amica.

«Che succede, Gwen?»
«Stavo pensando a Will... e a Nightmare»
«Anche tu non vuoi rivelarglielo?»
«Non posso farlo. Sai, a volte penso che la sua mente sia rivolta solo a quella ragazza e mi fa venire un nervoso tale che non riesco più a parlargli... ma poi mi calmo e facciamo pace. Però non posso continuare così. Sembrerò egoista, ma vorrei che il mio ragazzo pensasse più a me che a una pazza criminale che ha quasi ucciso il mio migliore amico e il suo compagno di stanza»

«Non sembri egoista, è un pensiero legittimo»
«Sì ma affrontare questa discussione potrebbe rovinare tutto»
«È un bel problema... ti consiglio di pensarci su molto bene e di consultarmi prima di fare qualsiasi cosa di cui potresti pentirti. L'ultima cosa che voglio è veder scomparire il tuo bel sorriso»

Gwen sorrise lusingata da quel dolce complimento e gli diede un bacio sulla guancia, non sapendo però che quel gesto contribuì all'ingrossamento della sua cotta per lei.
Quanto avrebbe voluto che lo baciasse sulle labbra...

Subito scosse la testa per allontanare i suoi pensieri, ma se ne pentì subito dopo quando sentì i suoi muscoli pungere e tirare.

Incontrò ancora lo sguardo della sua amica e dopo un lungo minuto passato in un silenzio imbarazzante lei decise di alzarsi e di tornarsene a casa promettendogli che sarebbe tornata a fargli visita ogni giorno finché non sarebbe stato dimesso.

Si salutarono con un ultimo e tenero abbraccio e infine la ragazza tornò dal suo fidanzato per andare a mangiare fuori.

Ormai l'unico che doveva svegliarsi era ancora Kyle che, mentre tutti stavano festeggiando il risveglio di Ethan, stava facendo uno dei suoi peggiori incubi.

Si trovava nel vicolo della battaglia, messo in penombra dalla luce inquietante del sole nero che stava tramontando creando delle sfumature rosso sangue e violetto nel cielo.

Nightmare lo aveva immobilizzato ancora con quei bastoni di metallo e aspettava solo di potergli conficcare l'ultimo nel cuore.

«Sei debole» continuava a ripetergli. «Hai abbandonato DarkMind al suo destino da Villain e sei fuggito dalla Torre come un codardo»

«Smettila» avrebbe voluto dire se solo il suo corpo gli avesse permesso di parlare.

Così lei continuava a ripetergli le stesse cose per ore, giorni, settimane. Quello era l'effetto del potere di Lucrecia che lo stava distruggendo sia all'interno che all'esterno.

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now