Caro Diario

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"Caro Diario
Questa è la tua ultima pagina, e non smetterò mai di ringraziarti per avermi prestato i tuoi fogli. Senza di te non ho idea di come sarei ridotto. Già mi vedevo disegnare due occhi ed una bocca sulla superficie di sassi e pietre, per non sentirmi solo, per poter parla con qualcuno. Non è difficile immaginarmi alle prese in discussioni tra me e loro.....ringrazio il giorno in cui ti ho trovato.
Quel giorno mi ero perso e mentre girovagavo, con lo sguardo tra le frasche, un dolore acuto partì dalla schiena divorando tutto e squarciandomi dall'interno. Acuto e devastante mi privò delle forse è caddi sulle ginocchia, incapace di tenermi in piedi. Brividi di terrore mi percorsero il corpo, gli occhi spalancati dalla paura. Lacrime amare mi rigarono le guance scavando solchi intrisi di disperazione. Un essere immenso, la cui stazza pari solo alle montagne, svettava tra gli alberi.
Ricoperto della stessa melma di Spike e con due fessure di luce blu al posto dei occhi trasudava terrore. Ad ogni passo la terra tremava, più si avvicinava e più il suo respiro grottesco era udibile ed i suoi particolari visibili.
Uno zainetto rosa penzolava dalle sue falci ad ogni passo che l'essere compiva, e passo dopo passo lo vidi allontanarsi. Più la sua figura si rinpiccioliva più il dolore allentava la presa sui miei nervi. Una leggera contrazione del mignolo, uno spasmo impercettibile del braccio, piano piano ad ogni parte del mio corpo venne permesso il movimento e nuova forza tornò a possedere i miei muscoli. Mi rimisi in piedi, barcollando ed inciampando sui miei stessi piedi. Calpestai qualche foglia e rametto, sbilanciandomi a destra e manca.
Un CRAK riempì l'aria, dopo aver calpestato lennesino bastoncino. Il rumore di passi cessó, l'Essere si blocca e tutto si ferma. Secondi infiniti passarono, lui era lì immobile, le spalle rivolte nella mia direzione.....e poi un movimento. La testa ruota, e dopo il busto. Due occhi rotondi si puntarono nella mia direzione. Lo sguardo attento ed indagatore saettava ovunque, imperterrito e costante, bruciando ovunque si sposasse. Cercando una ed una cosa sola, me.
Il respiro si mozza in gola ed i occhi spalancati, incapaci di chiudersi, fissi su quell'essere.
Instanti infiniti pieni di terrore passarono con lui lì, immobile a torreggare sulle cime dei alberi, con quello sguardo trasudante di male.
E poi un soffio di vento, una foglia che cade. I suoi occhi tornano ad essere due fessure, e con la sua solita lentezza si voltò e se ne andò con il suo passo ciondolante, facendo altalenante quel piccolo zainetto tra le sue falci, e mentre si allontanava, con passi pesanti e lenti, qualcosa cadde dallo zaino, ebbene quella cosa eri tu.
Mi scusa per la lacrima che è appena caduta, ma nel ricordare quel momento   felice, nonostante il terrore, mi sono emozionato.

Le tacche sul muro si aggirano intorno alle 800. Ho provato a contarle, ma puntualmente perdo il segno. Ormai saranno passati due anni da quel giorno. La casa diventa di giorno in giorno più accogliente, ma ultimamente sto subendo un assedio. Da un paio di giorni a questa parte, Spike e dei suoi amici hanno ben pensato di gironzolare in branco qui intorno. Mi sono reso conto che la cosa sta sfuggendo di mano quando, aprendo la porta, ho visto uno di loro steso nel mio letto sonnecchiante. È piacevole averli intorno, mi fanno sentire meno solo. La mattina mi sveglio e quando apro gli occhi vedo loro, che gironzolano qua in intorno muovendo cose e mugugnandosi a vicenda. Averli in torno non provocano dolore, sono come Spike, simpatici e gentili. Alcuni di loro mi accompagnano nelle ronde mattutine altri mi aiutano nei lavoretti in torno a casa, piano piano stanno diventando la mia famiglia. Mi ritrovo a parlare con loro, come se fossero in grado di comprendermi. Intavolaiamo conversazioni discutentdo dei temi importanti della vita. Sono piuttosto certo di star diventando pazzo ed ora che non avrò più te affronterò una caduta senza paracadute. Sono consapevole che la mia sanità mentale ormai mi ha salutato, ma alcune volte sembrano davvero comprendere ciò che dico. Ne sono convinto. Anche perché mi rispondono, non con la voce ma da come si muovono riesco a capire più o meno cosa vogliono.

La pagina ormai sta finendo, perciò non mi rimane che salutarti per l'ultima volta. Dal tuo Steph, alla ormai veneranda età di 12 anni."

Angolo Autrice-------------------------------------
E con questa parte Caro Diario ha la sua fine. Spero di non aver provocato confusione portando avanti due line temporali insieme. Da ora le avventure di Steph e Jenna dovrebbero essere sulla stessa linea temporale, se non cambio idea🙃.

Ci sono stati dei leggeri cambiamenti, ma proprio leggeri🙃. Questo capitolo ha subito molte modifiche ma ora ne vado più orgogliosa, prima non mi soddisfaceva affatto.

OUT- l'apocalisse non ha fine (Sospesa)Where stories live. Discover now