Gumball avanzò incerto, seguendo il suo Alpha che a stento si era fermato a dare una rapida occhiata.
Sapeva che il suo compagno era stato lì parecchie volte e che conosceva bene la struttura, ma per lui era la prima vera volta e non voleva affrettarsi; voleva vedere tutto con tranquillità e soprattutto voleva sentirsi al sicuro.

Marshall strinse con forza la sua mano per rassicurarlo e raggiunse a passo svelto una delle infermiere al banco accettazione.
- Buon pomeriggio. - Esordì, mostrando un enorme sorriso. - Abbiamo un appuntamento con la dottoressa Davis. -

L'infermiera arrossì leggermente e si affrettò a distogliere lo sguardo per portarlo sullo schermo. - Sotto quale nome? - Domandò gentilmente.

- Julius Gardner. - Rispose subito Marshall, occhieggiando per qualche breve istante il suo fidanzato per sincerarsi che fosse tutto a posto.

L'infermiera smise di premere i tasti e guardò con occhi sorpresi prima l'Alpha poi l'Omega. - Chiamo immediatamente qualcuno per accompagnarvi! - Esclamò, prendendo il telefono.

L'Alpha la fermò con un gesto veloce della mano. - Non è necessario, davvero. - Ribadì. - Ci dica solo dove andare. -
La donna lo guardò perplessa per qualche secondo e riappoggiò il telefono sul ripiano. - Secondo piano. - Rispose poi, sporgendosi verso di lui, per indicargli la giusta direzione. - Lì, ci sono gli ascensori, un po' più avanti, le scale. -

Marshall annuì velocemente e la ringraziò, conducendo poi il fidanzato verso il corridoio suggeritogli.
L'Omega lo seguì con un piccolo broncio sul viso, palesemente irritato dalla situazione. - Potresti smettere di essere così gentile con chi ha una evidente cotta per te? - Mormorò infastidito.

Marshall inarcò le sopracciglia e strinse la presa sulla sua mano.
- Parli dell'infermiera? - Si informò, ridacchiando appena. - È normale essere cauti quando il primario per cui lavori prenota un appuntamento sotto suo nome per qualcun'altro. -

Gumball roteò gli occhi e sbuffò. - Non è per quello, ne sono sicuro! - Esclamò.
- È arrossita quando le hai sorriso! -

L'Alpha si lasciò sfuggire una piccola risata e si fermò davanti all'ascensore. - Probabilmente è nuova e non è ancora molto abituata alla cortesia di questo posto. - Minimizzò.
Gli fece l'occhiolino e si chinò su di lui per mordergli le labbra. - Lo sai che per me esisti solo tu. - Decretò, poggiando lieve una mano sul suo grembo. - E la nostra creatura. -

L'Omega mugolò piano per il morso ed entrò svelto nell'ascensore. - Lo spero per te. - Borbottò a bassa voce.
Marshall lo seguì subito, ridacchiando, e una volta dentro, premette il bottone. - Sei pronto, gelosone mio? -

Gumball sbuffò di nuovo e scosse velocemente la testa. - Sono in ansia. - Rivelò. - Ma devo farlo, quindi, prima entriamo, prima usciamo. -

L'Alpha gli scoccò un piccolo bacio sulla testa. - Andrà bene. - Lo rassicurò prima di scendere. - Non sono mai stato in questa zona dell'edificio. - Disse poi, guardandosi intorno con attenzione. - Immagino che la visiteremo spesso, d'ora in poi. -
L'Omega si lasciò sfuggire un verso più simile ad un brontolio esasperato e lo seguì a testa bassa lungo il corridoio.

Non c'era bisogno di ricordarglielo, lo sapeva fin troppo bene.

Marshall si fermò improvvisamente, davanti ad una donna con il camice che sembrava stesse aspettando qualcuno, facendolo sbattere contro la sua schiena.
Gumball si massaggiò brevemente il naso e sbirciò di nascosto il motivo per cui si erano fermati; l'Alpha davanti a loro sorrise alla coppia e tese una mano verso il corvino, per presentarsi.

- Dottoressa Davis, non si doveva disturbare per noi. - La anticipò invece Marshall, stringendole con vigore la mano. - L'avremmo raggiunta a breve. -

• Fanfiction Omegaverse • [Ita]Where stories live. Discover now