Capitolo IV

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Nei giorni che avevano seguito quel terzo incontro, lei aveva evitato di avere con lui qualsiasi tipo di contatto personale, restando distaccata da lui anche nell'ambito lavorativo. Quando era capitato loro di dover sbrigare qualche faccenda insieme per Don Salvatore, lei aveva eluso non solo il contatto fisico, che nei giorni precedenti si era spinto oltre al limite cui avrebbe potuto arrivare, ma anche le semplici conversazioni, limitandosi a rispondere con sistematici cenni del capo o smorfie sufficientemente eloquenti a tutto ciò che lui le diceva.
Lei appariva catatonica nei confronti di lui; aveva ambizioni e necessità troppo grandi  da perseguire e lui era una distrazione estremamente fuorviante, un rischio troppo pericoloso.
Lui non capiva il comportamento di lei, non aveva capito più niente a partire da quando lei se n'era andata dal suo letto mentre lui dormiva; e lei non gli permetteva di chiarire in alcun modo la situazione, non lasciando spazio ad alcun tipo di dialogo, neanche al più insignificante.

Una sera lei era arrivata a casa Ricci ferita di striscio ad una gamba da un colpo di pistola, che fortunatamente non la aveva presa in pieno.
Don Salvatore era l'unico presente in casa e, dopo averle aperto la porta, alla vista della gamba insanguinata, l'aveva istintivamente presa in braccio dicendo: «Statt tranquilla, t port ij.»
«Nun è nent Don Salvatò. Mi hanno preso di striscio, non vi preoccupate» lo aveva rassicurato lei mentre si dirigevano in camera di Ciro.
Quando Don Salvatore la aveva adagiata sul letto, Melissa aveva richiesto che le venisse portato l'occorrente per la medicazione e, proprio mentre l'uomo tornava nella stanza con quanto richiesto, faceva rientro anche Ciro; per lei non avrebbe potuto esserci momento più inadeguato.

«Che cazz è success?» aveva detto lui precipitandosi accanto al letto.
«Niente di che» aveva risposto lei con noncuranza, stendendo la gamba e rivolgendosi a Don Salvatore che le porgeva l'occorrente per la medicazione.
«Grazie mille Don Salvatò» aveva detto poggiando il tutto sul comodino.
Si era poi tolta i pantaloni e si era disinfettata le mani; a quel punto Don Salvatore si era congedato e aveva lasciato la stanza, facendo un cenno al figlio, che al contrario era rimasto lì.

Lei poteva sentire lo sguardo di lui bruciarle addosso mentre versava sulla ferita una quantità abbondante di disinfettante e stringeva i denti per il dolore che questo le causava. Lui, vedendola dolorante, era avanzato fino al letto e aveva afferrato la sua mano, stringendola forte, ma lei la aveva tempestivamente ritratta.
«Passami una garza» gli aveva detto esaminandosi la ferita ed evitando accuratamente di guardarlo; e lui, subito dopo un attimo di incertezza causato dall'atteggiamento di lei, così aveva fatto.
Aveva poi provato a pulire la ferita ed eseguire lui stesso la medicazione e le aveva accarezzato la coscia dolcemente, ma lei aveva afferrato la garza togliendogliela dalle mani e aveva fatto da sé, rivolgendogli un glaciale: «Grazie mille, faccio da sola»

«Non te ne andrai mentre dormo come l'ultima volta vero?» le aveva chiesto Ciro quando lei, finita la medicazione, si era stesa nel letto.
«Stai tranquillo, me ne andrò prima che tu possa metterti nel letto»
Sentendo queste parole lui si era alzato di scatto e, visibilmente alterato, aveva chiesto: «A ro cazz e jì cu sta gamba?»
«Nun t'agità. Passami la borsa.» aveva detto lei mettendosi a sedere sul letto.
Aveva estratto della cocaina dalla borsa, aveva preparato le strisce e aveva tirato, poi rivolgendosi a Ciro aveva detto: «Serviti pure se vuoi.»
Dopo che anche lui aveva tirato, Melissa, riponendo la bustina nella borsa ed evitando di guardarlo, gli aveva detto: «Tutto ciò che faccio lo faccio da lucida, non ho bisogno di questa. Chest a usano i senza pall p agì; ij nun teng bisogno da cocaina p me fa coraggio, chell o teng pur senza.»
Lui la guardava e, per la prima volta dopo tanto tempo, anche lei guardava lui.
«Che r'è? Guarda ca cu sta gamba nun m metto a ballà comm a Mia Wallace in Pulp Fiction, o saje?» gli aveva detto in tono scherzoso.
«Però c'assimigli» aveva replicato lui ridendo.
«Ess era a mugliere ro boss no?» aveva aggiunto poi.
«Si lo era.» aveva risposto lei distogliendo lo sguardo.
«Tu si cchiu bella.»

Comm a na pistola - Ciro RicciWhere stories live. Discover now