Capitolo I

3.5K 145 66
                                    

Quando scese dalla macchina indossava un vestito in pizzo nero e si avviò verso le persone silenziose con passo fermo, a testa alta, dignitosa nel dolore.
«Don Salvatò..."» iniziò a dire, baciandogli la mano e poi, non riuscendosi a contenere, abbracciandolo con dignità. «Nun ve vuless sembrà superficiale» continuò togliendosi gli occhiali scuri e guardandolo dritto negli occhi «Vogl esse bella p iss, pur si iss mo me po vrè sul e là ngopp.»
Don Salvatore mantenne lo sguardo di lei, poi le baciò la mano e la strinse tra le sue. "Anche se alla fine non te l'ha dimostrato, te vuleva bene assaij, over."
«O sacc Don Salvatò, o sacc» rispose lei rimettendosi gli occhiali e accendendosi una sigaretta con mano tremante.
«Melissa, tu mo si comm a Cir p me, t proteggo e tutt cos, o saje.»
Ma lei non rispose, si limitò ad annuire mentre soffiava fuori il fumo della sua sigaretta.

Sembrava persa, con lo sguardo nel vuoto, sembrava che non stesse vivendo quel momento, che si trovasse su un'altra linea temporale, mentre la mente viaggiava al suo primo incontro con Ciro.

Erano nel salone di casa Ricci e lei stava parlando  d'affari con Don Salvatore.
«Ij m fir e te Melì, 'e capit? Fa chell che t'agg ritt, aropp saje addò m può truvà»
«Non vi deluderò Don Salvatò, vo giur. C verimm stasera» aveva replicato lei con fermezza.
«In che cosa nun t'ha de deludere pà? Chest chi è?» aveva detto Ciro entrando nel salone.
«Ess è una de l'ommn mij, si chiama Melissa. Trattala con rispetto, m'arraccumann» aveva detto Don Salvatore al figlio, con una pacca sulle spalle.
«Guagliù ve lass, teng ra fa» si era poi congedato, lasciando la stanza.

E mentre anche lei si preparava ad uscire ed estraeva una sigaretta dal pacchetto, Ciro le si era avvicinato dicendo:
«Picceré, chest significa ca si t vuless chiavà non potrei.»
La ragazza aveva accorciato maggiormente la distanza che la separava da lui e, con un sorriso beffardo dipinto in volto, aveva replicato: «Tu t chiav l'ommn e pat't Cirù?»
Davanti all'espressione allibita di Ciro, Melissa aveva iniziato a ridere crudelmente. Poi, guardandolo fisso negli occhi mentre erano faccia a faccia, lei aveva portato la sua mano in mezzo alle gambe di lui.
«Dimmi, fa chest cu l'ommn e pat't Cirù?»
«Sij sfacciata picceré» l'aveva provocata lui con un sorriso malizioso.
«Portami rispetto» aveva detto infine lei, tirandogli uno schiaffo sulla nuca; poi aveva lasciato la stanza.

Era stato questo il loro primo incontro, ed era impossibile non sorridere al solo pensiero di esso.
Ma ora Ciro era morto e con lui se n'era andata anche una parte di lei. Si avvicinò alla bara ancora aperta e accarezzò il suo viso ormai privo d'espressione. Il dolore la lacerava ma neanche una lacrima scese a testimonianza di questo; lei restò dignitosa. Posò un bacio sulle sue labbra e una rosa rossa accanto al suo corpo privo di vita, poi baciò la croce che le pendeva sul petto, uguale a quella portata al collo da lui e, dopo avergli dato un'ultima carezza, si allontanò in silenzio.
-
ciao ragazzi, ci tenevo molto a pubblicare questo primo capitolo, seppur un po' breve, e spero possa piacervi. titolo e copertina sono probabilmente provvisori, ma, ribadisco, era forte la volontà di iniziare a pubblicare. buona lettura!

Comm a na pistola - Ciro RicciWhere stories live. Discover now