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Un'ondata di familiarità mi travolse mentre salivo sulla piattaforma. C'era qualcosa di molto speciale nel salire sul treno e tornare a Hogwarts. Forse era il fatto che avrei potuto vedere i miei amici. Hogwarts si è sempre sentita come a casa, ma quest'anno era il mio sesto anno e mi sarei diplomata presto.

Ho scansionato la piattaforma ma non c'era traccia dei miei amici. Era quasi ora di salire sul treno e sospettavo che fossero arrivati ​​in anticipo e probabilmente ero l'unica ad aver dormito "per sbaglio" e ad arrivare in ritardo. Non molto sorprendente. Ma prima che potessi continuare il filo dei miei pensieri, mia madre mi tirò in un abbraccio caldo e schiacciante.

"Oh, mi mancherai così tanto tesoro! Ti prego, sii buona e prenditi cura di te, per una volta." Risi e ricambiai l'abbraccio.

Le ho dato una pacca sulla schiena in modo confortante. "Va bene mamma, ti prometto che starò bene." dissi mentre sfuggivo al suo abbraccio.

Mi lanciò uno sguardo incredulo.

Gettai indietro la testa dalle risate, "Okay, cerchiamo di essere più realistici qui. Prometto di provare ad essere buona". dissi, un sorrisetto sul mio viso.Mio padre mi sorrise e mi diede una pacca sulla spalla: "Inviaci una lettera quando sei là,ok? Mi piacerebbe sapere che mia figlia è viva e sta bene".

Ho riso e ho risposto: "Va bene, va bene. Ora non preoccuparti per me. Starò bene ma devo andare, abbi cura di te! Vi amo entrambi, ciao!" Ho dato a entrambi un bacio sulla guancia e sono salita sul treno. Una volta salita, ho dato loro un'ultima occhiata e poi sono andata a cercare il mio scompartimento.

Sorrido vedendo le persone riunirsi e abbracciarsi, è stato davvero molto bello vedere. In quell'esatto momento una persona ha deciso di scontrarsi contro la mia spalla. La stessa spalla che avevo urtato accidentalmente prima mentre stavo correndo verso l'auto.

"Ehi! Guarda dove stai andando!" esclamai con rabbia alla persona che mi ha urtato la spalla. "Sono fragile, lo sai" sbuffai seccata, ma la persona era già scappata.

Alzando gli occhi al cielo, ho afferrato rapidamente la mia borsa e ho fatto scorrere le dita su e giù per la spalla "ferita" mentre camminavo verso il mio scompartimento, erano passati solo cinque minuti ed ero già ferita. Tipico Josie. Ero così persa nei miei pensieri che stavo quasi passando davanti al mio scompartimento, ma quando ho sentito la familiare, sonora risata dei miei amici attraverso la porta a vetri, mi sono fermata. Potrei riconoscere le loro voci ovunque.

Un sorriso si attaccò alle mie labbra e feci scorrere con facilità la porta dello scompartimento.

Mi appoggiai allo stipite della porta, "Ehi, qualcuno vede un branco di animali qui intorno? C'era un cane, un topo, un lupo e qual era l'ultimo? Un alce?" chiesi scherzosamente.

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Si lo so ho cambiato storia alla fine, però spero vi piaccia comunque.

Unspoken || Sirius Black (Da Revisionare)Where stories live. Discover now