Cercai di stabilizzarmi, poi presi la pastiglia e la borraccia che Kageyama mi stava ponendo e con un sorso mandai giù il medicamento.

"Hinata ha qualcosa: è già la seconda volta oggi. E SE POI FOSSE SVENUTO E NON SI FOSSE RIPRESO PER ALTRE DUE ORE? Credo che potrei morire di ansia."

Questa reazione da parte del moro mi lasciò un po' basito, ma cercai di ignorarlo: se era così, è solo perché ancora non conosceva il mio dono.

- È tutto okay, grazie per la pastiglia. - dissi sorridendogli grato. Mi sentivo sempre più stanco.

"Dove la trova la forza di sorridere..? Si vede lontano chilometri che non sta bene, e malgrado ciò ha cercato di sorridere sempre... Che è? Una specie di alieno?"

Quel pensiero mi fece ridacchiare istintivamente.

"E ora ride pure? Hinata è davvero... ammirevole, non c'è che dire."

L'incredulità nel suo pensiero era ben percepibile. Notai in quel momento che malgrado mi sentissi come se fossi in quella "bolla" i pensieri di Kageyama non avevano filtri, mentre tutti gli altri arrivavano ovattati. Alcuni più persistenti di altri, ma tutti gestibili.

- Baka, avresti dovuto ascoltare l'infermiera, e farti venire a prendere. - mi disse. Il suo tono era irritato, e io rimasi confuso, tanto erano contrastanti i suoi pensieri con il modo in cui si esprimeva. Sì... questo ragazzo aveva bisogno una bella lezione sulla comunicazione.

***

Alla fine, sotto l'insistenza di Kageyama, del Coach e anche del Professor Takeda, avevo chiamato mia madre per farmi venire a prendere.

Riposai per tutto il pomeriggio, dormendo. Poi, verso sera, mi alzai e mi sedetti alla scrivania in camera mia. Dovevo trovare il modo di non svenire tutte le volte che i pensieri della gente diventavano più intensi.

Quel giorno mi ero sentito più di una volta come se una bolla gigante fosse arrivata e mi avesse catturato. Non capivo come potesse accadere. Lo sentivano tutti o soltanto io? Magari era una parte di me che... no, no, no, che pensiero stupido, ovviamente non dipendeva da me. Era un fatto esterno, ma non riuscivo a capire cosa.

Finii per andare a dormire con mille pensieri. O meglio, andai dormire nel bel mezzo della notte, senza ancora aver capito come fare a non svenire durante le situazioni critiche a scuola. Decisi che ci avrei effettivamente pensato il giorno dopo a scuola, sul momento.

***

La lezione speciale con i gruppi, con i doni c'era ogni giorno, ed era una delle cose che mi preoccupavano di più. Ma il Coach e il professore avevano già pensato a un modo per evitare per un po' del disagio inutile. Ad ogni lezione qualcuno avrebbe fatto una dimostrazione del proprio dono e insieme al resto del gruppo se ne sarebbe discusso.

Io sarei stato l'ultimo. Era inevitabile, anche io avrei dovuto farlo. Ci avevo riflettuto un attimo: effettivamente i docenti mi avevano dato l'opportunità di non fare le lezioni, ma avevo pensato che poi sarebbero sporte delle domande. E con le domande arrivava la curiosità. E alla fine l'avrebbero comunque scoperto. Magari se lo venivano a scoprire durante la lezione, tutto l'astio che sarebbe arrivato si sarebbe contenuto un po'. E non avrei avuto contro la scuola tutta d'un colpo.

Eravamo dodici studenti, quindi avevo ancora due settimane prima che lo si venisse a sapere. Speravo solo di trovare almeno una soluzione per non farmi scoppiare la testa durante le lezioni, nel frattempo.

Angolo scleri disatiati

Hey, come va?
Tutto bene spero.
Il capitolo non è dei migliori, lo so, ma i prossimi saranno migliori, giuro.

Nom ho niente da dire, veramente....
Ma lasciamo perdere.

Ciauuuu

- Sofia

Nel mio caos solo tu ci trovi l'ordine || KageHina AU - HaikyuuWhere stories live. Discover now