«Ti dispiace così tanto che ci sia io al suo posto?» le chiese Jesse a bruciapelo.

«Non è questo il punto», mise in chiaro Chandra. «Dico solo che dovrebbe capire che Arthur non è l'unica persona al mondo con dei sogni e sentimenti.»

«Te l'ho detto, Nova ha sempre avuto una forte predilezione per Artie», sottolineò Jesse, dopo aver espirato il fumo. «Pensa che non mi ha detto neanche mezza parola dopo la Cerimonia. A lei bastava avere il suo amicone Artie come accolito.»

Chandra strizzò le code degli occhi. «Zero totale? Neanche una pacca consolatoria sulla spalla?»

Jesse scosse la testa mentre fumava. «Dopo la Cerimonia, io sono tornato a casa quasi subito e la mattina dopo Artie è partito molto presto. Ci siamo risentiti a ottobre, quando ti ho conosciuta, e solo perché li ho contattati io.»

«Ma quindi sei stato da solo per tutto il tempo?» chiese Chandra, un po' basita. Dai racconti di Arthur, si era sempre fatta l'idea che il loro fosse un trio molto unito: mai avrebbe creduto possibile che Nova non avesse minimamente considerato Jesse in un momento per lui così delicato – o che lo stesso Arthur avesse archiviato l'amico dopo aver ottenuto ciò che voleva.

«No, in quel periodo c'era Mira con me», rispose Jesse, con un leggero sorriso sul volto. «Lei è stata la luce arrivata al momento giusto.»

«E immagino sia stato per questo che vi siete messi insieme», inferì Chandra.

«Quanto sei intuitiva, Chichi.»

«Grazie», rispose Chandra. «Ma sapevo già che Miranda ti veniva dietro. Ho solo fatto due più due.»

Jesse fece sobbalzare le sopracciglia. «Come facevi a saperlo? Io non te l'ho mai detto.»

«E tu come facevi a sapere dello studiare con Arthur senza che te lo dicessi?»

«Touché», esclamò Jesse, alzando le mani. «Ho due amici pettegoli.»

Chandra sorrise. «Me l'ha detto Arthur, in questo caso», specificò.

«Ti diverte che Artie mi abbia sputtanato, Chichi?»

«Non fare l'offeso. Non ti ha sputtanato, mi ha solo detto questo e che lei tifava per lui.»

«Evidentemente, Artie era troppo impegnato a studiare con te per raccontarti altro», la provocò Jesse.

«No, era a me che non interessava approfondire», sminuì Chandra, con una scrollata di spalle.

«E per essere chiari,» disse Jesse, come se qualcuno avesse il dubbio, «in realtà Mira tifava sia per me sia per Artie, non solo per lui.»

Chandra storse il naso. Le pareva un po' difficile che Miranda avesse fatto il tifo per tutti e due: Arthur era suo fratello e Jesse la sua cotta, due mondi inconciliabili. D'altro canto, non voleva mettere in dubbio le parole di Jesse: la strategia con la quale l'attuale fidanzata lo avesse accalappiato non era affar suo. «Certo, comprensibile», disse, dunque.

«E ti dirò di più», riattaccò Jesse. «All'inizio tutto l'Ordine dava per scontato che venissi scelto io, un Deroy, alla Cerimonia. Ma poi boom» – simulò un'esplosione con le mani – «Arthur Leblanc è il nuovo accolito del Sole.»

Chandra sbuffò: gira e rigira, Jesse andava a parare sempre allo stesso punto. Diventava noioso, dopo un po'. «Te l'ho già detto quando ci siamo conosciuti, Jesse: la discendenza non è l'unico elemento rilevante.»

«Non prendermi per il culo, Chichi. Ché non ci credi neanche tu», disse Jesse, adesso di nuovo infastidito – bastava un nonnulla per rivoltare l'umore di quel ragazzo, per la Madre. «Se sei stata scelta dalla tua Dea è per la tua discendenza e il tuo colore di capelli, come dicevo prima.»

Come Acqua e FuocoWhere stories live. Discover now