6.1 Silenzio

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N.d.A. Adhara merda 

Chandra imboccò uno dei quattro archi a destra dell'ingresso circolare; precisamente, quello che stava fra il corridoio che portava all'Osservatorio e l'ingresso al Tempio del Sole

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Chandra imboccò uno dei quattro archi a destra dell'ingresso circolare; precisamente, quello che stava fra il corridoio che portava all'Osservatorio e l'ingresso al Tempio del Sole.

C'era stata un'emergenza e lei, in quanto Guardiana, era tenuta a intervenire.

Buffo: fra i tanti compiti che aveva, non immaginava ci fosse anche la mediazione fra monaci.

Non appena fu giunta al Capitolo, la scena che le si palesò davanti la paralizzò: Adhara era piegata in due al centro del pavimento in marmo, accerchiata dai monaci e singhiozzante come se fosse appena morto qualcuno.

La Guardiana accorse verso di lei.

I due Reverendi, entrambi in piedi, fissavano Adhara senza fare nulla: Jesse era esterrefatto, Dundra solo annoiato.

«Che sta succedendo?» chiese la Noyer, non appena arrivata.

Astéria tirò un sospiro di sollievo. Aveva preso i Voti da un paio di giorni, intenzione che aveva già palesato all'Ultimo Plenilunio, ed era già diventata amica di Adhara e Rigel.

«Meno male che sei arrivata, Chandra.» La loro amicizia di vecchia data la spinse a darle del "tu". «Adhara non si riesce a calmare.»

«È vero», confermò Rigel, al suo fianco. «Inoltre ha anche chiesto di voi.»

«Ha chiesto lei di me?» chiese conferma Chandra.

«Sì», confermò Astéria. «Anche se non ho ben capito il motivo.»

Chandra s'accigliò: Adhara era sì una sciroccata, ma non al punto da scoppiare in una crisi isterica senza motivo. Se stava così male, doveva essere successo qualcosa.

Si inginocchiò per arrivare alla sua altezza – la monaca era accartocciata su se stessa – e le accarezzò la schiena. «Adhara, sono io.»

Il pianto cessò.

«Signorina Chandra?» Adhara alzò timidamente il viso lentigginoso, mostrando gli occhi da cerbiatta gonfi e arrossati. Scattò seduta sulle ginocchia. «Oh, signorina Chandra!» Le gettò le braccia al collo e affondò il naso nella sua spalla.

I singhiozzi ripresero più isterici di prima.

Chandra guardò Astéria chiedendole silenziosamente supporto, ma la sua ex migliore amica si limitò a stringere la mano di Rigel.

Perfetto, un'altra nuova coppia. L'unica andata allo sfascio, a quanto pareva, era quella formata da Chandra e Arthur.

L'unico ad avvicinarsi fu Jesse, anche se dallo sguardo pareva più confuso che desideroso di aiutare. «Perché fa così? Non le abbiamo mica detto di pulire i cessi.»

Chandra roteò gli occhi. «Che delicato, Jesse.»

Adhara si strinse di più alla Noyer. «Solo lei può capirmi, signorina.»

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