The countdown

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Facciamo passi, anzi salti indietro di anni.

15 maggio 2016

<<mamma dove é finita la mia maglietta preferita?>> urlo dalla mia camera al piano di sopra.
<<tesoro come se sapessi qual è la tua maglia preferita>> risponde la voce di mia madre dal piano di sotto.
<<sei tu quella che lava le cose>> dico mentre lancio in aria mezzo armadio cercando quella benedetta maglietta. É perfetta, nera con due strisce orizzontali sulla parte del ventre, o meglio per me sulla metà coscia. Si adoro indossare vestiti extralarge, non mi sento molto a mio agio in quelli attillati.

Sbuffo. É come sparita nel nulla, del resto succede così con tutte le cose cosa che tocca mia madre.
<<mamma non la trovo>> dico facendomi sentire da credo sette isolati.

Sento dei passi pensanti salire le scale di legno e poco dopo vedo la testa bionda della mia amata mammina spuntare dalla porta con un mestolo in mano.
<<no così mi fai paura>> dico facendo un passo indietro. Lei non spiaccica parola, sta guardando in giro per la stanza. Sembra un cane segugio. Fa davvero paura. Schiocco le labbra e incrocio le braccia. Lei come se non fosse niente si avvicina all'armadio messo a soqquadro da me medesima e si mette a frugare nel suo interno ormai quasi vuoto.
<<é inutile, non troverai niente. Ho già guardato io due vo->> mi blocco sulla fine della frase perché mia madre é davanti a me con la mia maglietta preferita appesa al suo indice. Sorrido leggermente e ridacchio per sciogliere almeno un po' lo sguardo omicida che mi stava osservando dall'altra parte del letto.
<<zendaya ti conviene mettere tutto a posto>> dice allora lei lasciando la maglia sullo schienale del divanetto.
<<lo farò>> che bel casino ho combinato. Ero così presa dalla ricerca della mia maglia che non me ne sono neanche accorta. Detto questo mia mamma esce dalla stanza.
<<grazie mammina>> aggiungo infine non ricevendo risposte. Il mio sorrisetto di prima si trasforma in una smorfia. Uno, mi ha chiamato con il mio nome intero, ciò vuol dire "sono incazzata con te, probabilmente non ti parlerò per sempre". Forse un po' troppo drammatico...nah conosco abbastanza bene mia mamma, ne é capace. Due, cosa positiva, ho trovato la mia maglia finalmente. Tre...devo rimettere tutto in ordine. Non ora però, ho troppa fame. Pensare che mi sono a svegliata da due ore e non ho ancora fatto colazione. Mi infilo velocemente la maglia e scendo le ripide scale di casa mia fino ad arrivare in cucina. Li l'odore di pancakes appena pronti, sciroppo d'acero e spremuta all'arancia invade le mie narici. Dio che bontà. Mi siedo al tavolo rotondo al centro della sala su cui trovo già il mio piatto. Dopo qualche secondo di contemplazione inizio ad assaporare quel ben di dio.
<<ma papà?>> chiedo dopo aver deglutito.
<< papà é uscito questa mattina, ha detto che aveva una cosa importante da fare, nient'altro >> risponde mia madre. Wow mi ha parlato, é un passo avanti.

Appena finito la mia colazione faccio per alzarmi dal tavolo ma la porta d'ingresso mi distrae. Mio padre entra tutto agitato. Lancia il cappello sul divano grigio del salotto, si guarda intorno velocemente e poi vedendo mia mamma preoccupata sullo stipite della cucina si avvicina a lei.
<<dov'è zen?>> chiede con un tono euforico
<<sta facendo colazione...perché?>> risponde lei confusa. Lui la oltrepassa e si posiziona davanti al tavolo su cui ero seduta. Mi guarda e sorride come un abete. Penso che la mia faccia in questo momento sia qualcosa di memorabile, un misto di paura, confusione e divertimento. Prendo il bicchiere dove c'è ancora un po' di succo d'arancia e lo portò alla bocca per finirlo dato che mio papà non si decide a parlare. È come se stesse cercando le parole giuste. Ad un tratto apre bocca.
<<zen...emh...ecco...sei, sei stata contatta per un provino per un film della Marvel>> dice tutto d'un fiato.

Sputo il succo dalla bocca.
<<zendaya!>> urla mia mamma che guarda il tavolo sporco.
<<CHE COSA?!>> dico verso mio padre che sorride a trentadue denti. Non ci credo. Un film della Marvel. Io? Nah sto sognando.

~LIKE A COUPLE~ tomdayaWhere stories live. Discover now