See you later

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Credo non mi sia mai trovata in una situazione più imbarazzante di questa, a parte quando dovevo girare la scena di un bacio durante Shake It Up, guarda caso ho pure rifiutato. Mi accorgo di essere ancora in piedi e fissarci negli occhi così mi volto per vedere dove si trovava la sedia su cui poco prima era seduta.
<<vuoi sederti anche tu?>> chiedo non so con quale coraggio mentre mi adagiavo sul divanetto azzurrino che riprendeva i muri della stanza. Annuisce guardandosi intorno per cercare un posto. Noto il suo continuo disagio in questa situazione così cerco un modo per rilassarlo, almeno un po'.
<<quindi...ti chiami Tom?>> dico osservandolo. É bassino, magro ma con dei muscoli da far paura, castano riccio e ha degli occhi bellissimi, come i miei.
<<emh, si Tom...Holland, Tom Holland>> dice impacciato.
<<Zendaya Coleman>> mi presento bene questa volta.
<<oh ti conosco>> ridacchia <<la mia infanzia>> aggiunge. Questa frase fa aprire in me qualcosa di diverso. Mi sento molto più entusiasta bel parlare con lui. Annuisco ridendo.
<<allora, Tom...da dove vieni?>> chiedo. Sento che la tensione si sta piano piano smollando.
<<emh Londra>>
<<wow bellissima città, ho sempre desiderato andarci, ma a causa del lavoro non ne ho ancora avuto la possibilità>> dico con un tono amaro.
<<ti ci porterò un giorno>> dice sottovoce pensando non lo abbia sentito.
<<ti sento Holland>> dico. Lui sbianca sul posto <<ehi stavo scherzando>>.
La sua risatina nervosa non tarda ad arrivare. Dopo un po' di minuti in silenzio dove nessuno si fa vivo nella stanza decido di prendere in mano la situazione. Allungo una mano verso il posto di fianco a me sul divano e la sbatto un paio di volte.
<<vieni siediti, o le tue gambe cederanno da un momento all'altro>> dico sorridendo. Mi guarda spiazzato per qualche secondo per poi avvicinarsi piano piano.
<<dai mica ti mangio>> sbatto altre sue volte la mano sul tessuto morbido. Lui si siede distante da me. Io da una parte, lui dall'altra.

Durante l'attesa in cui nessuno si fa vivo nella stanza io e Tom parliamo del più e del meno. É simpatico, solo un po' timido all'inizio, ma lo capisco. Mi ha raccontato che ha venti anni, come me, e vive con sua mamma, suo papà, i suoi altri tre fratelli, Sam, Harry e il piccolo Paddy, e la sua cagnolina Tessa, uno Staffordshire Bull Terrier, che, anche se considerato un cane molto aggressivo é un vero amore. Almeno da come la descrive lui. Anche io gli ho spiegato un po' della mia vita, quella che ritengo un po' privata.  Gli ho raccontato del divorzio dei miei genitori, dai miei fratelli e sorelle, di Darnell e di mio figlio, non fraintendetemi è il mio cane, Noon. Lo amo perciò lo tratto come un vero e proprio bambino. Insomma con lui, anche se ci conosciamo da tipo venti minuti, trovo un bel feeling. Scommetto che diventeremo una bella coppia di colleghi, una di quelle che anche se sono vecchie e sposate rimangono amiche per sempre.

Jon fa il suo ingresso nella stanza con mia mamma e una marea di persone dietro di loro. Mi alzo in piedi dato che solo ora mi accorgo della vicinanza tra me e il mio nuovo amico. Parlavamo così tanto che evidentemente non ce ne siamo accorti.
<<Zendaya, Tom, vi presento la maggior parte del cast di Spiderman Homecoming!>> dice il signor Watts aprendo le danze ad un banchetto con almeno cento persone. Il regista mi trascina tra la folla a conoscere le varie persone. Diciamo che nel giro di un'ora sapeva già chi era Jacob Batalon, ovvero Ned, il migliore amico di Peter; Marisa Tomei, ma zia di Peter, May Parker; Michael Keaton, l'antagonista, credo sia l'avvoltoio o una roba simile; Tony Rovolori, o Flash, il nemico scolastico di Peter; Jon Favoreau, che sarebbe Happy Hogan, l'aiutante, assistente, amico di Spiderman; Laura Harrier, l'amante di Peter; e, come se poetesse non mancare, Robert Downey Jr., iron man in persona. Un assoluto onore conoscere coloro con cui lavorerò per almeno un anno, si spera di più.

Emanano un'aria di famiglia già dall'inizio e questo mi fa sentire a casa anche se ne sono distante kilometri.

Per tutto il corso della cerimonia ho intravisto la testa di Tom parlare da qualche parte, credo con Jacob e Laura per cercare di conoscersi meglio. Io invece ho legato molto con Jon e alcuni produttori del film. Del tipo che non ci diamo già più del lei. É carina come cosa, anche se sembra piccola, perché dovrò lavorare con lui per un bel po', quindi chiamarlo per nome ed essere chiamata per nome fa piacere.
<<ehi!>> sento alle mie spalle una voce femminile. Mi giro e ritrovo a pochi centimetri dalla mia faccia Laura Harrier, quella che sarà nel film Liz Allen, la ragazza di cui é follemente innamorato Peter.
<<ehi>> ridico.
<<piacere, Laura. Penso ci siamo incrociate prima ma abbiamo avuto poco tempo per parlare>> dice porgendomi la mano. La stringo.
<<Zendaya>> dico <<si è sembrato anche a me, ma sai..Jon é Jon>> aggiungo ridendo.
<<hai ragione, hai ragione>> ridacchia.
<<ti va di bere qualcosa?>> chiedo guardando le varie bevande messe in fila su un tavolo in plastica ricoperto da una tovaglia bianca.
<<perché no>>
Così vi avviciniamo e prendo due bicchieri Rossi dalla pila.
<<cosa vuoi?>> domando versando della coca cola nel mio.
<<mhh...anche per me la coca>> dice dopo aver esaminato le varie bottiglie davanti a lei. Annuisco gliela verso pure nel suo bicchiere.
<<cin cin>> diciamo all'unisono sbattendo delicatamente i calici tra di loro. Bevi un sorso.
<<allora che mi racconti? Tu e Tom siete amici da molto?>> chiede appoggiandosi al tavolo.
Rido.
<<che ridi?>> dice sorridendo probabilmente a causa della mia risata.
<<io e Tom ci conosciamo a mala pena da mezz'ora>> non smetto di ridacchiare.
<<no non ci credo>> afferma.
<<e invece sì>>
<<allora ti devo avvisare che ti sta guardando da tutta la mattina>> aggiunge girando il contenuto del suo bicchiere.
<<e per quale motivo dovrebbe fissarmi?>> chiedo curiosa, sempre però tenendo un tono divertito.
<<a non lo so, magari perché sei famosa e bella allo stesso tempo?>> dice ovvia, come se lo sapessero tutti. La mia faccia divertita dalla situazione si trasforma velocemente in una confusa.
<<andiamo non guardarmi così, é la verità mia cara Zendaya>> dice. Vorrei cambiare discorso, inizio a sentirmi a disagio.
<<allora, Laura, emozionata per il film?>> chiedo.
<<si tanto. Tu?>> afferma.
<<abbastanza, sai è il mio primo importante>> confesso.
<<pure il mio>>
<<bene allora ci faremo da spalla a vicenda>> dico. Ridiamo entrambe. É simpatica, gentile e sembra una buona amica.

Verso l'una meno dieci tutti vanno a casa. Mi avvicino a mia mamma con tutte le mie cose pronta ad andare.
<<andiamo?>> chiedo sorridendo.
<<si solo un attimo>> dice cercando qualcosa. Batte più volte le mani sulle coscienze dove ci sono le tasche. Controlla nella felpa, e nella borsa in cerca.
<<eppure sono sicura di averlo messo qui...da qualche parte>>
<<mamma che cosa?>> domando confusa.
<<il telefono>> dice <<non lo trovo più>>
Bel casino. Siamo in degli studios enormi, se qualcuno lo ha preso di proposito o per sbaglio, é un bel casino.
<<forse l'ho lasciato nell'ufficio di Jon>> afferma guardandomi pensosa. Va verso la porta della stanza.
<<ma- perché mai saresti andata nell'ufficio del signor Watts?>> chiedo allibita. Nessuna risposta. Odio quando fa così. Allargo le braccia rimanendo da sola. O meglio penso.

Nella camera rimangono ancora delle persone, probabilmente chi già lavora qui. Mi butto su una sedia sapendo benissimo di dover aspettare mia madre per almeno dieci minuti, quando il mio stomaco sta esplodendo. Ho fame, tanta fame; e quando Zendaya ha fame, nessuno può fermarla. Il cibo del banchetto è completamente sparito, ne rimangono solo le briciole. Sbuffo.

<<zendaya?>> chiede qualcuno.
<<si sono io, cosa vuoi?>> domando con tono scocciato, senza nemmeno guardare chi mi chiamava.
<<oh scusa ti disturbo?>> ridice la stessa voce. Solo in quel momento riconosco il timbro. Mi giro e seduto di fianco a me trovo Tom Holland che mi fissa. Mi sistemo sulla sedia e guardo altrove.
<<se sono un disturbo me ne vado>> dice.
<<no no rimani pure>> arrossisco leggermente.

Nessuno dei due parla per dei minuti, che sembrano infiniti. Eccolo tornato, l'imbarazzo.
<<emh...ecco sai, mi chiedevo...solo se vuoi eh...se...potessimo scambiarci i numeri di telefono, sai ora siamo nello stesso film e se avremo bisogno di qualcosa almeno possiamo scriverci o chiamarci>> dice. Non ci avevo pensato. In effetti non ho scambiato il numero con Laura e non penso di rivederla fino a giugno quando inizieremo le riprese effettive.
<<si mi sembra un'ottima idea, Parker>> sottolineo l'ultima parola t'andò da suscitare una risata ad entrambi.
<<d'accordo Jones, ecco il mio>> dice passandomi il suo telefono. Apro la rubrica e salvo il numero con "Peter Parker". Ridacchio alla mia stessa ironia.
<<scusami, ma i miei amici mi chiamano MJ>> affermo guardando Tom che mi aveva salvato con "Michelle Jones" per copiarmi.
<<ah mi scusi>> detto ciò, corregge il nome in "MJ".
<<molto meglio>> dico sorridendo mordendomi il labbro inferiore, cosa che faccio di solito quando cerco di non ridere. Credo lo abbia notato dato che mi sta fissando.
<<beh che c'è Holland? Ho qualcosa sulle labbra?>> lo stuzzico, é piuttosto divertente, anzi esilarante.
<<no no>> dice. Non ho sentito purtroppo il continuo della frase perché mia mamma fa il suo ingresso nella sala con il fiatone tenendo in mano quelli che credo sia il suo telefono scomparso.
<<amore, l'ho trovato, possiamo andare>> dice raccogliendo la borsa da terra, dato che sulla sedia dove l'aveva lasciata ci sono seduta io. Mi alzo, cosa che fa pure il mio nuovo amico al mio fianco.
<<oh ciao Tom>> afferma mia madre sorridendo. Scrollo la testa e sbuffo dietro di lei solo per riuscire a farmi vedere da lui. Ridacchia sottovoce.
<<salve signora Coleman>>
<<oh no per favore, chiamami Claire>>
Lui annuisce. Si capisce che é un ragazzo di buone maniere, cosa che amo.

<<é stato un piacere, Peter>> lo abbraccio come avevamo fatto poche ore prima, ma questa volta é un abbraccio sincero e più sciolto.
<<anche per me MJ>> dice sorridendo mentre siamo stretti l'uno all'altra. Ci stacchiamo.
<<ci vediamo tra un mesetto>> continua. Non riesco a togliermi il sorriso da abete dalla faccia. Il solo pensiero di rivedere lui, Laura, Jon e tutto questo tra un mese mi fa diventare euforica.
<<ciao Zendaya>> conclude agitando la mano in aria. Non so neanche come ci sono arrivata alla porta, probabilmente mia mamma mi ha trascinato. Risvegliata dal mio stato di trance alzo una mano al mio orecchio imitando un telefono con la mano.
<<chiamami>> mimo così che capisca solo lui.
Alza il pollice. Ha capito, perfetto, ora posso veramente andare. Mi volto ed esco dalla stanza.

Mi ritrovo mia madre sorridere compiaciuta. O dio no.
<<siete una bella coppia>> afferma annuendo <<quando vi sposerete e avrete tanti bei bambini, miei nipoti, non venire da me a dirmi "avevi ragione mammina">> aggiunge voltandosi verso l'uscita del palazzo.
<<MAMMA>> urlo schiaffeggiandole una spalla.

SPAZIO AUTRICE LEGGETE!
Ciao!
Scusate l'orario ma ho avuto una giornata sta impegnata e mi sono ridotta a scrivere tutto adesso. Vi sta piacendo la storia? Spero di sì.
Se commentate, lasciate stelline e condividete mi fate moltooo felice.
Buon continuo nella lettura guys <3
THEPETERTINKLE

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