Dark Xmas Tale #6

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Era quasi il crepuscolo e il piccolo villaggio si preparava per trascorrere in famiglia le festività del Natale: mentre gli uomini raccoglievano la legna e la portavano dentro casa e le donne erano intente a finire di organizzare gli ultimi preparativi, i bambini giocavano allegramente tra la neve, prima che il buio calasse del tutto.

In una piccola casetta isolata, quasi fuori il villaggio un ceppo crepitava tra le fiamme, scoppiettando allegramente mentre la lingua rossa la consumava lentamente. La luce illuminava leggermente la minuscola stanzetta in cui si trovava il camino fatto di pietre, mentre davanti ad esso, seduta sulla sedia a dondolo, la vecchia signora Moller era intenta a sferruzzare a maglia.

L'anziana donna aveva sempre vissuto da sola ed era un tipo solitario che molto spesso stava sulle sue; nel villaggio, sopratutto tra i bambini, girava la voce che fosse pazza dato che si divertiva a spaventarli raccontando loro di aver visto un tremendo mostro che in quel periodo si aggirava tra i boschi. Ovviamente, nessuno dei bambini le credeva e molto spesso anzi, provavano a disturbarla combinando marachelle.

Quel giorno non fu diverso.

Delle pesanti palle si neve si schiantarono contro le finestre della casetta, facendo sobbalzare improvvisamente il gatto e destandolo dal suo sonno; poi un'altra, e un'altra ancora.

Infastidita, la signora Moller aprì la porta e si affacciò arrabbiata verso il giardinetto: tre bambini, divertiti, la guardarono con aria di sfida.

<< Ehi, vecchia pazza! Li vedi ancora i mostri? eh? >> disse un bambino con tono provocatorio.

Seguirono delle risatine.

<< Siete dei bambini cattivi! Il mostro esiste eccome! >> li rimproverò l'anziana.

<< Uhhhh che paura! Verrà lo Yeti a mangiarci? >> rispose uno scoppiando poi in una risata fastidiosa.

<< Ehi >> intervenne la piccola Greta che fino ad allora era stata in silenzio ed in disparte << adesso basta, dai. Andiamo. >>

Uno dei bambini la guardò con aria cattiva, la spinse a terra e ordinò agli altri di andare, lasciandola lì sulla gelida neve.

La signora Moller le si avvicinò lentamente, la aiutò a rialzarsi e invitò dentro la bambina che, un pò titubante, accettò l'invito.

Nella casetta calda e accogliente c'era odore di legna bruciata.

<< Sei stata gentile >> le disse la vecchietta sorridendole << sei una bambina buona. Voglio svelarti un segreto: i mostri esistono veramente, io li ho visti sai? Vanno in giro al buio e stanotte vagheranno alla ricerca di cibo. Di cibo tenero, come la carne dei bambini. Come te. Nell'oscurità, vedrai due occhi rossi come fiamme fissarti intensamente e diventare sempre più grandi e minacciosi, due orecchie a punta e dei lunghi baffi bianchi.

È Jólakötturinn, il gatto di Grýla, il troll che vive in queste terre. Piano piano la creatura si mostrerà per intero e allora per te sarà già troppo tardi, sarà pure inutile scappare: non importa quanto lontano andrai, con la sua lunga coda farà un enorme balzo e ti prenderà, fino a divorarti viva. >>

La bambina, visibilmente terrorizzata e con gli occhi sbarrati dalla paura restò in silenzio in un angolo senza proferire parola.

La vecchia signora Moller se ne accorse e per rassicurarla prese la sciarpa di lana che stava lavorando a maglia << Ecco tieni, indossa questo e nessuno ti farà del male. >> disse sorridente porgendogliea << Fidati di me, io lo so! Io i mostri li ho visti. La gente mi crede pazza, ma non è così >>.

La bimba, rassicurata da quelle parole, cambiò espressione e si avvolse attorno al collo l'indumento regalatole; sorrise e si diresse verso l'uscita.

<< La ringrazio signora Moller e... tantissimi auguri >> salutò Greta camminando velocemente per arrivare in tempo a casa.

La vecchietta chiuse dietro di se la porta e tornò a sedersi sulla sua sedia.

<< Manca ancora un pò all'ora di cena >> disse guardando l'orologio e rivolgendosi al micio che dopo aver risposto con un sonoro MIAO balzò sulle sue gambe e si accovacciò in attesa delle coccole.

Il ceppo continuava ad ardere lentamente.

Fuori era già buio pesto quando dalla sua abitazione udì le campane della chiesetta suonare per chiamare a raccolta i fedeli per la funzione di mezzanotte a cui tutti partecipavano.

Tutti eccetto la signora Moller.

Sapeva che a breve il mostro si sarebbe aggirato tra le casette del villaggio e lei non voleva farsi trovare impreparata. Spense tutte le luci, tirò tutte le tende e si sedette ad aspettare davanti al camino.

Passò circa un'ora e quando alcuni genitori rientrarono nelle loro abitazioni, si ritrovarono davanti delle scene raccapriccianti: finestre rotte e le camerette dei loro figli completamente messe a soqquadro; lenzuola lacerate, sangue che aveva intriso i lettini e delle mostruose orme che tingevano la bianca neve di rosso scarlatto. Ci fu il panico e le voci disperate squarciarono il surreale silenzio, dilagando tutto intorno.

Anche la vecchia Signora Moller le udì. Capì cosa era successo.

Si alzò e lentamente si spostò in cucina dove ormai tutto era pronto: nell'oscurità della stanza sentì il suono del campanellino che il micio aveva indosso.

<< Ah, Jólakötturinn >> disse rivolgendosi al gatto << eccoti qui vecchio amico mio.>>

Il felino la guardò intensamente con i suoi due occhi rossi, quasi con aria compiaciuta e lei ricambiò con un sorriso malefico.

Si sedette a tavola e con aria soddisfatta iniziò a gustarsi la sua pietanza.

Quest'anno, lo stufato di bambini era davvero delizioso.



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⏰ Last updated: Dec 28, 2021 ⏰

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