Capitolo 17

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POV Betty

Quando mia madre mi aveva chiamato dall'ospedale mi ero sentita morire.

Ma poi, quando ero arrivata e avevo visto il piccolo Fred in braccio ad Archie, avevo capito che sarebbe andato tutto bene.

Eravamo tornati alla centrale, stavamo illustrando il piano a Jughead.

Era molto semplice. Jughead avrebbe consegnato i soldi a Padilla, appena avrebbe avuto suo figlio l'FBI avrebbe fatto irruzione.

Nel caso il bambino non fosse stato presente sul posto dello scambio, la SWAT avrebbe fatto irruzione nel nascondiglio di Padilla a Greendale.

Stavo sistemando il giubbotto antiproiettile a Jughead.

B: Jughead mi raccomando, attieniti al piano e non fare pazzie.

J: Non ti garantisco nulla Betty.

Presi il viso di Jug fra le mie mani.

B: Jughead, riavremo tuo figlio. Tu non fare pazzie. Stephen ha bisgono di un papà vivo. Ok?

J: Già, perché sua madre è mezza morta. E' questo che volevi dire?

Poggiai la mia fronte alla sua. Restammo così per un po', con le lacrime che solcavano i nostri visi.

B: Andrà tutto bene Jughead, ok?

J: Andrà tutto bene.

Anche Jessica sarebbe stata presente allo scambio. Padilla era stato categorico.

Di lei non mi fidavo. Era la scheggia impazzita dell'operazione.

B: Jessica non fare scherzi. Hai già fatto troppi danni. Se succede qualcosa a Jug o a Stephen, io ti ammazzo.

Jessica: Sei dell'FBI. Non puoi minacciarmi.

B: Sono "momentaneamente" dell'FBI. Ricordati che mio padre era un serial killer, anche il mio fratellastro lo era. Non fare scherzi.

Eravamo arrivati puntuali al luogo dello scambio. La squadra dell'FBI aveva circondato tutto il perimetro. Non si vedevano ma c'erano.

C'erano anche tutti i Serpents, appostati anche loro tra gli alberi e pronti ad intervenire. Fangs e Tony erano invece con la SWAT a Greendale.

Jughead e Jessica scesero dal macchina ed aspettarono Padilla, che non tardò ad arrivare.

Nero Padilla, il temuto criminale, scese da una Jeep insieme ai suoi scagnozzi, dietro di lui un furgon nero. Forse Stephen era li dentro. Dal furgone scesero altri uomini armati.

NP: Bene, bene. Brava Jessica. Vedo che hai mantenuto la parola. Il tuo amico famoso pagherà i tuoi debiti.

J: Dov'è Stephen?

NP: Non corree troppo amico. Prima i soldi.

Jughead si avvicinò alla macchina, prese il borsone con i soldi. Lo gettò ai piedi di Padilla. Noi eravamo pronti ad intervenire.

Uno dei suoi uomini lo aprì e lo controllò. Gli fece cenno con la testa.

NP: Molto bene, è un piacere fare affari con te Jones.

J: Dov'è Stephen?

NP: Pensi davvero che me lo sarei portato dietro? Non sono stupido. So perfettamente che c'è l'FBI appostata qui intorno. E so perfettamente che se ti consegnassi il bambino, mi arresterebbero subito.

J: Dov'è Stephen!

Jughead si stava avventando contro Padilla, ma Jessica lo fermò.

Jessica: Non fare pazzie Jug.

NP: Io ora me ne vado, il bambino ti verrà consegnato domani. Riceverai nostre istruzioni.

Padilla risalì sulla Jeep e scomparve. Jughead salì di corsa in macchina, fece per inseguirlo, ma le auto dell'FBI lo bloccarono.

J: Che fate, lasciatemi andare!

Andai di corsa da lui.

B: Jughead calmati. Non risolverai niente. Nella borsa c'è un GPS. Tranquillo lo prendiamo. Abbiamo dato ordine alla SWAT di fare irruzione a Greendale. Se Stephen è li, lo sapremo a breve.

Salii in macchina con lui, e ci dirigemmo a Greendale. Il mio cellulare squillò era Gleen.

G: Betty, negativo, il bambino non c'è neanche qui.

B: Cosa, e allora dove diavolo è?

G: Ce lo dirà Padilla. Lo abbiamo fermato.

IL LATO OSCURO 2Where stories live. Discover now