Domanda avvicinandosi leggermente

"Dopo l'episodio in Olanda..."

Sospiro.

"con te, ci eravamo ripromessi di non mentirci più. Invece solo oggi vengo a sapere che Charlotte ha vissuto in casa con lui fino a 3 giorni fa capisci? Si mandano ancora messaggi ed io" 

"Pensi che tra loro non sia ancora finita?"

Mi interrompe. Alzo le spalle 

"Non lo so. Inoltre, non voglio finire anche io come quella gelosa in modo ossessivo per qualunque cosa. Ma che avrei dovuto fare? Far finta di niente e lasciare le cose così com'erano senza nemmeno chiedere una spiegazione? So che deve esserci fiducia in una coppia ma se i miei dubbi sono veri? Non voglio essere presa in giro Carlos"

Dico tutto d'un fiato.

"Charles non mi ha mai parlato molto del suo rapporto con Charlotte ma non credo sia il tipo di ragazzo di cui non ti puoi fidare. Sono sicuro che dietro a questi dettagli che ti portano a dubitare di lui ci sia una spiegazione"

Cerca di rassicurarmi.

"Hai bisogno di uno svago e io so proprio cosa fa al caso tuo"

Avvolge il braccio intorno alla mia vita continuando a guardare di fronte a lui con un sorrisetto compiaciuto. 

"Chiara siamo a Monte Carlo! Tu sai per cosa è famosa Monte Carlo?"

Prende la parola dopo aver ricevuto da parte mia solo uno sguardo parecchio confuso. 

"Il casinò!"

Scandisce lentamente la parola non dandomi il tempo di rispondere alla sua domanda.  Continuo a guardarlo non capendo, ha veramente intenzione di portarmi nel famosissimo casinò di Monte Carlo?
Scatta in piedi e mi porge la mano per incoraggiarmi ad alzarmi dalla panchina 

"Ma non possiamo andar via e lasciare gli altri qui!"

Dico osservando la sua mano ancora tesa davanti a me.

"Chiara ti fai troppi problemi. Se vuoi fare qualcosa non devi dare retta a nessuno, falla e basta!"

Guardo dietro di me, verso la villa, poi rigiro la testa verso di lui ed afferro la sua mano.
Prendiamo la sua McLaren e ci dirigiamo nel posto più visitato di tutta Monte Carlo.

Mi guardo intorno e rimango incantata da ciò che osservo.
È super illuminato e nonostante sia solo primo pomeriggio c'è un enorme confusione dettata da centinaia e centinaia di persone che si cimentano nei vari giochi presenti.
C'è l'imbarazzo della scelta tra slot machine, tavoli da poker, roulette francese e americana.

"Allora, cosa vorresti provare?"

Mi distrae lo spagnolo poggiando il suo braccio sulla mia spalla.

"Ehm"

Non sono mai stata in un casinò, non saprei proprio da dove iniziare.

"Sai giocare a poker?"

Prende parola avendo notato il mio stato di confusione.
Scuoto la testa imbarazzata e l'espressione che assume Carlos è tipo: come puoi non saperlo? 
Mi dispiace deluderti ma nel mio mondo si gioca ad Uno, con le carte napoletane o al massimo a scala quaranta ma non a poker!

"Dai allora facciamo un giro alla roulette"

Sbuffa e mi trascina per il braccio verso quest'ultima.
Decidiamo di puntare sul rosso per la Ferrari e sul numero 5 per riprendere quello della sua monoposto, visto che i numeri vanno da 0 a 36 e il 55 non è previsto. 

"Non ci credo!"

Esclamo quando la pallina si ferma proprio su questo.
Sarà la classica fortuna del principiante.
Salto quasi in braccio allo spagnolo che mi stringe calorosamente mentre esulta anche lui

"Mi è mancato questo"

Mi sussurra all'orecchio prima di staccarsi. 

"Anche a me"

Gli sorrido arrossendo leggermente.
Trascorriamo gran parte del tempo con i due giochi che sono capace di fare ovvero la roulette e le slot. 

Guardo l'ora e spalanco gli occhi, è tardissimo!
È proprio vero che nei casinò perdi la cognizione del tempo! Avviso Carlos dell'orario e con il nostro bottino andiamo via.
Mi accompagna a casa di Charles e, dopo esserci salutati, ritorna nella villa di Lando che gentilmente l'ha ospitato per tutta la settimana.

"Dove sei stata tutto questo tempo? Ti ho chiamato quattro volte e non mi hai risposto. Mi hai fatto preoccupare!" 

Mi fa notare.
Beh in effetti siamo andati via senza dire niente a nessuno. 

"Sono stata al casinò con Carlos"

Dico frettolosamente sbottonando la mia giacca 

"Tu che?! Che sei andata a fare al casinò?"

Si innervosisce un po'. 

"Sono andata a divertirmi, mi è vietato farlo?"

Alzo le sopracciglia fermandomi davanti a lui.

"No..."

abbassa il tono

"Mi dispiace per oggi, hai ragione avrei dovuto dirtelo. Non voglio litigare con te"

Riprende poco dopo sfiorando la mia mano.

"Nemmeno io voglio litigare con te"

Gli do la buonanotte e mi dirigo verso la mia stanza.
Avrei voluto che questa giornata fosse finita in un altro modo ma non sono riuscita a mandare completamente giù la situazione. Domani è un altro giorno e spero che una bella dormita possa aiutare.
Inoltre, sarà il suo compleanno e non è assolutamente mia intenzione rovinarglielo.

Io e Sara stiamo preparando una torta al cioccolato.
Charles dorme ancora e non voglio svegliarlo fin quando quest'ultima non uscirà dal forno.
Ho dovuto svegliare la bionda che in risposta mi stava quasi per prendere a schiaffi però mi serviva una mano e senza di lei avrei rischiato che il monegasco si svegliasse prima del tempo.

"Speriamo che gli piaccia"

Mi posiziono all'altezza del forno e guardo al suo interno.

"ah ah ah. Deve piacergli altrimenti ti faccio causa per danni morali!"

Cerca di contenere il suo tono di voce.
Ridacchio e mi volto verso di lei

"Dai Sara non essere così tragica"

Alzo gli occhi al cielo.
Siamo entrambe due dormiglione e devo ammettere che se fosse successo il contrario anche io mi sarei comportata come una mezza isterica.
Mi fulmina con lo sguardo e incrocia le braccia al petto facendomi ridere nuovamente.
Tiro fuori la torta dal forno lasciandola raffreddare per qualche minuto ed infine ci posiziono le candeline con il numero 24.

"Charles non sembra che abbia quattro anni più di noi"

Constata la bionda. 

"Perchè Carlos sembra avere 27 anni? O lewis 36? Ad esempio Lando pare abbia appena superato la fase puberale"

Ridiamo entrambe.
Secondo me prendono tutti l'elisir dell'eterna giovinezza, non c'è altra spiegazione.

Arriviamo di fronte la camera del monegasco. Iniziamo a cantare la fatidica canzoncina mentre ci avviciniamo sempre più al suo letto.
È coperto dalle lenzuola e da esse sbuca solo il suo viso.
Poteva non essere così bello almeno quando dormiva?
Ovvio che no!
Sobbalza leggermente ancora stordito mentre io mi fiondo sul suo letto.

"Buon compleanno Charles"

Sorride ancora impastato dal sonno e mi stringe forte a sé.

Red is my skin  || CHARLES LECLERCWhere stories live. Discover now