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Suona la sveglia alle 7.00 in punto.
Mi giro stiracchiandomi dall'altra parte del cuscino, il sole mi acceca.
Ieri ho dimenticato di abbassare la serranda e chiudere la tenda perché sono crollata dopo aver visto un film con Sara.
Oggi sono entusiasta, l'accademia ha organizzato un' uscita al museo Ferrari per farci vedere come sono cambiate le auto nel corso del tempo.
I livelli di sicurezza sono migliorati tantissimo, per fortuna devo dire, soprattutto per quel che riguarda la Formula1. A proposito, oggi assisteremo proprio a degli allenamenti che faranno sul posto i piloti della Ferrari: Sainz e Leclerc, con la possibilità di fargli qualche domanda. 

Finalmente decido di alzarmi dal letto e cerco qualcosa di comodo da indossare, siccome ci muoveremo molto e non mi va di mettere qualcosa di troppo stretto o fastidioso. Opto per un leggins nero ed una maglia con una strana fantasia, mi pare si chiami tie dye, e delle converse.
Scendo a fare colazione e saluto Sara già vestita e profumata con il completo da Hostess. 

"Oggi mi vieni a trovare a lavoro, amichetta"

Afferma contenta facendo un sorriso a 32 denti. Annuisco sorridendo data la sua espressione e addento un toast alla marmellata preparato da lei.  Mi saluta  con un ''ci vediamo dopo'' e se ne va chiudendosi la porta alle spalle, mentre io finisco il mio toast.

Arrivati al museo, una guida è pronta ad accoglierci. 

''Buongiorno, mi chiamo Marco e per oggi sarò la vostra guida. Entrate"

Esordisce e con il braccio ci incita a seguirlo.
Partiamo proprio con il visitare la prima macchina del 47'.
Ha uno stile molto strano: il davanti è lunghissimo, rimanda quasi allo stile dei trattori di oggi, ma per essere di quel periodo, non è poi così male. Continuiamo il giro visitando il resto delle macchine e nel mentre, Marco ci spiega la loro storia: come è nata la Ferrari e come è cambiata nel tempo. Inizia a raccontare come alcuni accorgimenti abbiano salvato la vita di molti piloti e che, sfortunatamente, prima di essi altri tanti sono morti. Cerco di prendere appunti sulle cose più importanti quando ci avvisano che i piloti della Ferrari sono in  pista all'autodromo per delle prove, e possiamo recarci per vedere dal vivo le dinamiche di una corsa. 

Ad accoglierci è una figura molto familiare, Sara. Quella mattina aveva il turno dalle 8 alle 13.
Si presenta agli altri e ci informa che lì vicino, è presente un bar dove prendere qualcosa da mangiare o da bere. Sicuramente più tardi ci andrò per uno spuntino o per un caffè, dipende dal mio livello di fame.
Dopo aver visto i piloti fare qualche giro in pista, e aver fatto qualche video, decido di sedermi ad una panchina vicino al bar.

"Hey"

Sara quasi sussurra per non farsi sentire troppo dagli altri e viene a sedersi vicino a me. Mi sposto e le faccio spazio.

"Hey, è molto bello qui. Mi piace il posto"

Mi guardo intorno.

"Beh si, non è male. È ancora più bello quando c'è poca gente."

Ridiamo entrambe a questa sua affermazione. La pigrizia è sempre stata una delle sue caratteristiche.

''Vengono spesso qui?''

Faccio cenno con la testa verso la pista su cui i piloti stanno facendo un ultimo giro.

"Si, dipende dai periodi, però ultimamente stanno venendo spesso per allenarsi"

Può essere dovuto al fatto che nel fine settimana ci sarà il gran premio d'Italia, penso tra me e me.

"Mamma mia ma quanto è figo Leclerc"

Mi distoglie dai pensieri dandomi una gomitata e indicandomi il monegasco che è appena uscito dalla vettura e sta parlando con Carlos Sainz

"Come darti torto"

Rispondo con un sospiro mentre continuiamo a fissare i due che parlano.
Da quando è entrato in Ferrari nel 2019, Charles è stato apprezzato da noi Italiani perchè si è affermato ancora di più come pilota proprio nella Ferrari, facendo vedere di cosa è capace. 

Mi alzo intenta a raggiungere il bar, e Sara mi saluta con un bacio sulla guancia  tornando al lavoro.
Il docente che ci ha accompagnati fin qui ci ha dato 20 minuti di pausa in modo da poter sgranocchiare qualcosa, nel mentre aspettiamo che Leclerc e Sainz siano pronti per una mini intervista fatta da noi ragazzi dell'accademia. 

"Un caffè macchiato, grazie"

Chiedo con il portafogli aperto rivolgendomi all'uomo dietro al bancone, attendendo che mi venga detto il costo.

"Due, per favore"

Aggiunge una voce insolita alle mie spalle, dall'accento non proprio italiano. Mi volto spalancando gli occhi e realizzo che  quella figura che si è appena fermata accanto a me è Charles Leclerc.

Red is my skin  || CHARLES LECLERCWhere stories live. Discover now