Capitolo trentanove- Hande (ultimo)

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Chiudo gli occhi.
Mi concentro sui sensi.
Inspiro profondamente, e l'aria salmastra del mare si insinua prepotentemente nelle mie narici, facendomi sorridere.
Passo le dita tra la sabbia umida, fredda per la temperatura notturna, e lascio che questa si appropri della mia pelle come un vestito.
Schiudo le palpebre, e sembra che stavolta sia la luna a farmi un ghigno complice.

In lontananza, percepisco dei schiamazzi seguiti da risate.
Attratta come un marinaio dal canto della sirena, mi dirigo verso quella direzione, trovando Kerem giocare con Mavi, che sembra stia letteralmente torturarlo, mentre sale sulle sue gambe, si aggrappa alla schiena, e colui che chiama abi la lascia fare, viziandola in ogni modo possibile.

Nella bocca, avverto il sapore della felicità.

E distanti da tutto, dal caos che ogni giorno predomina sulle nostre vite, dalla costante presenza di traffico, io mi sento in pace.

Osservo te, Kerem, bello come i primi raggi dell'alba e gli ultimi del tramonto. E poi osservo quella piccolina, che considero per certi versi mia figlia.

E uno strano pensiero mi frulla per la testa. Scuoto il capo, ma mi rendo conto che l'idea, stranamente, non mi spaventa.
Appoggio distrattamente la mano sul ventre, pensando che un giorno, forse, chissà...

Con te il futuro non mi fa paura.
Anzi.
Più ti guardo, e più ne assumi tutte le caratteristiche.

Non so cosa riservi per noi la vita.

Dicono che accettiamo l'amore che meritiamo.

Quante esperienze ho dovuto affrontare, quanti uomini sbagliati.

Se dovessi rivivere tutto, per poi incontrare te... lo rifarei.
Subito.
Cento, mille volte.

Perché ne è valsa la pena.
Tu, tu ne vali la pena.

E mentre posi un bacio sulla guancia di Mavi, una lacrima scende sulla mia.

La famiglia non si sceglie, ma tu sei quella che ho scelto per me.

E so che anche per te è così, lo vedo dal modo in cui sento i tuoi occhi su di me durante la notte.

Credi che non me ne accorga?

Anche a me piace guardarti, ma lo faccio di nascosto, come adesso.

Mavi ride, ride e i suoi occhi si illuminano, e mi domando cosa stia pensando Kerem in questo momento.

Scuote la testa e sorride anche lui.

Siamo molto più simili di quanto non crediamo, talvolta mi sembra che stiamo diventando la stessa persona, come afferma Gamze.

Mi rendo che ho aspettato tutta la vita per incontrarti, e passo dopo passo ti sei avvicinato a me, prendendo la mia mano ed iniziando una danza nuova, nostra, infinita.

Il tempo ha avuto compassione per noi, il destino ci ha fatti incontrare, e non potrei esserne più immensamente felice.

E mentre piango come una bambina, una farfalla bianca si posa sulla mia spalla.

Porto il volto verso il cielo, sorrido, e l'animaletto riprende il volo, sparendo velocemente dalla mia vista.

Ti sei accorto della mia presenza, adesso.

Mi sorridi e, con Mavi tra le braccia, mi inviti con il capo ad avvicinarmi.

Rimango a contemplarvi per un po', prima di raggiungervi.

Arrivo, amore mio.

E chi ti lascia. 

FINE

Bizim kaderimiz Where stories live. Discover now