Parole al vento

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                              Un mese prima
-Mamma!! Puoi prendermi la felpa corta nera?- disse Chiara un po' arrabbiata, aveva ripetuto questa frase 3 volte, aveva fretta, le audizioni per il musical sarebbero iniziate fra mezz'ora e da casa sua al teatro ci vogliono 15 minuti, doveva anche riscaldarsi e riprovare per la centesima volta la coreografia. Era agitata e se la prendeva con tutti senza motivo... Non aveva trovato il suo gonnellino fortunato, la maestra di danza glielo aveva regalato per Natale quando aveva 13 anni, non era niente di speciale in realtà ma lei lo adorava.
-Eccoti la felpa stella di mamma!! Ho trovato anche questo... era piegato sotto la felpa.- disse sua madre con una voce calma e amorevole. Sua madre aveva i capelli di un castano scuro e i suoi occhi erano marroni, Chiara adorava specchiarsi in essi e vederli sorridere. Non era altissima ed era anche un po' paffutella, ma comunque gentile, amorevole e dolcissima. Chiara amava quando lei la baciava prima di dormire o il divertimento di quando facevano shopping insieme.
-Mamma mi hai salvato! Non trovavo il mio gonnellino.-
-Esagerata, il tuo talento non si ferma se non indossi questo... Bimba mia hai la passione più forte che io abbia mai visto in vita mia.- terminò Francesca accarezzando il viso di Chiara leggermente truccato con del blush e del mascara.
-Vado, ti voglio tanto bene Mami....- esclamò.
-Fammi sapere amore mio.-

Un grande edificio, il più grande che avesse mai visto. Deglutendo Chiara iniziò a salire i gradini che portavano ad un particolare portone in legno, era scolpito con dei simboli che le sembravano familiari... Una voce la chiamò, era sicura, probabilmente di una bambina, ma appena si girò non vide nessuno.

Quella voce. Dove l'aveva sentita prima?

In attesa di entrare per fare i grandi provini, bussò per la centesima volta, ma questa volta si aprì.
Non c'era nessuno, era tutto vuoto, un vecchio teatro polveroso e buio.
Ma i giudici e gli altri ballerini dov'erano?
"Avrò sbagliato l'orario! Non ci credo." si chiese Chiara nella sua mente. Fece per prendere il telefono e controllare l'ora e il luogo quando sentì dei passi.
- Mi devo nascondere.- sussurrò a se stessa.
Si mise dietro delle poltroncine rosse per gli spettatori e si poggiò la mano nella sua bocca, udì dei passi, strizzò gli occhi per la paura.
- Jen, la ragazza non c'è- disse Marco
- Te l'avevo detto caz- spezzò la frase portandosi un dito vicino alle sue labbra carnose.
- Ho sentito un rumore dietro un sedile, seguimi- disse muovendo solo le labbra.
- Ehi là che ci fate qui!!- disse una voce grossa in lontananza; era una guardia.

"Solo una guardia, ma come ha beccato loro può vedere pure me, oh caz-" pensò Chiara, quando all'improvviso si sentì toccare la spalla destra da una mano pesante e, quando si voltò, si rese conto che lei era stata trovata per poi essere stata portata in un'auto della polizia.
L'aveva fatta entrare insieme ad un poliziotto, il Signor Maison, vicino di casa della nonna di Chiara, era di origini francesi e aveva un accento buffo che la faceva sorridere talvolta. Lui era stato costretto a portarla in caserma, come da procedura quando si becca qualcuno in proprietà private non accessibili.
-Sono andata lì per delle audizioni, ma mi hanno seguita dei ragazzi, non li ho visti in volto ma avevano delle voci conosciute in qualche modo... Però loro sono riusciti a scappare.- esclamò lei.
- Non ti preoccupare, arrivati in caserma ti porterò a casa senza dire niente ai tuoi, so che non ti farebbero uscire se ti ritrovi nuovamente nei guai- disse ridendo il Signor Maison.
Così fu.
Tornando a casa ricontrollò la locandina stropicciata che aveva trovato proprio sotto il suo portico e cerco il sito su Safari, solo lì si accorse che non esisteva nulla di tutto ciò, 'fregata da uno scherzetto da bambini' si definì.

Oggi

-Cosa ha detto Lory? Cosa hai detto?- disse quasi sottovoce il ragazzo meravigliato e sorpreso dal nome pronunciato da Chiara.
-Ha detto Roselinde, ma come fa a sapere quel nome?- urlò Lorelay mentre correva verso l'entrata della scuola; era il nome della loro madre, imprigionata non si sa dove da un ignoto spirito oscuro.
-Io entro, tu raggiungimi!!- esclamò seccata l'amica di Chiara, come se la colpa del fatto che le sia uscito quel nome sconosciuto, anche a se stessa, fosse sua.
Lei era ancora immobile a fissare i personaggi dei suoi sogni in carne ed ossa, aveva mille pensieri nella testa, stava sognando o cosa?
- Tu...mmh...- sussurró Henry in tono forte ma indeciso,
- Vieni con noi- completò con un tono più deciso Rory. Con questo soprannome la chiamava solo Marco, il figlio di un amico di famiglia, nonché migliore amico di Henry, il suo fratellone.
Iniziarono a camminare velocemente fino ad arrivare in un grande piazzale con tre moto; appoggiato ad una tra quelle c'era un affascinante ragazzo; era alto e magro, aveva dei bellissimi occhi verdi incorniciati da folte sopracciglia, i suoi capelli erano neri, un nero deciso, e lucidi, come se avesse messo del gel 5 minuti prima, e che aprivano con una riga centrale non molto precisa. Indossava una collana d'argento con uno stemma, sembrava il segno dell'infinito ma posto in verticale e decisamente più netto, con linee drittissime.
- Hey Marco, abbiamo trovato la ragazza di cui parlava Axel, ha ragione, ma adesso portiamola da lui.- accennò vagamente Henry mentre fissava il suo casco e ne cercava un altro per Chiara, ignara di ciò.
Rory le fece cenno con un sorriso e i suoi impenetrabili occhi azzurri, indicando la bellissima moto del fratello.
- No, no... Siete pazzi se credete che io salirò su quella moto con qualcuno di voi sconosciuti. Ho una paura tremenda di tutto ciò! Voi mi volete portare chissà dove e da chissà chi senza nemmeno informarmi o accennarmi informazioni a riguardo.- esclamò Chiara.

21 Febbraio

Caro diario,
Stavo pensando che per fortuna oggi, quando sono andata con Lorelai ed Henry, ho portato con me le cose per danza perché, ovunque mi stiano portando, le voglio avere con me... Comunque Henry è bellissimo, i suoi occhi azzurri mi abbagliano, i capelli non troppo lunghi di quel biondo lucido... Lory gli assomiglia così tanto fisicamente, ma per quel che si vede lei è molto più dolce ma forte e coraggiosa... Lui invece è più, come dire, stronzo! Mi guarda ogni tanto ed é così bello... Marco è carino, non sembra contro di me, sembra super innamorato di Lory ma non so se il biondino lo sa. Per fortuna mentre ci stiamo preparando per salire in moto, anche se io ne sono contraria, mi hanno dato 5 minuti per scrivere...
A quando sarà possibile scriverti...
Chiara

Dopo essere salita sulla moto dietro ad Henry, si sentì impaurita, così lo strinse fortissimo, e si accorse che il suo odore era buonissimo, sapeva di mare, del sale e della sabbia.
Si mise a ridere. A RIDERE.
-Sono tanto affascinante e tutte le ragazze cadono ai miei piedi, ma nessuna di queste mi stringe per strozzarmi o farmi uscire dallo stomaco la colazione-
Lei sbuffò, ma continuava comunque a mantenere la stessa posizione; anche la sorella gli diede un'occhiataccia mentre sorrideva a lei.
-Dai partiamo, pronti... via!- fece Marco guardando con la coda dell'occhio la mano di Rory sul suo fianco.
Dopo nemmeno 1 km, Chiara si sentiva più tranquilla, però ad un tratto percepì che si stava alzando... E aveva ragione, stavano volando su una moto! Come era possibile? Pian piano diventava sempre più spettacolare. Si sentiva come se si trovasse su un aereo diretto chissà dove, ma la curiosità della destinazione la faceva sorridere e faceva stare bene anche Henry... Un ragazzo sicuro di sé che si fa trascinare da una sconosciuta soltanto con una risata? Non era nei suoi schemi ma quel momento è stato il migliore dopo tanto tempo per lui...

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🩰💓

I GuerrieriWhere stories live. Discover now