4 | Il cambiamento

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Nella gilda vi era un' gran via vai.

Dappertutto vi erano pokèmon di tutte le razze,intenti a recarsi alle bacheche del edificio.

Di lí a poco vi sarebbe stato un annuncio molto importante:
Sarebbe stato eletto il nuovo capogilda.

Il capogilda era colui che amministrava tutto quello che gli altri dovevano fare e dovevano ricevere.
Si occupava nel svolgere le faccende burocratiche,si occupava nel ammettere nuovi membri e si occupava di ogni cosa che rientrava con il benestare delle reclute.

Il vecchio capogilda Slowking aveva dato il suo ruolo ad un esemplare di Gallade in passato, ma quel ultimo aveva di recente avuto molti problemi che gli impedivano di svolgere bene il suo lavoro, dunque si cercava qualcuno che potesse sostituirlo.

In mezzo a tutto il baccano che i grandi pokèmon facevano,vi era una piccola figura che si faceva spazio tra essi, cercando di non farsi schiacciare"Uff! Come sono maneschi questi tipi!"protestó la piccola pokèmon rosa,una Clefairy per la precisione,mentre gonfiava le paffute guancie rosa.

Era molto bassa,quindi faceva di tutto per non venir schiacciata da nessuno,spinta dalla curiosità di poter vedere il nome in bacheca per i futuri aspiranti capogilda.

I suoi piccoli occhietti neri si erano fermati sul enorme bacheca in legno, dove vi erano scritti i nomi dei possibili candidati.

Studió brevemente i nomi, constatando che tra essi vi erano anche alcuni pokèmon che conosceva.

Mh... Grumpig sarebbe un ottima scelta,ragiona bene e potrebbe essere ottimo per amministrare le missioni... Ma sono in dubbio tra lui e Hariyama, che potrebbe andare bene nel campo delle lotte...

La piccola tipo folletto si mise a riflettere,mentre tra la folla cominciarono a sentirsi dei bisbigli.

"Uh? È tornato? Che ci fa lui qui? "Si domandarono alcuni pokemon, mentre la Clefairy si giró,dirigendo il proprio sguardo verso l'entrata della gilda, dove si fece strada una figura incappucciata,che si era subito diretta verso la bacheca delle missioni.

"Vorrei un altra missione di rango <A> se possibile"prese parola il ragazzo, mentre Nova,la piccola Clefairy,lo guardó sorpresa.

"Zephyr..."sussurró mentre il ragazzo non la notó nemmeno, un pó perchè era bassa, un pó perchè aveva in mente solo di prendere un ulteriore missione e sparire, come aveva fatto due settimane prima.

Gli occhi blu oceano osservarono il Mr. mime davanti alla bacheca, che non era altro che l'addetto al assegnazione delle missioni.
Il suo compito non era solo consegnare i documenti per prendervi parte, ma anche quello di affissare in bacheca le richieste di soccorso o di cattura per qualche criminale.

Il pokèmon barriera lo aveva osservato brevemente,per poi deglutire,cercando di trovare quello che il corvino richiedeva.

Mentre il tipo psico/folletto era impegnato,la Clefairy non staccava gli occhi dal ragazzo,mentre un sospiro triste si fece strada tra le sue labbra.

Era successo due anni prima:Il ragazzo era al improvviso sparito dalla loro vista,cominciando a prendere missioni su missioni,sempre piú lontane e sempre piú difficili.

Zephyr era un umano,per quello al inizio erano tutti preoccupati per la sua salute,ma da un paio di mesi a quella parte,gli abitanti della gilda avevano capito che esso tornava,tornava sempre per poi sparire.

Era cresciuto in quella gilda,era ancora un piccolo bambino indifeso e spaventato,oltre ad essere stato ferito da quelli della sua specie.

Gli umani erano tornati da una decina di anni in quel mondo,la convivenza con loro era qualcosa di nuovo per parecchi pokemon,se non per tutti.

Erano creature strambe,avevano paura di tutto,molti non amavano lottare perchè avevano pochi mezzi per farlo.

Inoltre non avevano abilità o mosse da poter utilizzare.

Erano ritenuti come creature fragili,per questo anni prima furono etichettati e tutelati come <Specie Fragile>.

Era stata instaurata anche una legge che vietava ai pokèmon di instaurare lotte con loro,poiche non erano in grado di difendersi.

Il tutto faceva parte di un trattato di pace fra i pokèmon e gli esseri umani.

Blaze,un esemplare di Infernape conosciuto per aver salvato il mondo dalla minaccia di Giratina,era stato portavoce in questa faccenda,dalla parte dei Pokèmon.
Instauró fin da subito un dialogo con un uomo che gli umani avevano scelto come loro rappresentante.

Esso Portava il nome di Aaron, da tutti soprannominato <L'uomo dalla spada d'argento>,nome datogli anche a causa della sua arma,una spada costruita in purissimo argento.

Ben presto lo proclamarono come Re,dandogli anche l'onore di scegliere chi potesse far parte della sua corte.

Blaze non aveva mai capito come un uomo potesse elevarsi cosí tanto solo perchè era stato scelto dai suoi cittadini, ma alla fine accettó solo perchè credeva in una minima ripresa da quello che gli uomini avevano combinato in passato.
Pensandoci bene, anche i Pokémon sceglievano qualcuno che li rappresentasse, quindi alla fine non erano cosí tanto differenti da loro.

Era nato un regno, era ai confini del bosco nebbioso,un luogo pieno di altissimi alberi e tantissima nebbia.

Gli umani dimoravano tutti li,nessun Pokémon aveva mai il bisogno di andare a vedere come era, non interessava a nessuno cosa gli umani facessero tra le mura del loro regno.

***

Proprio al interno del castello,sulla torre piú alta, dove vi era anche un enorme stanza piena di libri,una figura stava osservando i vari oggetti che vi erano li.

Si sposto sul tavolo, posandovi sopra la sua spada, mentre cominció a togliersi i pezzi della sua armatura.

Si tolse l'elmo, rivelando i suoi corti capelli castani,mentre si senti un rumore metallico,provocato dal elmo che toccó la sua spada.

"Mio signore"la porta si aprí, rivelando un uomo con dei arricciati baffi grigi,con una strana capigliatura a scodella.

L'abito che indossava era bianco e arancione,con dei pantaloni aderenti in tela gialla.

"Vostra altezza il Re, richiede la vostra presenza"lo informó, dopo averlo salutato con un inchino, facendolo girare verso di lui per poterlo guardare.

"Qual'è il motivo, di grazia?"rispose il ragazzo,che cominció a togliersi i guanti di metallo,scrocchiandosi il collo, avendolo intorpidito.

Il servitore fú un pó vago al inizio,ma poi decise di prendere parola, portando il rotolo che aveva con se al petto, dopo averlo chiuso"Vi è un piccolo problema con la signorina che avevate salvato da piccolo, ricorda? La popolana che vi faceva compagnia fino ai vostri quattordici anni, mio signore"

Cominciò a pensare, per poi aprire gli occhi castani.

Uscí un sospiro dalle sue labbra"Asteria..." sospiró frustrato.

𝐏𝐎𝐊𝐄𝐌𝐎𝐍:𝐔𝐍𝐃𝐄𝐀𝐃 𝐒𝐏𝐈𝐑𝐈𝐓𝐒Where stories live. Discover now