Capitolo 14 "Bisogna sempre rialzarsi"

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Narratore esterno

Dopo la visita fatta da Willow, la giornata si era conclusa. Per qualcuno era una vittoria che fosse finalmente finita, mentre per altri preferivano non finisse mai.

Nella testa di Luz il pensiero di farsi, finalmente, aiutare aveva iniziato a ricercare spazio. Aveva deciso che forse era meglio provarci. I suoi attacchi di panico non mancavano, molto spesso si ritrovava in situazioni che sembravano senza via di uscita. Lo sguardo indagatore di Amity e Eda le mettevano pressione.
In conclusione aveva deciso di farsi un' pò di coraggio e tentare.

Il primo incontro della ragazza con l'aiuto psicologico aveva avuto come risultato un turbinio di pensieri. Sembrava non averla aiutata, ma aveva solo peggiorato la situazione momentaneamente.

La sua psicologa era una donna gentile e alla fine dell'incontro, aveva deciso di lasciare alla ragazzina di decidere come organizzare i suoi pensieri. Aveva notato che Luz, con la sua continua riluttanza all'aiuto, voleva provare da sola. Ecco perché aveva deciso di tirare fuori tutto quello che era stato nascosto. Come quando si lava qualcosa di cosi tanto sporco e arrugginito, perchè si aspetta che il tempo nasconda tutto quello che c'era sotto.

Quello che Luz doveva fare era pulire tutto quello che aveva lasciato si "impolverasse" nel passato. Doveva smetterla di fingere che tutto quello che era successo non l'avesse scolpita nenache di un millimetro. È impossibile che lanciando un martello su una piastrella di ceramica, quest'ultima non si rompa.

Più il tempo passava, mentre i giorni scorrevano, più Luz era stata aggredita da una consapevolezza di ciò che aveva fatto a sé stessa. Alador era stata solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Rivedere quell'uomo aveva ricreato un collegamento con qualcosa nel suo passato. Qualcosa che non si può lasciare al tempo.

Luz era stata dimessa dall'ospedale, con il consiglio di tornare almeno una volta a settimana per la sua seduta psicologica. Consiglio che Luz crede di seguire.

Dopo circa una settimana anche Amity era stata rilasciata dall'ospedale. Non poteva fare molto per colpa dei danni che aveva subito, ma la situazione era stabile da lasciarla andare a casa.

Un effettivo posto dove stare non lo aveva. Non poteva stare a casa sua da sola, gran parte delle cose non riusciva a farle. Eda si era proposta inizialmente di aiutarla lei.

Amity inizialmente aveva detto alla donna gufo di non preoccuparsi, ma nenache passato un giorno, si era resa conto che la vita solitaria, in quelle condizioni, era più che infattibile.

Eda l'aveva accolta nella sua casa, come aveva fatto in passato, lasciandole, per il periodo necessario, la stanza di Luz.

Le due ragazze condividevano la stessa stanza. Si aiutavano a vicenda facendo crescere il rapporto di fiducia tra di loro. Molto spesso quando una delle due stava male, l'altra era pronta ad ascoltare, confortare e aiutare, fermando tutto quello che stava facendo prima.

Pov. Amity

Ero sdraiata sul letto di Luz, mentre nella mia testa dei pensieri erano sempre più vividi. I miei fan non hanno più avuto notizie da me dall'inizio di tutto questo delirio.

Luz era impegnata ad accordare la sua chitarra che spesso suonava. Era l'accompagnamento dei miei giorni. Appena iniziava a suonare ero in grado di rilassarmi e smettere di pensare a tutto.

- Luz, posso rubarti un secondo? -
Chiesi io senza esitazione.

- Si dimmi pure Amy. - Disse lei, appoggiando la chitarra tra il pavimento e l'armadio al suo fianco.

- Secondo te, il mio pubblico, dopo la mia scomparsa, ha bisogno di rivedermi in qualche modo. E se... se organizzassi un concerto? CIOÈ intendo qualcosa di simile, perché con questo braccio non credo di poter suonare. - Finì dopo essermi fatta mangiare dall'ansia che mi perseguitava da giorni.

Di nuovo assieme? ~Lumity Band AU~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora