⠀𝐎𝟏.⠀❪ 🎹 ❛ ᥲ sᥕᥱᥱ𝗍, sᥕᥱᥱ𝗍 mᥱᥣ᥆ძᥡ ❫

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𝙄𝙣𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖𝙩𝙞𝙤𝙣:

𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 𝐓𝐘𝐏𝐄: hurt/comfort
𝐂𝐇𝐀𝐑𝐀𝐂𝐓𝐄𝐑𝐒: nightingale candace, hagström henry (Vivy's oc)
𝐖𝐎𝐑𝐃𝐒: ~ 8.3 k
𝐑𝐄𝐋𝐄𝐀𝐒𝐄𝐃 𝐎𝐍: 13.11.2021
𝐑𝐄𝐕𝐈𝐒𝐄𝐃 𝐎𝐍: 09.08.2023
𝐓𝐑𝐈𝐆𝐆𝐄𝐑 𝐖𝐀𝐑𝐍𝐈𝐍𝐆𝐒: senso d'abbandono, incubi, menzioni di suicidio, paranoia.
𝐑𝐈𝐀𝐒𝐒𝐔𝐍𝐓𝐎: dopo il trasferimento di un pianoforte a casa sua, Henry inizia a sentire il passato divorarlo dall'interno.

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Era tutto partito da quel dannato pianoforte bianco. Il suo malessere, le sue paranoie, i brutti ricordi che aveva del suo passato quale non aveva mai scordato.

Più tempo fissava quel pianoforte, più riusciva a sentire quella che un tempo fu un'allegra sinfonia, ma che ora risultava solo malinconica e trasandata, e più aveva un'immagine vivida di lei davanti a sè, seduta davanti a quel candido strumento a suonare quella odiosa melodia con tanta maestria.

Era tutto partito con un semplice favore fatto ad uno dei fratelli della sua ragazza: tenere il pianoforte finchè non avesse trovato un appartamento abbastanza grande in cui posizionarlo.
Era tutto partito perchè egli non voleva dire di no quando ne aveva avuto la possibilità, non voleva mostrarsi maleducato a rifiutare così, non se lo sarebbe perdonato.
Chissà se si sarebbe sentito peggio una volta detta quella semplice parola.
Non potrà mai saperlo.

Ed ora era lì.
Fermo.
Immobile.
A fissare lo strumento. Lo odiava, odiava quello strumento, odiava provare questa sensazione nel vederlo, ma non riusciva proprio a distaccare gli occhi da esso.
Era troppo difficile smetterla di guardarla suonare.
Era troppo difficile lasciar andare il passato.
Era troppo difficile accettare che, ancora convinto fosse a causa sua, una delle persone più importanti della sua vita se ne fosse andata via. Così in fretta poi. Si sentiva uno stupido per non averlo realizzato prima.
Chissà cosa sarebbe successo se effettivamente l'avesse capito che necessitava di aiuto.
Non potrà mai saperlo.

Era colpa sua e della sua ignoranza se ora lei non stava più al suo fianco.
Era colpa sua per aver fatto separare i suoi genitori.
Era colpa sua se durante quel pazzo Killing Game molte persone erano morte.
Era colpa sua se qualcuno moriva.
Era colpa sua per esser nato.
Per quanto si odiasse, non ebbe mai voluto fare qualcosa al riguardo per levarsi di mezzo. Magari era a causa della paura, magari era perchè non voleva vedere le loro facce nell'aldilà, magari non voleva affrontare le conseguenze delle sue azioni, magari era perchè aveva trovato qualcuno che amava dopo tanto tempo.

✎ 𝙏𝙃𝙀 𝙍𝘼𝘿𝙄𝙊 𝙈𝙐𝙎𝙀, 𝘰𝘯𝘦-𝘴𝘩𝘰𝘵𝘴 ✎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora