Allora, quel risultato cos'era?
Un falso positivo?

No.
No.

Era più che certo che non fosse così.
Non sapeva come fosse arrivato a questa conclusione ma lo sapeva con ogni fibra del suo essere.
Lo sapeva e basta.

Sapeva che non era così ma voleva avere lo stesso una conferma.

Alzò lo sguardo e lo puntò sull'Alpha con il camice.
- Quante possibilità ci sono che sia un falso positivo? -

A quelle parole, Marshall smise di fare avanti e indietro, Hana inchiodò gli occhi sull'Omega e Julius si ammutolì.
I tre Alpha smisero tutti di fare ciò che stavano facendo e portarono l'attenzione su di lui.

Gumball cercò di ignorare quel senso di oppressione che si faceva sempre più pesante e tentò di concentrarsi esclusivamente su Julius.
- Quante probabilità ci sono che il risultato non sia corretto? - Chiese ancora con un tono monocorde, privo di qualsiasi inflessione, mantenendo un volto, allo stesso modo, completamente privo di emozione.

Non ce n'era traccia perchè non ne aveva.

Julius scoccò un'occhiata significativa ai due Alpha e si allontanò da loro per avvicinarsi al suo paziente.
- Nessuna temo. - Rispose, consegnandogli il foglio con le analisi. - I risultati sono abbastanza chiari e i livelli della beta HGC sono troppo alti. -

L'Omega prese il foglio, lo lesse, lo restituì e scivolò giù dal lettino. - Grazie. -

* * * * *

Un bambino.
Un figlio.
Un cucciolo.

Erano tante le parole per chiamare ciò che aspettava ma tutti volevano dire la stessa cosa.

Si portò la mano sul ventre, abbassando lo sguardo su di esso.

Era un Omega; dopotutto, era esattamente questo ciò che ci si aspettava da lui.
Era a questo che servivano i calori.
Il suo corpo era predisposto a tutto questo.

Avrebbe dovuto saperlo.
Avrebbe dovuto prevederlo.
Avrebbe dovuto evitarlo.

Avrebbe potuto impedirlo.

Invece, una creatura aliena si stava facendo spazio dentro di lui e presto sarebbe cresciuta così tanto che lo avrebbe reso irriconoscibile.

C'era un'altra vita dentro di lui.

Aspettava un figlio.
Lui.
Aspettava un cucciolo.

Poggiò i gomiti sulle ginocchia e seppellì il volto tra le mani, nascondendosi lì, mentre l'auto ripercorreva a ritroso lo stesso percorso che aveva fatto per condurli da Julius.

Faceva freddo ma sembrava che solo lui lo sentisse.
O forse non era proprio così, ma chi avrebbe potuto dirlo?

I due Alpha non avevano più detto una parola uscendo dalla clinica e anche adesso, c'era un silenzio innaturale all'interno dell'abitacolo.

Gumball non se la sentiva di biasimarli troppo; sapeva che quel silenzio era per causa sua.
Era stato l'unico a prendere quella notizia in quel modo.

Hana era felice.
Marshall era... un concentrato di emozioni; eccitazione, gioia e tanto, tantissimo altro.

Sembrava che entrambi avessero toccato il cielo con un dito, sfiorando la soglia del paradiso.

Ma non lui.
Per lui era diverso.
Lui era precipitato giù in un baratro oscuro e profondo, più simile ad un inferno.

Non voleva avere un Alpha.
Invece, lo aveva avuto.
Non voleva avere un legame.
Ma lo aveva stretto.
Non voleva avere dei cuccioli.
Ne aspettava uno.

• Fanfiction Omegaverse • [Ita]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt