𝐋𝐎𝐕𝐄𝐋𝐘 |Tʜᴏᴍᴀsᵗᵐᶻ

STRANI SOGNI

"è un gioco che facciamo per passare il tempo la sera" disse Newt "ci dividiamo in due squadre, quella dei ladri che deve scappare dai membri dell'altra squadra e che per vincere devono recuperare una bandiera che nasconderà Alby" guardai Newt un pò titubante,  ma che razza di gioco stupido era, mi sembrava di essere tornata bambina. Non volevo giocare ma alla fine mi convinsi, tanto non è che avevo molte cose da fare.

Ci divisero in due squadre.  Io facevo parte dei ladri quindi dovevo scappare.

"3,2,1 via!" urlò Alby che faceva da una specie di giudice. Io e la mia squadra iniziammo a correre e a sparpagliarci per tutta la radura, io mi nascosi in mezzo agli alberi insieme a Chuck. 

Dopo 10 minuti che stavo la decisi di uscire. é vero che all'inizio non volevo giocare, ma adesso che ero in gara di certo non volevo perdere.

"rimani qua Chuck" gli dissi. Camminai piano per non fare rumore e da lontano vidi la bandiera che sventolava su un albero. La dovevo andare a prendere. Ma vidi Thomas che stava camminando per controllare se ci fosse qualcuno nel bosco.

Io iniziai a correre verso la bandiera, ma Thomas mi vide e iniziò a rincorrermi. Feci lo slalom tra gli alberi, ero quasi arrivata ma Thomas mi beccò e caddi a terra.

"oddio Brooke stai bene?" disse preoccupato, io ero sdraiata a terra e Thomas si avvicinò a me accovacciandosi. Ma all'improvviso arrivò Chuck dall'altra parte e prese la bandiera.

Io mi alzai ridendo "ti ho fregato" dissi

"mi hai fatto prendere uno spavento" e mentre disse questa frase andai a battere il cinque a Chuck.

"bastardi" disse

"la prossima volta preoccupati di meno e guardati di più alle spalle" dissi facendogli l'occhiolino e sorridendo.

Il resto della serata la passammo a ballare e a cantare intorno al falò. Credo che il falò fosse una delle cose più belle qua dentro, lo stare tutti insieme mi portava un senso di sollievo e felicità.

(fine musica)

*sogno

"Brooke,Brooke",un laboratorio, una signora vestita di bianco, "Brooke",wicked è buono

Mi alzai di scatto, sempre lo stesso segno. Devo dire che mi spaventavo un po'questi sogni, non sapevo cosa volessero dire e continuavo a farli ogni notte, mi sembra di vedere un laboratorio e dei ragazzi ma non riuscivo a mettere bene a fuoco quello che vedevo. Comunque decisi di alzarmi anche se ero in piena notte e mi avviai verso la cucina.

Da lontano vidi qualcuno, mi avvicinai e capii che era Thomas.

"ciao" dissi

"hey, anche tu non riesci a dormire?" mi chiese

"è già", mi porse una tazza con dentro qualcosa da bere

"ma che merda è "gli dissi, lui si mise a ridere e sono sicura che le mie guance erano diventate tutte rosse dall'imbarazzo

"una ricetta segreta di Gally"

"ma che schifo"

"all'inizio neanche a me piaceva, ma ormai sono abituato" sorrise 

"come mai sei sveglio?" gli domandai

"incubi" mi rispose

"stessa cosa io""

"tanto tra poco si apriranno le porte e dovrò andare nel labirinto"

" voglio anche io fare la velocista"

"calma, calma, Alby mi ha già detto le tue intenzioni e non se ne parla perchè è-"

"troppo pericoloso"  finii la frase che aveva iniziato. Sorrise. Aveva un sorriso perfetto questo ragazzo.

"bene, ora vado, ci vediamo dopo"

Era passata una settimana ormai da quando stavo qui. Stavo in pratica tutto il giorno nella capanna dei medicale in caso qualcuno stesse male.

Quel giorno invece andai ad aiutare Chuck all'orto. Mi iniziò a spiegare tutti i tipi di alberi che avevano, quello delle albicocche, le mele, le pesche poi mi raccontò addirittura come ammazzavano gli animali, feci una faccia disgustata. Stava per iniziare a parlarmi anche dei fiori ma all'improvviso sentimmo delle urla, ci girammo e vedemmo Thomas chiamare aiuto mentre teneva un altro ragazzo che non si reggeva in piedi. Gli andammo tutti in contro.

"che è successo?" chiese Newt, intanto Thomas poggiò Ben a terra e arrivarono i medicali che gli alzarono la maglietta, aveva una puntura e intorno tutte le vene si erano gonfiate. Ero molto spaventata.

"é stato punto" rispose Thomas

"ma punto da cosa?" intervenni io

"da un dolente"

"ma io pensavo che i dolenti uscissero solo di notte" dissi

"lo pensavamo tutti"