WARNING! IMPORTANTE! LEGGETE!

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NON è UN CAPITOLO.

Lo so, però leggete LEGGETEEEEEEE DIOOO SANTOOO

Vorrei una vostra opinione. E non fate come sempre, che chiedo un'opinione e voi mi snobbate. Mi ferite, decisamente. Allooora. Il fatto è che voglio pubblicare una nuova storia. Sì, un'altra. Cioè, sto leggendo shadowhunters e potete immaginarvi come sto (JACEJACEJACEJACESPOSAMI) e l'ispirazione per questa nuova storia è spuntata tra l'Isituto ed Edithia di QIVSDE (quando il vento soffia da est) ed è.... AAA FIGHISSIMAAA. La amo, letteralmente. La protagonista è fatta a mia immagine e somiglianza, e non è affatto qualcuno tipo Allison, che è una figona, o Jeanne, che è un... casino (?). Ma, bando alle ciance ciance all bande (?) vi lascio alle prime paginette, e voi MI DITE COSA PENSATE ALTRIMENTI LIBERO I DEMONI, OK?

THIS LIGHT WILL GUIDE YOU HOME

-Allora, come è andata ieri con quell'appuntamento a quattro?

Giuly trafficava con la macchinetta del caffé e teneva il cellulare premuto tra la spalla e l'orecchio.

-Un disastro, cuginetta. Un disastro. Ma credo di aver stabilito un record, l'ho fatta resistere per dieci minuti.

-Addirittura -la ragazza rise- e poi che hai fatto?

-Me ne sono andato con la poca dignità che mi rimaneva in un bar e ho mangiato un panino, come ogni persona che si rispetti.

-Immagino.

-Oggi esci?

-No, ho intenzione di fare un bel sabato-in-pigiama. E di prendermi un po' cura del giardino. Mamma è a lavoro.

-Mmmm. Io volevo taaanto uscire.

-Non rompere Mark. Se vuoi taanto uscire vieni a casa mia che mi aiuti con il giardino.  Ma ti avverto: sembro una sfrattata oggi.

Lui sogghignò. -Ma certo, cuginetta. Sono sotto casa tua tra dieci minuti. Cerca di non farmi spaventare troppo.

-Ah, ah.

Giuly attaccò e si versò il caffé in una tazzina. Mark, suo cugino, era il migliore amico che avesse mai avuto, oltre che l'unico da quando si era trasferita dall'America nel paese natale di sua madre, Oxford. Un paradiso pieno di universitari affaccendati e palazzi medioevali.

 Si guardò allo specchio: sembrava davvero una sfrattata. Indossava i pantaloni del pigiama e una felpa che aveva fregato al cugino qualche settimana prima. I capelli erano tirati su in un raccolto disordinato, gli occhi verde-azzurri aperti a mezz'asta. Era proprio stanca, come in ogni fine settimana.

Poco dopo sentì il campanello della sua villetta suonare prepotentemente.

-Dannazione Mark! Sto arrivando!

Aprì la porta e il cugino irruppe nel piccolo e accogliente salotto, vestito in modo casual e tutto sorrisi, come sempre.

A dark soul-excapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora