Capitolo 11: A pretty busy day with an ending I never expected

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"Si muore dal caldo." sbuffa Abel, portandosi la mano dietro al collo dove i tatuaggi che ricoprono il braccio lo rendono più affascinante. Almeno per occhi esterni, non mi attira per niente quest'uomo.

"Stuart, oggi che giorno è?" chiedo di punto in bianco, facendolo voltare verso di me.

"Venerdì?"

"Mm..." guardo il cancello, cercando di capire cos'è questa sensazione nella testa. Mi sento come se stessi dimenticando qualcosa di importante, ma non ricordo esattamente cosa. Porto lo sguardo su tutto il giardino, cercando qualcosa che mi potrebbe aiutare a chiarirmi le idee.

"Le è venuto un ictus?"

"Ti colpirà con qualcosa se non la smetti."

"Quello è stato un incidente." borbotta Abel, facendo cadere qualcosa.

"Giri con i boxer tutto il tempo, con la mano a grattarti." posso immaginare Stuart che continua a sorridere. "Quella padellata alle palle te la sei meritata."

In effetti è stato divertente vederlo sdraiato a terra, perdere i sensi e tenersi quella sezione del suo corpo coperta per due giorni di seguito è stato divertente. Se ero una ragazza normale e non un asociale con problemi a relazionarsi con le persone, forse gli sarei saltata addosso, ma si è constatato che io non sono affatto nella norma. Sembra però che il cervello abbia chiuso i battenti oggi, siccome mi pare strano che Mister White ancora non sia venuto a trovarmi, da quando ho accettato questo accordo cerca ogni pretesto possibile per venirmi a trovare. Mi infastidisce ancora il fatto che io non so il suo nome, né lui sa il mio. Non capisco come sia possibile una cosa del genere.

Anche se ultimamente ogni volta che mi sfiora, sento il cervello andare in tilt. Per carità, vorrei sapere cosa mi passa per la testa delle volte, so che lui è l'ultima persone per cui dovrei provare attrazione; sebbene sia ancora strano dare una definizione a quello che siamo. In realtà sto sicuramente fraintendendo, insomma credo sia impossibile che possa esserci qualcosa di più tra noi, in effetti dovrei cancellare questa immagina nella mia mente. Non sono fatta per queste cose, me ne rendo sempre più conto.

Mi viene da ridere. Sono proprio squallida come persona. Faccio tanto la ragazza indipendente, la solitaria e alla fine faccio tutto il contrario. Che persona deludente sono.

"Oi..."

Mi sento un groviglio di emozioni ogni volta che sto con Mister White, oltretutto non riesco mai a non guardarlo. Delle volte rimane qui a dormire oppure mi aiuta a casa, rimanendo spesso al mio fianco. E mi sono accorta che lui, potrebbe benissimo costringermi a fare quello che vuole, invece si limita ad abbracciarmi e accarezzarmi ogni tanto facendo finta che sia un caso.

"Ehi, stai attenta."

Cosa mi prende? Mi domando persa nei miei pensieri notando appena ciò che mi circonda, fino a quando non sento Abel far cadere nuovamente qualcosa.

"Stai attenta!" l'urlo di Stuart mi fa sussultare e ritornando al presente abbasso in maniera meccanica lo sguardo per vedere la fonte di quella preoccupazione. Guardo l'indice, dove al centro ne uscì una quantità di sangue enorme, con la coda dell'occhio noto che probabilmente mi sono tagliata con il seghetto; facendomi tra l'altro un bel taglio. Non so come reagire sinceramente.

Allora, io non sono il tipo di persona che si schifa facilmente, il sangue altrui non mi impressiona minimamente, ma quando si tratta del mio divento una femminuccia. Sento la gola seccarsi e il respiro diventare flebile. Osservo il sangue colare in un rigolo di sangue e in un gesto istintivo mi porto la mano libera a coprirmi la bocca sentendo la testa farsi leggera, con il dito che mi sta pulsando facendomi male.

The mate of the AlphaWhere stories live. Discover now