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Esaminai quel pupazzo di neve, e notai che gli mancava il naso, ma farlo con un rametto non mi convinceva per niente.
Ci pensai un po su, poi mi decisi a sgattaiolare in cucina e rubare una carota.
Gli elfi non se ne sarebbero mai accorti.
Entrai nel castello, scesi alcune rampe di scale e arrivai ai sotterranei, dove si trovava la cucina.
Mi attaccai alla parete, accanto alla porta, poi presi un grande sospiro e allungai la testa per sbirciare.
Vidi che c'erano solo due elfi, molti erano in vacanza, anche perché c'erano molti meno studenti.
Rimasi li a lungo, cercando di cogliere il momento giusto.
-hey! Lissie- sentii un bisbiglio vicino a me.
Mi girai e vidi due teste rosse, quelle teste rosse -Fred, George! Che ci fate voi qui?- esclamo.
-la vera domanda è che ci fai tu qui! Noi veniamo sempre a rubare il cibo e siamo sicuri al cento per cento che non ti abbiamo mai incontrato da queste parti.
-devo rubare una carota- confessai.
-una carota? Tutto qui?- domandò George.
-sì, e ora zitti, sto cercando di cogliere il momento giusto.
-esagerata, aspetta, faccio io- mi rassicurò Fred avvicinandosi alla porta della cucina -George, abbiamo detto otto zuccotti di zucca?- chiese al gemello.
-ovvio, quattro per uno- confermò l'altro.
Fred entra nella cucina e passarono pochi secondi prima che uscì con la mia carota e gli zuccotti.
-sei mitico Freddie- gli diedi un abbraccio e presi la mia carota.
-confermo- disse l'altro mentre usciamo dai sotterranei.
Tornai al cortile dopo averli accompagnati fino alla Sala d'Ingresso.
Avanzai verso il pupazzo e finalmente gli misi la carota al posto del naso.
Sorrisi debolmente, come se dovesse essere un momento malinconico.
Io, in piedi davanti ad un pupazzo di neve nel cortile di Hogwarts mentre nevica.
Mi misi seduta sulla panchina, dove ci rimasi per un bel po prima di andare a pranzo, e subito dopo in camera mia.
Qui, mi sedetti a gambe incrociate sul letto per leggere un libro che avevo preso in biblioteca tempo prima, poi, quando fui arrivata a leggere più o meno cinquanta pagine, e finirlo, mi fermai e lo chiusi.
Mi coricai sul letto a pancia in giù, con la guancia schiacciata nel cuscino mentre fisso la neve cadere o bloccarsi tra i fiori bianchi fuori alla mia finestra.
Chiusi gli occhi e sorrisi, godendomi quel momento di puro silenzio, dove si udiva soltanto il cinguettare degli uccelli.
Grazie a questo silenzio, riuscii anche a trovare sonno, cosa che non accadeva da due notti di fila, e non ne sapevo proprio il motivo.

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Riaprendo gli occhi, mi accorsi che il silenzio che incombeva prima non era mutato, bensì era rimasto lo stesso, ma sentivo l'atmosfera più vivace.
Guardai l'orologio appeso sulla porta, che segnava le sei del pomeriggio.
Non avevo mai dormito così tanto di pomeriggio.
Decisi di sfruttare quel poco tempo che rimaneva per tornare in biblioteca e posare il libro che avevo finito di leggere.
Mi alzai barcollante dal mio letto, mi diressi verso la scrivania ed afferrai il libro, poi, indossai le mie scarpe ed il mio mantello per coprirmi dal freddo.
Uscii dalla stanza e attraversai la sala comune Serpeverde, desolata.
Che io sappia oltre a me era rimasto solamente Draco, della nostra casa.
Mi diressi verso la biblioteca, poi, una volta entrata, andai verso gli scaffali riguardanti i fantasy e posai il libro.
Subito dopo avanzai verso la narrativa leggera, il genere fantasy mi aveva davvero stancata.
Scelsi un libro e lo poggiai su un tavolo tra due scaffali.
Accesi una lampada vicino ad una sedia e mi accomodai aprendo il libro e cominciando a leggere le prime pagine.
-posso sedermi?- domandò una voce dolcemente.
Alzai lo sguardo e dietro di me riconobbi il volto di Cedric Diggory.
-certo, che mi racconti Ced?- gli domando mettendo da parte il libro.
-nulla di troppo interessante. Te invece?
-oh, neanche io niente- gonfiai le guance con un po d'aria, come per trattenermi dallo sbuffare, e nel mentre scuotevo la testa -come mai sei rimasto ad Hogwarts?- domando spezzando il filo di silenzio che si era appena creato.
-mio padre mi ha scritto dicendomi di avere degli impegni, ma fa niente, in realtà non mi andava molto di tornare a casa- mentre parlava, giocherellava con le dita, creando dei finti intrecci con esse -te invece?- alzò lo sguardo nella mia direzione.
-anche io ho le tue stesse motivazioni, ed anche io non sopporto per niente mio padre. Sai... Riguardo Harry...
-oh... E tu quindi stai dalla parte di Harry, giusto?
-certo che sì! Non oserei mai condurre una vita schifosa come quella di mio padre- dissi assumendo un tono ovvio -ormai non lo voglio nemmeno definire tale...- abbassai la voce.
-capisco... Mi dispiace molto la tua situazione, se ti servirà aiuto di certo sarò uno dei primi a dartelo. Non potrei farne a meno- sorrise con fare innocente.
-grazie Ced, non sai quanto ti voglio bene- lo abbracciai, a quanto pare cogliendolo di sorpresa, dato che rimase per un paio di secondi immobile, per poi sbloccarsi e ricambiare.

2021 | Amore Platonico
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