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La mattina del diciannove dicembre mi svegliai a dir poco stanchissima.
Dopo essermi stiracchiata sul comodo letto del mio dormitorio, mi alzai e misi le morbide pantofole in lana offerte dalla scuola, per poi dirigermi accanto alla finestra.
Spostai le tende verdi, ricamate evidentemente a mano e mi avvicinai alla finestra per vedere l'esterno di Hogwarts.
Nevicava. Il pavimento in pietra del cortile era coperto di un tappeto bianco, da cui si notavano delle impronte di scarpe molto grandi. Poco più in là, intravidi Hagrid, il guardacaccia, che portava un grande albero all'interno della scuola.
Aprii la finestra e venni travolta dal freddo dell'inverno. Chiusi subito dopo, anche se la vestaglia in cui ero avvolta riusciva a riparare perfettamente il mio corpo.
Mi girai ed osservai per un po la stanza, poi, avanzai verso il letto a baldacchino accanto al mio e spostai le tende chiuse.
-Daphne, svegliati!- sussurrai alla mia compagna di stanza, Daphne Greengrass.
Lei si rigirò tra le lenzuola, senza rispondermi -Daphne! Dai alzati o faremo tardi per la colazione!- continuai.
Si alzò lentamente e si mise seduta, poi si stropicciò gli occhi e li sgranò per mettere a fuoco, sbattendo ripetutamente le palpebre.
Sbadigliò e si alzò, infilando le pantofole -oh, buongiorno- mi disse tirando un altro sbadiglio.
-ce l'hai fatta a svegliarti- sorrisi -vado in bagno a prepararmi- continuai prendendo le mie cose.
Una volta arrivata in bagno corsi a lavarmi per poi infilare la divisa Serpeverde.
Mi guardai allo specchio per vedere se avevo qualcosa fuori posto, e per fortuna era tutto ok, perciò tornai nella stanza dove mi aspettava la mia amica.
Qui, mi sedetti sul letto e la aspettai.
Nel mentre che aspettavo indossai anche il mantello.
Guardai l'ora, erano ancora le sette e un quarto, e la colazione era alle otto. Alle nove, invece, cominciavano le lezioni.
Quando Daphne uscì, la guardai. I capelli biondo platino erano pettinati perfettamente. La divisa Serpeverde le donava moltissimo. Metteva in risalto i suoi occhi chiari e la sua carnagione pallida.
-andiamo?- le chiesi.
-ma ancora non si può andare in Sala Grande, mica sono le otto- disse.
-se vuoi ci facciamo un giro in giardino, la scorsa notte ha nevicato.
Lei annuì sorridente ed insieme uscimmo dalla stanza.
-domani iniziano le vacanze natalizie, e non ti ho ancora chiesto se rimarrai ad Hogwarts o tornerai a casa, quindi, cos'hai deciso di fare?- le chiesi mentre percorrevamo un corridoio che ci conduceva al giardino.
-tornerò a casa, per mia disgrazia. Te invece?- rispose col suo tono soave.
-rimarrò qui- le dissi.
-come mai? Combini troppi casini secondo Voldemort?- ridacchiò.
Mio padre, il Signore Oscuro, preferisce lasciarmi a scuola per lo studio.
-dice che è meglio che io rimanga ad Hogwarts, in modo da avere meno distrazioni e magari concentrarmi di più sullo studio, quando non ho nulla da fare.
-è straziante come cosa- mi dice.
-in realtà lo preferisco anche io, farei di tutto pur di non prender parte ad una di quelle cene a Villa Riddle a cui partecipano tutte persone prestigiose.
-allora se si tratta anche di questo sono d'accordo con te- si fa scappare una risatina.
Notando l'ora su uno degli orologi appesi in cortile, ci dirigiamo a fare colazione.
Entrando in Sala Grande, noto che quasi tutta la scuola era già seduta, e che il preside, Albus Silente, stava per dare inizio al banchetto.
Ci sedemmo in tempo, poco prima che la tavola si imbandì di tutti i cibi possibili.
Mentre mangiavo, mi guardavo intorno, la Sala Grande era stata decorata da dodici abeti molto alti, sei sul lato sinistro, ed altri sei su quello destro.
-hai già fatto le valigie?- domando alla mia compagna di stanza.
-si, le ho finite di riordinare ieri sera- mi risponde.
Continuammo a chiacchierare, e mezz'ora dopo uscimmo dalla Sala Grande per andare in camera, dove presi l'occorrente per la lezione di Pozioni col professor Piton.
Mentre percorrevamo il cortile chiacchierando, andai a sbattere contro qualcuno.
Alzai la testa.
Draco Malfoy, il ragazzo popolare della scuola, quello a cui correvano dietro tantissime ragazze.
Aveva le guance e il naso leggermente arrossati per il freddo invernale che contrastavano con la pelle chiarissima, i fiocchi di neve incastrati nei capelli platinati, ed il corpo avvolto da neri vestiti di lana.
-Riddle sta più attenta- mi disse con la mascella contratta ed un ghigno stampato in faccia.
Proseguii senza nemmeno guardarlo o chiedere scusa.
-mio Dio ma hai visto quanto era carino?!- sclerò Daphne appena ci eravamo allontanate da lui.
Sbuffai, guardando l'aria calda creare una nuvoletta davanti al mio viso.
-a proposito di Malfoy, sai che è- la interruppi.
-si, so che è un prefetto, è la quinta volta che me lo dici- continuo.
-okay okay, ma questa cosa non la sai: gira voce che si sia lasciato con Pansy Parkinson, mi sento male- continua mettendosi davanti a me, e urtando di tanto in tanto gli altri studenti.
-pensa quanto cazzo me ne può fregare- continuai alzando gli occhi al cielo.
-ma è Draco Malfoy!- continuò.
-è proprio quello il punto, proprio perché è lui non mi interessa.
-vabbè ho capito, proprio non lo mandi giù- si arrese.
-c'erano dubbi?
-io vado nell'aula di trasfigurazione, ci vediamo dopo- mi dice salutandomi mentre entro nell'aula di pozioni.

SPAZIO AUTRICE

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2021 | Amore Platonico
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