L'inizio

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Ero immersa fra i miei pensieri più profondi quando improvvisamente venni scossa da una voce leggera.
"Angela aspettami"
Mi girai di scatto e mi ritrovai di fronte alla mia migliore amica.
Silvia si avvicinò lentamente,mentre con la mano iniziò a salutare alcuni conoscenti che le sorridevano per strada.
Era sempre stata così, solare e bella, il mio esatto contrario; non che io fossi brutta, no, per carità, ma Silvia aveva quella bellezza quasi disarmante.
Mi salutò e con fare frettoloso controllai l'orario sul cellulare per assicurarmi di non essere in ritardo.
"Silvia è tardi, accelera il passo" dichiarai continuando a camminare pochi centimetri più avanti di lei.
Io e Silvia eravamo migliori amiche dai tempi delle scuole medie; lei era speciale per me, e sapevo che infondo lo ero anch'io per lei.
Varcammo la porta d'entrata dell'aula e venimmo travolte dalla voce squillante dell'insegnante di arte.
Una donna dai capelli brizzolati e dallo strano gusto di vestire.

"In ritardo signorina Winchester, e lo è anche lei signorina MCcall"sbraitò la donna afferrando con le sue mani rugose il registro di classe.
Prendemmo posto e dopo aver tirato fuori dallo zaino il libro d'arte cominciò la lezione.
Involontariamente scattai quando vidi in cortile un'ombra che attirò indubbiamente la mia attenzione.

"Winchester, se non è interessata alla lezione la prego di andarsene" esclamò il docente rivolgendomi uno sguardo pietrificante.
Lanciai un'occhiata a Silvia , se la sarebbe cavata senza di me e presa dalla curiosità camminai spedita verso la porta per dirigermi dalla strana ombra.
Nel corridoio della scuola non c'era anima viva, ogni studente della Valerie era in aula a seguire le lezioni, cosi nel silenzio più totale feci un giro per poi dirigermi verso il cortile.
Mi strinsi le mani sulle braccia e iniziai a sfregarle più volte quando una folata di vento mi investì in pieno, dal nulla spuntò un ragazzo slanciato, seguito a ruota da un altro ragazzo un po' più basso e con diverse sfumature di azzurro fra le ciocche di capelli.
Improvvisamente i due si guardarono e come se pervasi da una scossa elettrica balzarono sulle gambe.
"Cosa ci fai qui?" Quasi urlò uno dei due
L'altro, si attorcigliò una ciocca di capelli azzurri leggermente più lunga delle altre e con un espressione impassibile mi chiede dove fosse la segreteria.
Abbozzai un mezzo sorriso
"Voi chi sareste, nuovi studenti?"chiesi curiosa ricordandomi di quanto si fosse parlato dei due nuovi e presunti studenti venenti dalla Norvegia
O almeno così si diceva.
Mi guardarono entrambi quasi con aria annoiata e senza nessuna voglia di interagire risposero in modo secco.
"Gavriel" canzonò il primo
"Simon" rispose invece quello che da subito aveva catturato la mia attenzione.
Mi guardarono quasi ad aspettare qualcosa,mi accarezzai il braccio e con un sorriso dissi di chiamarmi Angela.
Ad un tratto una mano sottile mi toccò la spalla e girandomi vidi una delle mie compagne di classe che mi riferì di dover tornare in classe.
Lanciai un'occhiata ai due ragazzi e senza salutare tornai in classe seguita dalla ragazza.
"signorina Winchester,rientri e non si distragga più intesi?"disse la donna quando varcai la soglia.
Tornai a sedermi al mio posto ricevendo un occhiataccia da Silvia, e dopodiché la lezione continuò.
Venimmo interrotti da un leggero picchiettare di porta, non mi sforzai ad alzare la testa inizialmente, ma quando sentì la professoressa parlare non ne potei fare a meno.
"Ragazzi, loro sono gli studenti dello scambio culturale"
Smisi di sentire, abbassai il capo e tornai a disegnare sul foglio riempito di volti.
La sedia vuota al mio fianco venne improvvisamente colmata, girai la testa e mi accorsi che Simon, aveva appena preso posto vicino a me.
Rimasi in silenzio, e senza dire nulla tornai a disegnare
"Carino" sussurrò indicando un volto abbastanza sinistro sul mio foglio.
"Compito di realtà ragazzi, dividetevi in coppie"
Giacchiò la professoressa.
La campanella suonò risvegliando gli alunni dal loro stato inconscio, presi le mie cose e le infilai nello zaino prima di alzarmi e mettermelo in spalla.
"Vieni a casa mia alle 16:00 questo è l'indirizzo"disse Simon tenendomi per il polso, lo fissai e mi sottrassi dalla sua presa.
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Hey gente!
che ne pensate?

Angeli e Demoni-L'inizio[DA REVISIONARE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora