Seventeen

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Finn's pov

Venerdì sera.

Non so perché ho chiesto a Millie di uscire, ma sentivo che dovevo farlo per farmi perdonare, non so neanche perché penso queste cose, di solito con le ragazze bastava uno sguardo, e mi ritrovavo in una camera di una ragazza mai vista prima.

Con Millie invece è diverso, non so cosa mi attira, forse la sua bellezza, o quei occhi così scuri che mi potrei pure perderci, ma avevo bisogno di avercela vicino, dopo quello che e successo con mia madre, non volevo più cose serie con le donne perché avevo paura che mi si spezzasse di nuovo il cuore per una donna, per questo tenevo le distanze con loro.

Sono sotto casa di Millie, suono il clacson per far capire che sono qui sotto e poi scendo dalla amata Ferrari nera dirigendomi verso l'entrata del palazzo in cui vive.

Sono davanti alla porta e busso, dopo un paio di secondi mi ritrovo la ragazza più bella che abbia mai visto.

                                    Millie's pov

E da quando sono tornata a casa che non faccio altro che pensare a Finn, non mi aspettavo che mi invitasse fuori a cena, con il suo fascino potrebbe avere chiunque e invece chiede di uscire a me.

Mi sorprese pure che io avessi accettato.

E dalle 19:30 che Sadie mi aiuta per prepararmi e sembra anche più emozionata di me.

Finii di truccarmi e pettinarmi, e uscii dal bagno.

<<Wow>>mi disse Sadie con la bocca aperta, indossavo un vestito nero attillato che mi arriva un po' sopra le ginocchia.

<<Dici che va bene?>>chiesi dubbiosa<<Altre che, Finn ti sbaverà dietro>>mi disse facendo l'occhiolino.

Detto questo sentimmo un clacson suonare e andai a sbirciare dalla finestra, vidi una Ferrari nera parcheggiata qui sotto.

<<Credo che sia arrivato>>dissi.

Mi stava salendo l'ansia e non so nemmeno il perché.

Qualcuno bussò alla porta e andai ad aprire.

Rimasi senza parole a ciò che vidi, Finn era davanti alla porta che indossava una camicia con un bottone aperto che gli scopriva una parte del suo petto robusto e dei pantaloni eleganti neri.

Ci fu un silenzio imbarazzante quando lui parlò.

<<Sei...>>iniziò ma fu interrotto da qualcuno.

<<Millie hai dimenticato— o ciao Finn>>disse Sadie sorridendogli.

<<Ciao Sadie>>.

Guardai in cagnesco Sadie che non capiva cosa stesse succedendo. Mi diede la mia borsa e scappò via.

Ci guardammo in imbarazzo.

<<Andiamo>>dissi iniziando a chiudere la porta quando vidi dietro alla porta Sadie stava per scoppiare dalle risate, gli feci uno sguardo satana e lei si tranquillizzo, poi uscii dall'appartamento.

*

Arrivati davanti alla sua bellissima Ferrari nera rimasi paralizzata. Non mi ero mai accorta di quanto fosse splendida.

<<È bellissima>>dissi tenendo lo sguardo sull'auto<<È la mia auto preferita>>disse lui.

Mi aprii la portiera<<Che gentleman che abbiamo stasera>>scherzai<<È non hai ancora visto niente signorina>>disse sorridendo.

Salì sul posto del guidatore e partimmo.

Dopo 20 minuti ci fermammo davanti ad un ristorante lussuoso in mezzo ad Atlanta.

Scendemmo dall'auto e andammo all'entrata.
<<Ben tornato signor. Wolfhard, vi abbiamo dato il tavolo migliore>>disse il receptionist.

<<Molte grazie>>disse Finn seguendo il cameriere al tavolo.

Ci darono un tavalo sulla vista di tutta Atlanta.
Il posto era magnifico, al centro del ristorante si trovava una fontana molto luminosa, i lampadari sembravano del medioevo.

<<Vieni qui spesso?>>chiesi sedendomi sulla sedia<<Ogni tanto con mio padre per i suoi colloqui di lavoro>>rispose.

Passarono 10 minuti e ancora niente camerieri.

<<Sta tranquilla, ho già ordinato il loro piatti migliori, non ne rimarrai delusa>>mi fece l'occhiolino.

<<Allora...da quanto vivi qui ad Atlanta?>>mi chiese curioso.

<<Da quando sono nata, te invece ho sentito dire che non sei di queste parti>>chiesi anch'io curiosa.

<<Io sono nato in Canada a Vancouver, sono venuto in America circa 10 anni fa, poi con mio padre viaggiavo molto per lavoro e posso dire di conoscere l'America come il palmo della mia mano>>disse facendomi ridere.

<<Ti piacciono le auto?>>mi chiese sorridendo.

<<Da quando sono piccola>>dissi sorridendo.

Le auto erano come una salvezza, appena toccavo il volante potevo sentirmi libera, me stessa, felice, era come se fossi in mezzo al nulla, dove nessuno mi avrebbe disturbata.

<<Auto preferita?>>mi chiese ancora curioso.

<<Credo proprio la Mustang GT>>Finn alla mia risposta rise sotto i baffi e non capii perché.

<<Perché ridi?>>chiesi curiosa<<Lo scoprirai>>rispose, e la mia curiosità aumentò.

Parlammo ancora per un po' e scoprii tante cose interessanti su di lui, tipo che ha un secondo nome ed è Michael, gli piace la musica Indie e suona la chitarra, mi impressionò.

Dopo un po' ci portarono i piatti ed era tutto buonissimo.

<<Il conto per favore>>chiese Finn al cameriere, feci per tirare fuori il borsello quando Finn mi bloccò.

<<Tranquilla, offro io>>disse sorridendo.

<<Grazie>>pagó e uscimmo dal locale.

Quando uscimmo vidi delle persone che circondavano l'auto di Finn parcheggiata.

Vidi Finn irrigidirsi e non capii cosa stava succedendo, poi qualcuno parló appena vide Finn.

𝐃𝐫𝐢𝐯𝐞 𝐦𝐞 𝐲𝐨𝐮//fillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora