Four

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Millie's pov




Erano le 7:00 di un lunedì mattina, mi ero appena svegliata e stavo andando in cucina a fare colazione.

<<Buongiorno>> dissi a Sadie che stava preparando il caffè.

<<Buongiorno, caffè?>>mi chiese.

<<Si grazie>>le sorrisi grata.

Ci sedemmo a bere il nostro caffè.

La mia mente tornò ad ieri sera e ha il tipo misterioso nell'auto, e solo a pensarlo mi salì la rabbia.

<<A cosa stai pensando?>>Sadie mi portò alla realtà.

<<A ieri>>sospirò<<Sei sicura di quello che fai?>>mi chiese riferendosi all'incontro di settimana prossima.

<<Sadie ormai è deciso, voglio affrontarlo, sai benissimo che non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno>>gli dissi.

<<Lo so, spero solo che non te ne pentirai>>
<<Tranquilla Sadie, so quello che faccio>>

<<Va bene, però dopo non dirmi che non ti avevo avvisato>>mi disse alzandosi dal tavolo e mettendo la sua tazza di caffè nel lavandino.

<<Muoviti che dobbiamo andare al lavoro>>disse sbadigliando.

Lavoriamo insieme in un bar a pochi chilometri da casa di Sadie. Quando i miei genitori hanno saputo delle gare, ero all'ultimo anno di liceo, siccome non volevano più avere a che fare con me, mi hanno detto che non mi pagavano gli studi del college, allora insieme a Sadie abbiamo trovato questo annuncio dove cercavano due cameriere.

Lavoriamo lì da due anni ormai. Jacob invece va all'università, dunque possiamo vederci solo nel weekend.



                                            *



Arrivammo al bar alle 8:00 per aprirlo.
Tirammo giù le sedie, preparammo la macchina da caffè, e altre cose da cameriere.

La giornata non finiva più, era sempre così. Amo lavora in un bar, sentire l'odore del caffè di prima mattina, vedere gente che usciva e entrava, ma quando arriva l'ora di punta mi volevo chiudere dentro allo sgabuzzino.

Servimmo per tutto il giorno fin quando erano le 18:30 ed era ora di chiudere quando qualcuno entrò.

<<Scusi stiamo chiudendo>> gli dissi mentre asciugavo le tazzine, ma non sentii il campanello della porta risuonare per la chiusura.

<<Mi dispiace ma stiamo chiudendo>> ripetei.

Ancora nessun campanello, uscì dalla cucina per vedere chi era quel testardo con non voleva capire che stavamo per chiudere.

Mi trovai davanti un ragazzo, avrà almeno 20 anni, molto alto, capelli neri e ricci folti.

<<Buonasera>>mi disse, ero stanca di questi clienti strafottenti, non capiscono mai una singola cosa della vita.

<<Stiamo chiudendo>>gli dissi più nervosa di prima.

Me ne stavo ritornando in cucina quando quel tizio mi parlò con fare tranquillo.

<<Potrei avere un bicchiere d'acqua?>>

Mi bloccai ancor girata di spalle, alzai gli occhi al cielo. Forse era sordo.

<<Se non esce, sarà bandito da questo locale>>gli dissi incazzata gesticolando con le mani in caso fosse stato sordo.

<<Naturale, grazie>>mi ha appena chiesto come voleva l'acqua?

Era certamente sordo.

<<Siamo chiusi>>dissi scandendo ogni lettera pensando che capisse, indicai il cartellino con la parola chiusi.

Ma in cambio ricevetti solo un sorriso allegro.

Era senza speranza.

Alzai gli occhi al cielo e andai a prepararlo.

<<Come preferisce lei>>gli preparai il bicchiere e glielo porsi, non ne potevo più, prima glielo davo e prima se ne andava via.

Poi mancavano ancora 2 minuti alla chiusura, non volevo essere licenziata per un bicchiere d'acqua quindi glielo porsi.

<<Grazie>>bevve subito e pagò.

Quando stava per uscire mi sono accorta che aveva pagato un po' troppo per un bicchiere d'acqua.

<<Scusi la mancia>>gli urlai richiamandolo.

<<Tienila pure>>spalancai gli occhi. Ma allora non era sordo, e solo ora realizzai la figura di merda che ebbi fatto prima.

Che stronzo, mi aveva presa in giro quel tipo, la frustrazione salì nelle mie vene, e prima che uscissi e gli diedi uno schiaffo in pieno viso feci dei grandi respiri e ritornai a quello che stavo facendo prima.

Sistemai le ultime cose, chiusi il locale e me ne tornai a casa, ero distrutta.






Non mi piace tanto questo capitolo, ma il prossimo sarà più movimentato.

𝐃𝐫𝐢𝐯𝐞 𝐦𝐞 𝐲𝐨𝐮//fillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora