27. Psicosi

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Tre giorni di attesa.
Tre lunghissimi giorni senza notizie e l'ansia di non sapere cosa fare, poi finalmente il messaggio.

-Domani alle 16.00, tu sai dove-

Lucy sorride a quelle parole. Maligno fino alla fine, ma sarà lei che riderà per ultima.
Sposta lo sguardo sulla finestra della casa di fronte e nota la luce ancora accesa. La voglia di chiamarlo è irrefrenabile, ma è stata lei a chiedergli tempo, perciò ingoia il desiderio di vederlo e va a dormire.

Il giorno dopo Sting l'accoglie con il sorriso, il tradimento già un ricordo lontano e la voglia di trascorrere un'altra giornata ad importunare la gang di Dragneel che gli fa prudere le mani.
Lucy fa buon viso a cattivo gioco e per tutta la mattinata si immedesima nel ruolo di perfetta bambolina, assecondando ogni sua richiesta e non lasciando il suo fianco.

"Vedi, se ti comportassi sempre così, la nostra relazione andrebbe a gonfie vele" ridacchia stringendola a sè mentre escono in cortile.

"Non voglio farti arrabbiare" sorride.

"È lo spirito giusto. Tu esegui i miei ordini ed io faccio rodere lo stomaco di Dragneel. Ci guadagnamo tutti".

Gli vibra il telefono e Lucy lancia un'occhiata al suo display. "Sconosciuto". Deve aver cancellato il numero per fuorviarla. Il messaggio infatti non può che essere di Racer.
-Dobbiamo parlare. Solito posto alle 16.00-

Sting digrigna i denti e la bionda finge di aver passato il tempo a sistemarsi il fiocco della divisa.
"Allora, andiamo da qualche parte?" Domanda innocente.

Lui le toglie il braccio dalle spalle e caccia il telefono nella tasca posteriore dei jeans. "Ho un impegno. Torna a casa."

"Ok, ci vediamo domani".

Aspetta che sia salita sullo scuolabus poi si dirige al parchetto a passi pesanti. Perchè quel mentecatto non ne combina una giusta?.

Attraversa la strada e trova Racer seduto su un'altalena cigolante.
"Che significa?" Ringhia mostrandogli il cellulare. "Sai che non voglio che mi contatti se non è urgente".

"La tua biondina è venuta a trovarmi".

Il biondo stringe la presa sull'apparecchio. "Quella piccola cagna! Dovevo immaginarlo che stava tramando qualcosa".

"Che pensi di fare? Se dovesse denunciarci finiremmo nei guai".

"Non può farlo, non ha nulla contro di noi" cerca di ragionare, poi assottiglia lo sguardo. "A meno che tu..."

"Stai dubitando della mia fedeltà?".

"Un mercenario conosce il significato di quella parola?".

"Conosco la smania di un cliente regolare che mi frutta entrate costanti".

"Bravo, continua a scodinzolare attorno al mio portafoglio".

"Ma questo non significa che non posso essere attirato da un osso più grande" ed il sorriso di Sting scompare veloce com'è apparso.

"Che intendi dire?" Chiede vedendolo alzarsi e stiracchiarsi, mentre da lontano appaiono i suoi compari di scorribande.

"Hai ragione" afferma Racer dopo che due tipi afferrano Sting per le braccia. "L'unica fedeltà che riconosco è quella al Dio Denaro" e gli tira un pugno sul naso.

Il colpo produce un suono schricchiolante e gli occhi lacrimano.
"Che ti prende?!" Ringhia. "Osi rivoltarti contro il tuo padrone?".

"Non ho padroni, solo clienti che comprano la mia forza. Come hai fatto tu, no?".

"Sono i soldi il problema?! Vuoi essere pagato di più per l'attacco a Dragneel di un paio di sere fa?", ma la risposta è un pugno allo stomaco che gli mozza il respiro.

"Che hai contro quel ragazzo? Me l'hai fatto attaccare due volte, se non contiamo la ronda fuori casa sua".

"Non sono cazzi tuoi" annaspa dimenandosi, ma i ragazzi non mollano la presa.

"Hai ragione, ma per spendere una così grande quantità di denaro vuol dire che ti ha proprio rovinato la vita".

"Quello schifoso merita di soffrire. Avrei dovuto ordinarvi di renderlo invalido, invece mi sono accontentato di un singolo polso rotto" ride isterico con voce nasale. "Ma la situazione è cambiata? No! Quel coglione è ancora in mezzo ai piedi!".
Racer dovrebbe colpirlo ancora, ma Sting ormai non ragiona più ed anche quando fa cenno ai suoi amici di mollarlo, il biondo non si muove.

"Ho passato una vita a rincorrerlo. Se lui era il migliore, volevo farmi riconoscere, volevo che notasse la mia forza. Ma a lui interessava solo Lucy".
Si porta le mani alla faccia scavando con le unghie nelle guance.
"Tutto passava in secondo piano quando c'era lei ed io diventavo invisibile. Gare, forza, complimenti... se non erano per lei, non erano importanti."
Abbassa le braccia e guarda Racer con occhi stralunati.
"E così ho iniziato a girare attorno a Lucy... e lui finalmente mi ha guardato. Se lottavamo per lei, dava tutto quello che aveva ed io potevo affrontarlo al massimo delle forze..."
Cade in ginocchio e sbatte i palmi contro il ciottolato. "Ma non era abbastanza. Dopo anni non riuscivo ancora a raggiungere il suo livello."

Attimi di infiniti silenzio, dove Racer e la sua gang si guardano disorientati. Dovevano spaventarlo, ma questo qui è già messo male di suo.

"E allora sai che cosa ho fatto?" Riprende Sting spiritato. "Gli ho tolto Lucy e l'ho costretto a guardare sempre nella mia direzione" e scoppia a ridere.
"È stato così facile. Perchè non ci ho pensato prima?! È bastato spaventarla e minacciarla un po' ed eccola subito al mio fianco. Un trionfo su tutta la linea!".

Lucy ferma la registrazione. Ora ha tutto. Restare a guardarlo annaspare nelle sue psicosi sarebbe solo uno spreco di tempo, perciò sgattaiola fuori dal parchetto, luogo dove tutto è iniziato e percorre di corsa il marciapiede fino alla strada principale.

Ferma un taxi e per la seconda volta in quella settimana si fa portare alla stazione di polizia.
L'accoglie la signorina dell'altra volta. "Se stai cercando il signor Igneel, mi dispiace informarti oggi è il suo giorno di riposo" dice cortese.

"Lo so. Vorrei vedere il comandante Eucliffe. Sarebbe possibile farmi ricevere subito?".
La donna compone il numero interno guardandola di sottecchi. Chi è questa ragazza per conoscere sia il comandante che il vicecomandante?

Dopo un breve botta e risposta viene accompagnata nel suo ufficio e prende un bel respiro profondo prima di entrare.
"Lucy! È un piacere vederti" l'accoglie un uomo tale e quale a Sting.

"Purtroppo non è una bella visita" dichiara subito lei prendendo posto davanti alla scrivania. "Si tratta di suo figlio".

"Che c'è, avete litigato?" La prende sul ridere l'uomo, ma con un colpo di tosse si ricompone quando nota il volto cupo della ragazza.
"È successo qualcosa?".

La bionda appoggia il telefono sulla scrivania e fa partire il video, mentre nella stanza cala un silenzio pesante.
I minuti scorrono ed il viso del poliziotto diventa livido di rabbia, le vene del collo s'ingrossano e gli occhi si assottigliano; poi il video si ferma.
Lui alza lo sguardo.

☆☆☆☆☆

Boom boom boom!
La nostra Lucy ha completamente girato la situazione a suo vantaggio! Yey!!

Ma che farà ora il padre di Sting?
(Solo io me lo sono immaginato stile Nanami di jujutsu kaisen? XD)
Per saperlo, proseguite :D

Jade 🌼

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