"Questo è dei miei genitori, non ci veniamo da un sacco di tempo. Beh, in realtà, io non ci vengo dall'ultima volta che venni qui con te." La mia bocca si aprì di poco. "Sei pronta ad entrare?"

Sto per rispondere di sì, quando la paura mi travolge: non so cosa potrei trovare all'interno, non so quali ricordi correranno nella mia mente. Ho paura di crollare, anche se negli ultimi giorni ho fatto dei progressi ed Harry è accanto a me.

Sin dalla prima difficoltà del viaggio, ho desiderato che Harry fosse con me per sostenermi, e adesso, finalmente, eccolo qui. Posso affrontarlo con lui.

"Diana," Harry richiama la mia attenzione.

Sbatto le palpebre più volte, prima di fissare il mio sguardo nei suoi occhi scuri e prendere un lungo respiro per pronunciare con tono deciso e annuendo: "Sì."

Siamo davanti la porta sulla veranda, quando la sua mano si infila nella tasca posteriore dei suoi jeans per cacciarne fuori una chiave e inserirla nella serratura, facendo fare più giri verso sinistra.

Quando la porta viene spalancata, ciò che ho davanti agli occhi ha un aspetto così semplice e rustico, ma così bello e accogliente: due divani rossi sono posizionati ad angolo davanti un camino in pietra, con sopra una tv al muro; più avanti c'è un'isola attaccata al muro con un lavello, e di fronte c'è il piano cottura con sotto il forno; nello spazio tra questi ultimi, c'è una finestra che, insieme a quella più a destra, emanano abbastanza luce per far sì che la stanza sia molto illuminata; davanti alla finestra della parete accanto, c'è un tavolo rotondo in legno attorniato da quattro sedie dello stesso materiale; alla mia sinistra c'è una scala in legno.

La mia bocca e i miei occhi sono spalancati in meraviglia: quando Harry lo nota, il suo sorriso si allarga, scavando delle fossette nelle sue guance.

"Passavamo molto tempo qui, quando ne avevamo la possibilità. Ma questo non è niente, c'è di meglio. Intanto, ti porto di sopra," dice.

Con ancora le mani intrecciate, saliamo le scale: quando arriviamo in cima, uno stretto corridoio è davanti a noi. Harry apre la prima porta a destra, rivelando una bellissima stanza con un letto matrimoniale con lenzuola rosse e cuscini decorati con fantasie rosse e nere su di esso. Accanto, c'è una finestra che porta a quella che sembra una terrazza. Ciò che più attira la mia attenzione è la vasca dall'esterno della stessa pietra del camino e dalla ceramica interna rossa nell'angolo in fondo a sinistra. Delle candele sono sul muretto intorno.

Alla nostra sinistra, di fronte al recipiente, c'è una cassettiera in legno e, in mezzo, c'è un lavandino con sopra uno specchio. Continuando, c'è una piccola porta che conduce ad un piccolo spazio in cui si trova solo il water.

"Questa la usavano i miei genitori," mi informa.

"È bellissimo," dico, sorridendo estasiata.

Torniamo nel corridoio, per poi entrare in un bagno dalle pareti verdi. Sulla sinistra ci sono specchio, lavandino e, accanto un gabinetto; di fronte c'è una vasca a idromassaggio più grande della precedente, le piastrelle all'esterno sono bianche, come la ceramica interna.

Harry salta una porta e mi guida in una camera da letto più piccola: le lenzuola e i cuscini usati per coprire il letto sono gli stessi. Sopra di esso, c'è una finestra che prende la stessa forma triangolare del tetto in legno, e quello che si vede da essa sono le foglie degli imponenti alberi. Affianco al letto c'è una lampada su un comodino.

"Questa, invece, la usavano i tuoi genitori. Adesso andiamo nell'ultima." Sorride leggermente.

Capisco subito il motivo per cui mi ha portata prima qui che nell'altra: l'ultima era la nostra.

End Up Again - DIANA || H.S.Where stories live. Discover now