~Una fredda giornata d'autunno~

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È una fredda giornata d'autunno, delle piccole foglie cadono al suolo armonicamente provocando un atmosfera tranquilla e serena, i raggi del sole penetrano attraverso la finestra aperta, apro gli occhi con molta difficoltà, sotto le coperte mi sento protetto e al sicuro da ogni oscurità che mi avvolge, si sta così bene in questa fredda giornata d'autunno.
Mi alzo ancora sbadigliando, metto le mie pantofole azzurro chiaro con dei disegni di piccole banane, se mi vedesse qualcuno probabilmente mi prenderebbe in giro ma queste pantofole sono davvero comode e calde.
Vado in cucina, stavo pensando a cosa cucinare per colazione finché non mi accorgo che nel tavolo c'è una lettera, la apro e inizio a leggere:
Cara nagisa
Buongiorno amore, oggi purtroppo non potrò esserci per via del lavoro.
Ricordati di comportarti da brava donna di casa come sei e sciogli quegli orribili codini, di danno un'aria maschile, i tuoi capelli poi sono bellissimi sciolti.
In frigo c'è tutto quello che ti serve se ne hai bisogno vai pure al supermercato a comprare qualcosa.
Buona giornata amore
Tua mamma

Appena finito di leggere inizio a stropicciare la  lettera, quando capirà che non sono una femmina ma un maschio? Trattengo le lacrime amare che minacciano di bagnare le mie pallide guance.
Dopo un po' posso finalmente fare colazione, mi sono preparato del latte caldo e dei biscotti.
Finita la colazione torno in camera e prendo la mia divisa scolastica, andava tutto bene finché non mi resi conto di quello che avrei subito a scuola, insulti, pugni, calci, risate e tante altre cosa che mi avrebbero fatto sentire all'inferno.
Vorrei solo poter essere il tipico ragazzo che sta simpatico a tutti, aiuta sempre il prossimo, può essere amato da qualcuno e ha una bella famiglia felice. A questo pensiero mi scende sempre qualche lacrima di sofferenza.
Dopo essermi messo la divisa pulita e stirata vado in bagno e finisco di prepararmi, raccolgo i capelli lunghi in due codini ingnorando le parole di mia mamma.
Finalmente posso uscire apro la porta e una gelida ventata mi scompiglia i miei capelli, decido quindi di prendere una sciarpa anche se so che alla fine della giornata me l'avranno già rotta.
Esco di casa, chiudo la porta e vado verso il cancelletto, lo apro e mi dirigo verso scuola.
~Skip time~
Sono arrivato a scuola, come sempre sono primo, pur essendoci freddo il sole illumina le strade, i grattacieli, le persone è tutto così tranquillo, è perfetto.
Sono rimasto a guardare quel paesaggio magnifico finché non arrivarono quei ragazzi che mi bullizzano ogni giorno, non riesco nemmeno a girarmi che subito mi prendono per la sciarpa quasi strozzandomi, non passa neanche un minuto che iniziano a prendermi a calci tutti insieme.
Ormai sono steso per terra pieno di lividi e graffi, sento il sangue uscirmi dalla bocca, così veloce e delicato ma allo stesso tempo crudele, per tutto questo tempo non ho mai smesso di guardare quel magnifico paesaggio pieno di meraviglie, riesco solo a sentire il cinguettio di piccoli uccelli, e ad alcuni riesco persino a scorgere le loro piccole ali in volo, chissà cosa staranno cercando, chissà come si sentiranno?
Quella perfezione viene interrotta dal suono della campanella, mi alzo a fatica anche se ormai sono abituato a questo tipo di dolore, prendo il mio zaino e mi dirigo come gli altri verso le rispettive aule.
Entro in classe, sento qualcuno che mi sparla dietro ma gli ignoro lasciandomi passare tutto, arrivato al mio banco sgrano gli occhi, scritte ovunque tutte fatte col indelebile, ci sono scritte parole orribili, frasi che arrivano fino ad augurarmi la morte, disegnini stupidi e tantissime altre cose, mi sento come se il mondo mi stesse cadendo addosso più di quanto lo stia già facendo, tutte quelle parole iniziano a riempirmi la mente, rimango immobile per qualche minuto finché il professore non mi rimprovera.
Mi siedo, cerco di trattenere le lacrime, se dovessi iniziare a piangere sarebbe la fine, inizierebbero a prendermi ancora di più in giro.
Il professore di matematica inizia a parlare interrompendo le chiacchiere.
-buongiorno ragazzi, oggi avremo la grazia di conoscere un nuovo alunno, il suo nome è Karma Akabane, mi raccomando siate gentili con lui-
Neanche il tempo di pensare a come sarà questo nuovo ragazzo che subito la porta si apre, appare un ragazzo dalla grande muscolatura, ha dei bellissimi capelli rossi come il sangue, degli occhi ambrati in cui mi perdo subito, in confronto a me lui sembra essere altissimo, subito non esita a presentarsi
-piacere sono Karma Akabane, spero di fare amicizia con tutti voi e che mi accogliate nel migliore dei modi-
Le ragazze sono tutte attratte da lui mentre i ragazzi sembrano molto felici di avere un nuovo compagno, come vorrei essere come lui, tutti lo ammirano anche se è appena arrivato.
Vicino a me, nell'angolo dell'ultima fila a sinistra era rimasto un posto siccome nessuno voleva sedersi vicino ad uno sfigato come me, essendo l'unico posto si avvicina verso di me  e sento una sensazione mai sentita prima, così bella e tranquilla, per la prima volta qualcuno non si stava avvicinando a me per picchiarmi o dirmi su.
Si siede a peso morto e inizia a fissarmi, mi sento a disagio ma decido di rimanere in silenzio
-dovresti presentarti-
Disse il rosso senza pensarci un secondo di più, le mie guance subito prendono un colorito rossiccio dall'imbarazzo
-p-piacere Nagisa Shiota…-
Gli scappò una piccola risata che mi fece sentire bene, non stava ridendo di me per prendermi in giro ma era felice della mia risposta.
Dopo un po' distoglie lo sguardo verso la finestra, aveva iniziato a piovere, le gocce sbattono contro il vetro ma ad un certo punto inizia il temporale, i tuoni iniziano ad essere sempre più forti.
Ho sempre avuto paura dei temporali, uno dei ragazzi si gira verso di me iniziando a ridacchiare
-professore Nagisuccia non si sente bene, credo abbia paura poverino!!-
E subito tutti iniziarono a ridere tranne Karma che mi guardava confuso, ormai anche lui ha perso autostima in me, la lezione continuò come sempre, tutti ridevano di me come ogni volta.
Suona la campanella, il temporale è finito da molto, il professore ci permette di uscire e pranzare fuori per poi tornare dentro e continuare le ultime lezioni.
Mi alzo dalla sedia e prendo il bento, esco e seguo la massa di ragazzi che escono dall'ingresso per andare nel giardino proprio attaccato alla scuola, mi aspettavo che avrei mangiato solo sotto un albero come sempre ma invece il rosso mi rimase vicino, non dice nulla si limita a sorridere, arriviamo sotto l'albero e finalmente apre bocca
-vedo che sono sei una persona molto socievole-
Inizia a ridere scherzosamente e non riesco a trattenermi, inizio anche io a ridere, era da molto che non succedeva, purtroppo per me questa bella sensazione durò poco pk arrivarono subito i ragazzi, uno di questi mi strappa dalle mani il bento
-heyy Nagisuccia questo non lo mangi no?-
iniziano subito a ridere e il "capo" del gruppo mi tira un pugno nell'occhio
-Karma non dovresti stare con questo sfigato-
Disse dopo avermi reso un occhio nero, pensavo che Karma avrebbe iniziato a ridere di me invece si avvicina al ragazzo, irrigidisce le mani in due pugni ben ferrei e gli tira un pugno, il ragazzo stupito inizia ad urlagli contro ma ormai è troppo tardi per lui, il rosso inizia a picchiarlo finché non riesce a fargli chiedere perdono, gli altri decisero di scappare protandosi in spalle il ragazzo ma prima che se ne furono effettivamente andati Karma urlò questa frase che non dimenticherò mai
-NESSUNO OSI PIÙ TOCCARE NAGISA SHIOTA O DOVRÀ PRIMA PASSARE SUL MIO CADAVERE, ANCHE SOLO UNA RISATINA NEI SUOI CONFRONTI E SARANNO BOTTE!-
Disse urlando a tutti quelli presenti, i ragazzi e le ragazze si irrigidirono e rimasero in silenzio, per la prima volta qualcuno aveva preso le mie difese e mi aveva protetto.
-Nagisa va tutto bene?-
Dice subito preoccupato.
-si-
Senza neanche esitare mi prese per il braccio e corse verso l'infermeria, appena arrivati prese il disinfettante e una pomata per i lividi, mi fece togliere la maglietta e rimase immobile per quello che vide, un corpo pieno di lividi e graffi, il suo viso divenne cupo, inizia subito a curarmi le ferite e nei lividi mette la pomata non mi chiese chi avesse fatto tutto questo ormai si era capito ma non sa che non tutti quei lividi sono dovuti a quei ragazzi ma anche a mia madre, mia madre voleva una femmina ma sono nato io e ora se non mi comporto come vuole mi picchia, lei dice che lo fa per il mio bene e probabilmente è vero però mi dà fastidio.
Dopo aver medicato tutto mi rimise la maglietta e per la prima volta in tutta la mia vita provai una nuova emozione, un senso di sicurezza indescrivibile, questa sensazione è più calda del sole, è così pura, per la prima volta qualcuno mi aveva abbracciato.
Siamo rimasti così per molto finché non ci siamo staccati e siamo ritornati nel giardino esterno, tutti appena passai erano silenziosi e alcuni si allontanarono pure.
Ci siamo messi sotto lo stesso albero stavolta senza nessuno che ci disturbasse, ormai del mio bento non c'era tracce
-Nagisa vuoi un po' del mio bento?-
Mi disse mentre le mie guance iniziano a prendere un colorito rosso come i suoi capelli
-Grazie, cosa farei senza di te-
Mi scappò una piccola risata, che fu tappata da un boccone di onighiri imboccatomi da lui, le mie guance presero fuoco quando capì che quello stesso onighiri era appena stato mangiato da lui, inizia a ridere vedendomi arrossire
-vedo che ti piace questo onighiri no nagi?-
Inizia a stuzzicarmi mentre io rimango immobile come una pietra troppo imbarazzato.
~Skip time~
Abbiamo finito di mangiare e la campanella ha appena suonato, abbiamo parlato del più e del meno, entrati ci sediamo e ci guardiamo, nessuno disse niente sorrisi e basta, lui dopo poco ricambiò.
Finite le ultime ora finalmente si torna a casa, prendo lo zaino ed insieme a Karma usciamo.
-Nagisa ti va di studiare insieme oggi, dopo aver studiato potremo andare a fare un giro in città?-
Senza neanche pensare risposi subito con un sì.
Il sole illumina i nostri corpi vicini, si sente il cinguettio degli uccellini, il rumore di foglie che vengono smosse dal vento, mi sento al sicuro affianco a Karma, anche se l'ho appena conosciuto non voglio perderlo.
Ero così concentrato nei miei pensieri che siamo già arrivati a casa sua, apre la porta e mi fa accomodare.
-wow…-
È l'unica cosa che riesco a dire, questa casa è grandissima, ogni angolo è arredato nel minimo dettaglio, ci sono diversi quadri e persino un piano di sopra, la mia casa in confronto alla sua non era niente!
-non direi, dopo tutto non è così bella-
Rispose, iniziai a ridere per la grande cavolata che aveva detto, lui invece mise un ghigno offeso ma subito iniziò a ridere.
-ok forse è molto grande però non è questo l'importante-
Dopo alcune risate siamo andati in camera sua e abbiamo iniziato a studiare o almeno ci ho provato…
Grazie a lui abbiamo finito in fretta e siamo subito usciti da casa, abbiamo girato per i negozi, siamo andati in fumetteria a comprare qualche manga (scusate ma dovevo), ci siamo fermati anche ad un bar per mangiare qualcosa, senza neanche farci caso era già sera e dovevo tornare al più presto a casa. Ormai sono le 20.00 passate e la fame si sta facendo sentire, Karma vedendomi inizia a ridere, è così ovvio che abbia fame?
-se vuoi possiamo fermarci qua a mangiare, un po' come se fosse un appuntamento romantico-
Disse, io arrossii, avrei voluto seppellirmi dall'imbarazzo.
-v-va bene ma mangiamo al sushi-
Dissi fiero, lui non rispose si limitò a sorridere.
Arriviamo al primo ristorante di sushi, ci sediamo e ordiniamo .
~Skip time~
A mio dispiacere ormai è ora di tornare a casa, ho mangiato proprio bene oggi sembrava di stare in paradiso con Karma, mi accompagna fino a casa, prima di andarsene mi dà un bacio sulla fronte e mi dà la buonanotte, inutile dire che diventai un pomodoro e sono riuscito solo a dire notte mentre il rosso se la rideva.
Chiudo la porta di casa, stanco metto a posto le cose di scuola, vado in bagno e metto il mio bellissimo pigiama bianco con un sole in centro, se mi avessero visto i miei compagni conciato così non avrebbero potuto fare niente perché Karma mi avrebbe protetto. Vado in camera e mi lascio cadere a peso morto sul letto, mi addormento subito in quella fredda giornata di autunno.

Ciaooo, questo capitolo supera le 2000 parole… comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ho cercato di renderlo il più originale possibile!
Scusate per eventuali errori grammaticali :') è la prima volta che inizio una storia quindi siate gentili qwq
Grazie ancora ❤️💙🥺
Scusate per l'orario -w- notte o giorno...<3

💙~In un campo di papaveri~❤️Where stories live. Discover now