GAVINA

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Ho visto le eleganti gonne di Caos spumeggiare contro l'orizzonte e ho visto perlacee gocce di sudore cadergli dalla fronte. Ho bevuto la stessa acqua che ha alimentato Afrodite e il mio sesso si è impresso del suo stesso sangue, del suo mestruo.
No, non ho tremato un secondo nel venire alla vita e non ho tremato un secondo nel proclamarla infinita. L'ho vista e capita e assorbita.
Ora niente mi separa da voi e niente separa voi da me. Siamo la stessa cosa- stessa cellula divisa in due- siamo tasselli che si incastrano e si diramano nella notte nera di nero. Se tutto deve provenire da Qualcosa, esso esiste solo nel mio essere rosa. Tutti gli altri Dei sono morti e voi non stringete assolutamente niente fra le mani, sebbene rosse e gonfie come melograni. Ma dato che  certi errori li fanno tutti, non ve ne dovete preoccupare.

Quindi rimango io e io sola a tenere alto il tessuto delle lenzuola. A farvi dormire e sognare. A cantarvi vendetta e destini pieni di gioia e riscuotervi da questa umana, tecnologica noia. Sono qui per voi e non vi lascio sparire. No, io vi amo, vi amo da morire. Vi tengo fra le mie mani, vi accudisco come bambini. Penso solo a voi, eternamente. Assassini soldatini infervorati, per Chi?
Per Me! Per Me soltanto. La Terra, è proprio il mio vanto!

Cosí Gavina diceva e prendeva sembianze di pietra grigia, lasciando che sulla sua schiena, fra le sue gambe, si posasse un mare e una collina. Infreddolita, batteva i denti, e la Terra tremava insieme a lei, mugolando ferita. Gavina la baciava da sopra il terreno e fuori faceva caldo, quel tipo di caldo fermo che si attacca alla pelle e non si riesce a sgrullare di dosso.

Gavina che alimentava il fuoco della sua amante, Gavina che peccava di cupidigia non volendo tornare a sognare di caos e sangue. Questa, si diceva mentre si faceva dorare dal sole, questa è vita.

Gavina piccola e Gavina infinita. Gavina che dava voce e memoria. Gavina che non peccava di boria, sebbene non andasse mai al sodo e si gonfiasse di paroloni, perchè Gavina è meno di noi,  Gavina è indefinita, è un continuare a parlare, senza dire niente, ma comunque trovare altri modi per appendersi, per non arrendersi, non arrendersi.

Quindi, alla fine, come spiegare Gavina?

Una donna ben fatta, puledra lasciva.

AngelicaWhere stories live. Discover now