Capitolo 18 L'armatura

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"Chissà verso quale luogo questo passaggio ci condurrà?" si domandò Aaron. Successivamente aver annientato l'uomo pianta lui e i suoi compagni perseverarono il loro cammino in un passaggio di ghiaia illuminato solo da fiaccole appese ai tramezzi che avrebbe condotto loro dallo Scudo di Serpeverde.

Quale minaccia incombente avrebbe atteso il gruppo.

«Ci possiamo riposare?» sollecitò loro Draco a cui iniziarono a far male i piedi per la lunga camminata.

«Sei proprio un signorino viziato!» si beffò di lui David che ridacchiò beffardamente.

«Sta cercando problemi?» replicò il ragazzino biondo con aria collerica.

«Draco ha ragione, è meglio riposare in vista della prossima sfida.» sentenziò Pansy.

Tutti si sedettero a terra per riprendere le forze.

«Cosa ci sarà più avanti?» domandò Amber in un misto di desiderio di conoscenza e inquietudine.

«Forse il nostro nemico sarà un gallo magico!» replicò Michael in un tentativo di affievolire la tensione.

«Hahaha! Sei proprio un genio dell'umorismo...» lo schernì Malfoy in tono acido e canzonatorio.

«Modestamente... lo sono eccome.»

«Piantatela voi due!» li rimproverò Aaron la cui voce tuonò nel corridoio.

«Non riuscite proprio ad andare d'accordo? Li ammonì severamente Pansy.

«Certo che non riesco ad andarci d'accordo! È impossibile sopportare una persona che ogni volta deve sminuire gli altri!»

«Non sminuisco gli altri, ricordo solo il loro vero valore.»

«Forza! Ci siamo riposati abbastanza!» sentenziò Amber, la ragazza dalla lunga chioma nera si issò in piedi e gli altri membri del gruppo compirono la stessa azione.

I sei ragazzini continuarono a inoltrarsi in quel corridoio vagamanete rischiarato unicamente dalla flebile luce delle torce appese, i loro passi risuonavano nel silenzio aumentando il loro senso d'inquietudine.

In Aaron si insinuò un'insolita sensazione, non voleva più rimanere in quel luogo, desiderare correre e rincasare nel dormitorio dei Serpeverde... Aveva paura.

«Io... non credo di poter continuare»

«Non puoi mollare adesso!» lo spronò David, il ragazzino dai lunghi capelli biondi pareva essere fermamente convinto delle sue parole a giudicare dal tono risoluto della sua voce.

«Ma...»

«Niente ma! Se c'è qualcuno che può porre fino a tutto questo, quelli siamo noi!»

A pochi metri di distanza da loro era presente una porta d'ingresso in legno che li avrebbe condotti alla successiva prova.

"Devo farlo! Non posso tirarmi indietro.!" Pensò Aaron. Irresoluto il giovane afferrò con la mano il pomello della porta e gradualmente l'aprì.

L'ambiente era illuminato flebilmente da delle torce allo stesso modo del corridoio, all'apparenza sembrava essere vuota se non fosse per un'armatura situata al centro.

Malfoy si avvicinò per esaminarla scrutandola nei minimi dettagli come se stesse valutando il suo valore.

«Allontanati!» lo rimproverò severamente Pansy.

«Corazza argentea decorata con gli stemmi delle quattro case... cotta di maglia dorata... elmo a bacinetto simile a un becco d'uccello... Non ho mai visto nulla del genere...»

Aaron non era convinto, il ragazzino dai capelli rossi stava scrutando quell'armatura con sguardo perplesso.

Improvvisamente quello che appariva come un semplice oggetto inanimato cominciò a muoversi come se possedesse vita propria. Nella sua mano apparve una spada dal manico nero circondata da una sorta di aura azzurra.

L'essere metallico issò il braccio e con la completa potenza di cui disponeva sferrò un fendente contro il ragazzino biondo.

«ATTENTO» Aaron si lanciò in soccorso del suo amico e fortunatamente riuscì a salvargli la vita spingendolo di lato.

«Tu... mi hai salvato.»

«A dopo i ringraziamenti! Dobbiamo uscire di qui vivi!» il giovane rivolese la bacchetta in direzione del nemico tentando di colpirlo con un Expelliarmus.

«Grande!» gioì Draco ma purtroppo non sarebbe stato così facile un nemico di quel calibro.

L'armatura era rimasta illesa, neanche un graffio, pareva essere indistruttibile e inarrestabile. L'unica soluzione sarebbe stata fuggire anche se non sarebbe stato sufficiente per vincere quello scontro.

Per buona sorte il nemico non era dotato di un'alta velocità di movimento, di conseguenza i due Serpeverde riuscirono a evitare il fendente.

«Siamo all'angolo ormai...» Nella voce di Malfoy c'era disperazione, la stessa di chi sapeva di non aver possibilità di lottare.

Tutto apparve essere ormai perduto, issò sollevò il braccio, pronta a sferrare il colpo finale ma qualcuno glielo impedì. Pansy si era aggrappata al braccio di quell'essere metallico trattenendolo.

«Ascoltami! Guarda il vambrace sinistro!»

Il ragazzino dai capelli rossi osservò il braccio sinistro del suo antagonista, il vambrace era arrugginito con molta probabilità sarebbe stato quello il suo punto debole. «Expelliarmus» Aaron prese la mira e fascio rosso colpì l'armatura al braccio.

L'essere metallico cadde a terra, anche questa battaglia era stata vinta.

Aaron Evans e lo Scudo di SerpeverdeWhere stories live. Discover now