Capitolo 14 Un'altra Hogwarts

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"Dove sono?" si domandò Aaron appena si risvegliò, improvvisamente sentì freddo e d'inestinto incrociò le braccia per scaldarsi.

Il ragazzino si guardò intorno e notò che l'ambiente circostante era ricoperto di neve, ma com'era possibile? Non era ancora inverno.

Il giovane Serpeverde si alzò, i fiocchi di neve bianchi coprivano i suoi capelli rossi.

"Neve? In questo periodo dell'anno? Com'è possibile?"

C'era qualcosa di sbagliato in quella situazione, come se quello fosse il suo mondo e allo stesso tempo non lo fosse.

"Prima di tutto devo trovare gli altri..." Si guardò intorno per cercare i suoi compagni di scuola, ma nulla, davanti a lui c'erano solo alberi ricoperti di neve. Non riuscendo a scorgerli cominciò a correre sperando di trovare gli studenti che lo avevano accompagnato.

«Draco! Pansy! C'è nessuno qui?»

«Siamo qui!»

Il giovane corse a perdifiato in direzione della voce e si rincuorò di aver ritrovato parte del gruppo.

«Stai bene per fortuna!» esclamò Draco pieno di felicità per aver rivisto il suo amico.

«Sbaglio o forse hai imparato l'importanza dell'amicizia nella vita?»

«Ammetto che forse ci sono cose che vanno oltre il sangue che scorre nelle vene...»

Finita la conversazione i tre si misero alla ricerca di Amber e Michael.

«Forza! A ogni passo siamo sempre più vicini a loro!» incitò loro Malfoy. In realtà non avevano idea di dove stessero andando quindi si sarebbero potuti avvicinare ai due Grifondoro come allontanarsi, tuttavia Aaron rimase colpito dallo spirito del ragazzino biondo e per questo non lo corresse.

Continuarono a correre, ogni loro passo segnava il cammino con un'orma, il freddo li faceva tremare e la neve toccava i loro volti.

Il loro vagare senza li portò... davanti a Hogwarts. Erano ritornati alla loro scuola, eppure qualcosa non li convinceva.

«Ragazzi!»

Erano Amber e Michael, insieme a loro era presente anche David.

I tre Grifondoro e i tre Sepreverde si vennero incontro, finalmente si erano riuniti.

«David! Che ti è successo? Sai perché sta nevicando qui?» domandò Aaron in un misto di sollievo e confusione.

«Vieni con me, c'è una cosa che dobbiamo farvi vedere...» il ragazzino da lunghi capelli biondi si dipinse di un'espressione di preoccupazione.

«Non ci crederai!» esclamò Amber, la Grifondoro dai lunghi capelli neri con tono incredulo.

«Io non credevo fosse possibile, eppure...» Michael, il giovane mago dai capelli castani a caschetto era sbalordito.

Il gruppo entrò a Hogwarts, su una parete della Sala Grande era appeso uno stendardo con sopra i simboli delle quattro case... ma erano diversi.

I colori sullo sfondo erano differenti:

Quello di Grifondoro era diventato argenteo, quello di Tassorosso era verde, quello di Serpeverde blu e infine quello di Corvonero era rosso.

«I colori...» rimase sbigottito Aaron.

«Sono cambiati.» replicò David con tono cupo.

«Forse siamo a Hogwarts ma non in quella che conosciamo... per questo sta nevicando, probabilmente in questo mondo anche il periodo dell'anno è differente...» continuò lui.

Draco cominciò a camminare avanti e indietro, preoccupato «E ora come facciamo?»

«Calmati! Questa è una scuola e sicuramente ci sarà un preside con cui parlare!» spiegò Pansy.

Improvvisamente si udì il rumore di un'esplosione, accanto a una delle pareti era presente una nuvola di fumo. La nebbia si diradò e una figura si rivelò... Era Jack Richardson, il professore di Difesa Contro le Arti Oscure ma leggermente differente da quello che conoscevano. I suoi lunghi capelli erano rossi invece che castani e il suo abito era blu contrariamente a quello scarlatto a cui il gruppo era abituato. In mano brandiva una spada dal manico blu con uno zaffiro incastonato nell'elsa, le ginocchia leggermente abbassate e le braccia rigide indicavano che fosse pronto a combattere, nella parete accanto si formò un gigantesco solco.

«Quello...»

«È Richardson?»

«Ed è anche armato!»

"Cosa devo fare? Quell'arma sembra essere dotata di una potenza incredibile! Vorrei contrastare quell'immenso potere... ma come faccio?" Pensò Aaron.

«Cos'è quel tatuaggio che ha sul braccio?» domandò Pansy notando un tatuaggio sull'avambraccio rappresentante un teschio e un serpente.

«Il Marchio Nero! È un Mangiamorte!» replicò Amber.

"Cavolo! È un seguace del Signore Oscuro, la battaglia è ormai persa... combattere ormai è inutile!"

«IO DISTRUGGERÒ OGNI COSA SI OPPONGA A ME E A NOI MANGIAMORTE! MI GUARDI SIGNORE OSCURO!»

Era come se fosse stato corrotto dal potere, l'energia dell'arma era troppo da poter sopportare per lui.

L'uomo alzò il braccio, pronto a sferrare un fendente... ma accadde qualcosa d'imprevisto, Richardson cadde a terra, perdendo i sensi.

«Patetico. Così tanto potere nelle mani di un uomo così insignificante.» Colui che riuscì a sconfiggere un individuo con così tanto potere... era Piton. Il suo aspetto era differente da quello che conosceva il gruppo di ragazzi, i suoi capelli erano biondi e il suo abito era invece bianco.

Il professore di Pozioni raccolse l'arma con indifferenza, si avvicinò al gruppo di ragazzi e sentenziò «Voi provenite sicuramente da un altro universo.»

«Lei come...»

«Semplice. Siete uguali ai miei studenti ma leggermente diversi.»

Piton si voltò «Per favore seguitemi, Silente vuole parlarvi.»

Aaron Evans e lo Scudo di SerpeverdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora