Capitolo 10

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È ora.

Esco di casa e salgo in macchina. Questa volta non mi soffermo ad annusare l'aria. Lancio un occhiata a Mason per poi entrare sbattendo la porta. Il nostro discorso di prima mi ha turbato... cosa mi sta facendo?! Sommando il fatto che sto uscendo da questa strada per la prima volta, penso che avrò un infarto.

Appena sento la macchina partire il mio cuore accelera insieme ad essa. Le mie gambe iniziano a muoversi su e giù, prima insieme, poi uno alla volta. La presenza del ragazzo dagli occhi azzurri di fianco a me non aiuta e anche le mani iniziano a giocare tra loro. Guardo fuori con occhi spalancati, non voglio perdermi nulla. Voglio imparare a memoria tutto il percorso è tutti i particolari. Non voglio dimenticare nulla, per niente al mondo.

Poco dopo sento una mano che si avvicina alla mia coscia, che, come risvegliata, inizia a formicolare. Guardo da quella direzione e vedo Mason che mi porge la mano con un sorriso rassicurante,  come se riuscisse a percepire la mia ansia.  Senza pensare la afferro e volto lo sguardo di nuovo verso la finestra, magicamente più calma.
Poco dopo siamo davanti a un grande edificio blu e azzurro con qualche scritta sui muri e tantissimi ragazzi e ragazze che parlano, ridono, giocano tra loro. Sembrano così simili a me eppure così diversi.
Mason mi lascia la mano e subito sento la mancanza del calore che emanava. Un secondo dopo però lo vedo aprire la portiera e mi esorta ad uscire; faccio un ultimo, grande, respiro e guardandolo mi alzo: gli arrivo alla spalla e sento il suo buonissimo profumo invadermi le narici quando lo supero. Sono ancora sorpresa dalla massa di gente riunita in un solo posto,  tutto mi ricorda i libri che ho letto, pensavo fosse tutta fantasia, ma ora mi accorgo che è tutto vero. O almeno in parte.. Sento un forte braccio circondarmi le spalle e una voce rauca e dolce sussurrarmi: -Benvenuta nel mondo reale piccola-, ancora quel soprannome.
Argh.
Ma non riesco a ribattere, in questo momento ho bisogno di lui e della sua protezione.
-Stammi vicino, ti prego-, dico accecata dalla paura di essere scoperta. Lui sogghigna divertito e dice: -Tranquilla, starò sempre al tuo fianco-. Il mio cuore fa un salto mortale con doppio avvitamento a queste parole. Non so il motivo, ma mi bloccano il respiro e mi giro a guardarlo per la prima volta dopo che mi ha tenuto la mano. È bellissimo. Mi spunta un sorriso spontaneo che vorrei nascondere, ma non riesco. 
Mentre ci avviamo verso l'ingresso i ragazzi ci fissano.. anzi, le ragazze lo fissano. Mi viene voglia di sbranarle con i miei denti affilati, ma mi trattengo,  non posso essere gelosa di un ragazzo che conosco a mala pena. 
Una ragazza alta e con un fisico bellissimo, capelli biondi raccolti con una lunga treccia e occhi color caramello si avvicina sicura di sé. Certo una così non può che essere sicura del suo fascino. Mi ricorda tanto una barbie. Si avvicina sempre di più e solo quando è a un metro da noi mi accorgo che sta arrivando proprio qui.
-Ciao, Mason, come stai?-, dice con una voce stridula, ma evidentemente curata per essere sensuale, porgendo una mano a Mason. Lui senza lasciarmi andare saluta: -ehi Layla, si a posto grazie-, sorprendentemente ha un tono gentile e per niente arrogante come la maggior parte del tempo, sarà lei la ragazza per cui avrebbe dato la vita?!
Lei tenta di attaccare bottone, ma io la interrompo: -Piacere-, dico facendomi notare, -sono Alba, scusa ma devo andare a ritirare il mio orario-.
Lei mi squadra dal basso verso l'alto e viceversa per poi posare i suoi occhi nei miei: -Prego, è da quella parte-, dice indicandomi una grande porta. Che sfacciata.
-Grazie, allora noi andiamo-, dico trascinando per una mano Mason e girandomi per guardarla e notare che mi stava fulminando. Sorrido e mi rigiro, d'un tratto imbarazzata per la sceneggiata.
Una volta dentro Mason scoppia in una fragorosa risata: -sei stata grandissima, complimenti-, lo guardo stranita e scoppio a ridere anche io.
-Come facevi a conoscerla?-
-vengo i questa scuola dall'anno scorso, conosco un po' tutti. Soprattutto ragazze-, il mio sorriso svanisce abbastanza rapidamente e lui, con un braccio sulla mia spalla, aggiunge: -Quindi sei gelosa eh?- ... cavolo.
-Io ?! Gelosa?! Di te?! Ma fammi il piacere-
-E quella sceneggiata?-
-È semplicemente perché ho bisogno di una guida per i primi giorni, poi potrai stare con tutte le ragazze che vorrai-
-E se ti dicessi che voglio solo te?-
Oh.mio.dio.
-Non ci crederei neanche morta-
-Perchè?-
Gli lancio un occhiata come a dire: ma mi hai visto?! Sono consapevole di non essere all'altezza di quella Layla.
-Riprendiamo dopo il discorso, siamo arrivati-, dice aprendo una porta con la scritta segreteria.
Se davvero si aspettava di continuare quel discorso con me, aveva capito male.

-Vi stavo aspettando-, esclama una signora di mezza età con un entusiasmo forzato. Mi basta uno sguardo per capire che anche lei è una Tiger e le rivolgo un sorriso cordiale, un po' a disagio. In pochi minuti mi porge un foglio con tutti gli orari e spiega: -questi sono i tuoi orari, alcuni coincidono con quelli del bel ragazzo qui affianco-, dice guardando Mason e mettendogli una mano sulla spalla, - altri invece no e dovrai cavartela da sola... Non sarà difficile, sei una bella ragazza, in pochissimo tempo avrai un sacco di ragazzi pronti ad aiutarti-, mi fa l'occhiolino e io rimango a bocca aperta arrossendo. Sento Mason lamentarsi con borbottii incomprensibili e sorrido. La signora ci guarda da sopra gli occhiali con uno sguardo pieno di significato e divertito, ma lo ignoro. Chissà cosa sembriamo agli occhi degli altri.
Usciamo alla ricerca della nostra aula per la prima lezione in una scuola pubblica della mia vita

TigerWhere stories live. Discover now