Capitolo 15

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Salita in macchina mi allaccio la cintura mentre Mason la fa partire.
-Siamo in ritardo-, dice.
-Mio padre ha voluto farmi un discorso prima di andare, non è colpa mia-
-Potevi farlo prima, o fermarlo-
-Bhe non l'ho fatto-.
Da quando ho scoperto che alla festa ha invitato Layla, lasciandomi sola, non ho voglia di parlare con lui o stare semplicemente in sua compagnia. Ma Avery e Luca sono partiti qualche minuto prima e mio padre stava ancora parlando: stai attenta, non bere, mi raccomando non trasformarti... ma che raccomandazioni sono?! È ovvio che non mi trasformo in mezzo alle persone. Insomma, in un modo o nell'altro il fato ha voluto farci andare insieme alla festa e poi lasciarmi star lì da sola. Odio il destino.
-Sei bellissima-
Nonostante il mio cuore salta qualche battito, l'irritazione ha la meglio.
-Mmm..mmm-, lui si gira a guardarmi e fissa gli occhi sui miei. Occhi che si illuminano a tratti a causa dei lampioni e che esprimono disappunto.
-Che cos'hai?-
-Guarda la strada-
-Alba, vuoi dirmi che ti prende? Vuoi tornare a casa e non andare più alla festa?-, la tentazione di dire di si è molto forte, ma non voglio dare a vedere la mia debolezza e delusione.
-No-
-E allora dimmi che hai-
-Non ho niente-
-Il tuo cavaliere ti ha dato buca?-, chiede ridacchiando. Davvero pensa che io ho un cavaliere? Nonostante tutto scoppio, non voglio tenermi tutto dentro.
- Sì da il caso che io non l'abbia mai avuto-, dico secca.
-Come?-
-Gia, credevo di andarci con te. Visto che sei l'unico a conoscermi e che dovresti proteggermi, credevo tu volessi venire con me, ma ho scoperto questa sera che tu andrai con quella ragazza tutta finta e quindi io sarò sola tutta la sera, ma tranquillo sto bene e sono felice per te-, concludo. Non ottenendo risposta mi giro verso la finestra e porto la ginocchia al petto ignorando il vestito alzarsi.
-Dovresti tirare giù il vestito se non vuoi che finisca male-, sento dirgli con voce strozzata. Quindi lo abbasso e mi siedo composta, ostinata a non guardarlo in faccia nonostante quel tono abbia provocato in me forti scosse elettriche e tanta voglia di baciarlo.
-Senti lascia perdere, non mi interessa davvero con chi vai alla festa. Solo potevi dirmelo tu-, mento, ma non voglio fare ancora la figura di quella gelosa.
Lui si schiarisce la voce: -Mi dispiace, se sapevo che volevi venire con me non mi sarei fatto nessun problema a respingere Layla-
-Non volevo venire con te, ma lo davo comunque per scontato. E non voglio impediti di uscire con la ragazza che ti piace-
-Non è lei quella che mi piace Alba-, dice guardandomi.
Non è come sembra. Non sono io che le piaccio. Stupido cuore. In questi momenti vorrei si fermasse, invece batte talmente forte che ho paura possa sentirlo anche lui.
-Puoi perdonarmi? -, chiede sfiorandomi la mano con la sua.
Ritirandomi rispondi di si con un cenno della testa e ritorno a guardare fuori dal finestrino fino alla fine del viaggio.
Con lui tutto è contraddittorio, prima capisco una cosa e poi è l'altra, non so più cosa pensare.

La musica della festa comincia a farsi sentire già all'inizio del grande viale che porta alla villa. Questa ha un enorme giardino, occupato quasi interamente da macchine parcheggiate senza alcun ordine, e la facciata è illuminata da luci che segnano anche il percorso per l'entrata principale. Dalle finestre fuoriesce la musica e le voci di quelli che, immagino, siano i miei compagni di scuola. O almeno la maggior parte. Rimango subito stupita dalla quantità di gente e di rumore che un gruppo di liceali riesce a fare, sono sempre stata sola nel silenzio più assoluto e il massimo delle feste a cui ho partecipato era composta da persone anziane e per niente divertenti, il cui massimo dell'umorismo era quello di trasformarsi senza alcun preavviso facendo spaventare quei pochi umani consapevoli della nostra esistenza.
-Pronta?-, dice Mason mentre spegne la macchina e salta giù dalla portiera. Non vede l'ora di andarsene. Ogni volta mi stupisco della mia stupidità, come ho fatto a pensare anche solo per un attimo che Mason volesse venire con me?
Scendo anche io dalla macchina e ci avviamo verso l'entrata insieme. Qui ci apre Skate ( sono sempre convinta che sia un soprannome orrendo) e ci fa cenno di entrare e servirci con quello che vogliamo.
Layla viene subito a farsi notare con quel mini abito nero super aderente e i tacchi rossi certamente non può passare inosservata. E infatti ha l'effetto sperato: molti ragazzi si girano per guardarle il sedere, altri si accontentano del davanti, evidentemente rifatto, tra cui anche Mason. Alzo gli occhi al cielo e mi allontano da lui e la sua ragazza, per avvicinarmi a quello che, spero, sia il tavolo delle bibite.
Prendo la prima cosa che mi capita sotto il naso e la mando giù senza troppe storie, sento bruciare tutta la gola. Nonostante l'inizio sia sgradevole mi rendo subito conto che non è così male: la testa si alleggerisce presto e riesco a evitare di pensare al ragazzo che, mi costa ammetterlo, si sta prendendo il mio cuore pezzo dopo pezzo.
Dopo un paio di bicchieri e una chicchierata con Avery, un ragazzo biondo che non conosco si avvicina a me. Certo faccio un po' pena seduta da sola su una sedia..
-Ciao Alba, io mi chiamo Eric-, dice sfoderando un bellissimo sorriso e dei denti bianchissimi che risaltano sulla carnagione abbronzata.
-Ehi, come fai a sapere come mi chiamo?-, dico alzandomi per essere al suo livello e mi rendo conto che non è molto più alto di me.
-Chi non ti conosce?-, continua sorridendo, -sei l'unica ragazza con cui Mason parla senza prima provarci-
Grazie...
-Gia, è perché non gli interesso in quel senso, siamo solo amici-, dico chiarendo la cosa.
-Non credo lui provi solo amicizia, ma...-, si magari..., - ma se mi garantisci che è così allora non c'è problema se ti invito a ballare vero? -.
Wow, questa non me l'aspettavo. Sono indecisa e prima di rispondere mi guardo in giro, incrociando lo sguardo di Mason che, nonostante sia insieme alla barbie, mi guarda e mi dice di non accettare. Se lo scorda.
-Volentieri-, dico sorridendo e prendendo la mano che Eric mi tende. Lo seguo mentre mi trascina in mezzo alla pista e successivamente mi prende per la vita per cominciare a ballare il lento. Nonostante tutti i miei sforzi non posso fare a meno di paragonare la sensazione delle sue braccia su di me con quella che mi ha dato qualche giorno fa Mason durante l'unico abbraccio che ci siamo dati. È molto diverso, soprattutto quando Eric con le mani inizia a vagare per il mio corpo e avvicina pericolosamente la sua bocca alla mia. Sento un odore di alcol e subito mi rendo conto di aver fatto un grande errore ad accettare.
-Eric, per favore lasciami, non ho più voglia di ballare-
-Dai, ti prego, stai ancora qui con me.. sei così bella-, dice muovendo ancor più velocemente le mani. Gli blocco le braccia e resto li, non so che altro fare e in fondo non sta facendo niente di male.
-Alba-, sento il mio nome pronunciato come fosse un ringhio ed Eric si allontana velocemente da me e dal ragazzo dietro. Mi giro e vedo Mason con gli occhi più brillanti del solito.
-Ehi, ehi, calmati-
-No, non mi calmo-, le sue pupille stanno iniziando ad allungarsi e capisco che si sta per trasformare. Allarmata lo prendo per un braccio e lo trascino nel bagno. Chiudo a chiave la porta.
-Ti vuoi calmare?-, gli dico tirando uno schiaffo al suo petto.
Ormai fuori controllo non riesce a fare altro che trasformarsi sotto i miei occhi e, nonostante la rabbia, non posso fare a meno di notare quanto sia stupendo anche sotto forma di Tiger. Il suo pelo, arancio, è folto e con numerose striature più scure. Gli occhi verdi, molto più luminosi e la sua muscolatura è comunque possente.
Aspetto che si calmi e torni nella forma umana, mentre faccio respiri profondi per calmarmi ed evitare di trasformarmi per sbranarlo.
Fortunatamente non ci mette molto e in poco tempo ritorna il ragazzo che conosco, con la maglietta strappata.
-Ma cosa ti è preso?-, urlo.
-Quello ti stava toccando! Ed era evidente che tu non eri d'accordo-
-E allora? Saranno affari miei? Io non mi intrometto tra te e la Barbie!-
-La Barbie? -, ripete sorridendo.
-Sì... Layla-, dico imbarazzata, ma riprendendomi, continuo: - ma ancora non mi hai detto cosa ti è preso? Okay stavamo ballando e non ne avevo voglia, ma non era da reagire in questo modo.. e poi non tu! Semmai io sarei dovuta essere arrabbiata!-, ormai senza fiato mi appoggio al muro e continuo a fissarlo.
-Non mi pento di quello che ho fatto.. -
-Okay senti, io non sono venuta li a urlare contro alla tua ragazza solo perché ti stava toccando... e toccando è dire poco!-
Lui sorride: -Quindi mi stavi guardando?-, io urlo per la disperazione e lui mi prende per le spalle per guardarmi negli occhi.
-Allora come prima cosa Layla non è la mia ragazza-, lo dice come se ci tenesse davvero a farmelo capire, quindi annuisco e lui continua, -e secondo, forse ho esagerato un po', ma non sono dispiaciuto per avertelo tolto dai piedi e non ti chiederò scusa-
-Mi hai rovinato la serata, per due volte-, dico sull'orlo di una crisi di pianto. Anche se questa volta le sono grata non voglio dargliela vinta, è la mia vita e certe situazioni posso gestirle da sola. Ma subito dopo averlo detto mi pento perché il suo sguardo si fa triste e colpevole.
-Andiamo a casa -, dice e mi prende per un braccio trascinandomi fino all'uscita e poi in macchina. Il viaggio è tranquillo e nessuno dei due parla, una volta arrivati Mason spegne il motore e si gira a guardarmi, io mi preparo a scendere, ma lui mi blocca.
-Scusa-, senza rispondere o guardarlo scendo dall'auto e corro in camera mia.

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Salve gente! Vorri farvi alcune domande:
Com'è la storia fino ad ora?
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C'è qualcosa che vorreste modificare o che non vi piace e posso migliorare?
Vi prego ditemi le vostre opinioni! Questa è la mia prima storia e ho bisogno si voi per migliorare.

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