Capitolo 5

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Mi guardo l'ultima volta allo specchio prima di uscire: ho messo un vestito azzurro fino a sopra le ginocchia, un paio di scarpe nere con un po' di tacco, ho raccolto la parte davanti dei capelli con una molletta e mi sono truccata un po' come mi ha insegnato mia mamma, non troppo, ma abbastanza per evidenziare i miei occhi blu. Decido che mi piace e quindi mi avvio verso la sala da pranzo, appena esco dalla porta trovo Alex che sorridente scherza:

-Sono qui per accompagnarla milady- 

Ridacchio divertita e mi attacco al suo braccio. Sono tessissima; non so cosa aspettarmi, se essere contenta oppure preoccupata.

-Io credo di tornare indietro-, dico ad Alex staccandomi dal suo braccio. Lui mi blocca -Non fare la sciocca, mica ti mangiano-.

Quello che lui non capisce è che io non ho mai incontrato nessuno che non sia la mia famiglia, lui e altro due amici. Glielo dico quindi si ferma e mi prende tutte due le spalle con le sue grandi mani e abbassandosi fino ad arrivare in linea con i miei occhi. 

- Ti giuro che ti piacerà, sia padre che figlio sono gentili e non ti vogliono fare del male. Se ho capito bene vogliono darti la possibilità di uscire da qui e frequentare la scuola degli umani. Vogliono quello che tu vuoi per te stessa.-

Spalanco gli occhi, certa di svenire da un momento all'altro, -ma lo sanno chi sono?-

-Immagino di no, visto che stanno proponendo un accordo del genere-, fa un lungo sospiro e abbassa lo sguardo, -In realtà tuo padre non sa che parteciperai anche tu alla cena-.

-COSA?!-, mi guardo attorno e abbasso la voce: - cosa? Perché? -

- Sia io che Andrea -, l'amico di mio papà che è venuto a chiamarmi-  siamo d'accordo sul fatto che devi uscire da qui e capire cosa c'è lá fuori. E abbiamo sentito gli ospiti parlare del fatto che vogliono proteggerti,  in qualche modo tuo padre ha parlato loro di te e noi vogliamo approfittarne. Abbiamo pensato che se ti vedessero, forse, prendono il coraggio per proporlo e vediamo come va a finire. Se dovranno punire qualcuno saremo noi.-

Lo guardo, con uno sguardo minaccioso. Non so se mettermi a piangere o picchiarlo, perché sfidare la sorte?

-Eccoti-, dice.

- In...in che senso?-, chiedo sempre più confusa.

-La vera Alba, quella forte, determinata. Quella che è riuscita a diventare la mia migliore amica quando eravamo piccoli per il suo carattere deciso e la determinazione negli occhi. La ragazza che faceva un sacco di scherzi e programmata fughe con me senza paura, la ragazza che eri prima della morte di tua madre.-

Ho le lacrime agli occhi, le sento e stanno per scendere, non so dove ma trovo la forza di rispondere: -Sono cambiata, sono cresciuta-

-No, tu credi di essere cambiata, vuoi essere diversa da quello che eri prima. Ma io lo vedo che sei ancora lì dentro, l'ho visto nella ragazza che mi ha buttato per terra perché le avevo tolto le coperte e lo vedo ora nei tuoi occhi. Tu non sei la ragazza timida e indifesa che vuoi far credere di essere a tuo padre. Tu sei diversa e non vedo l'ora di rivederti.-

Okay, adesso le lacrime stanno per scendere. Mi giro e torno verso la mia camera; io non sono più così, io sono cambiata davvero. O forse no. Mi blocco e mi giro, niente più lacrime, niente più timidezza, torno indietro e, con la testa alta e un sorriso sul volto, passo davanti a un Alex affranto che immediatamente diventa sorpreso e gli compare un sorriso complice e orgoglioso. Alba è tornata. Cammino spedita fino alla porta della sala da pranzo ed entro sicura. -ooookay...-, forse così ero un po' troppo sicura. Non sei la ragazza timida e indifesa. Tu sei diversaMi stanno fissando tutti: Gwen, mio padre, un altro adulto, un paio di occhi verdi. Un paio di occhi verdi! Oh, mamma mia. Forse avevo visto davvero male ieri sera, è ancora meglio di quanto ricordassi. Sento qualcuno che si schiarisce la voce -Cosa ci fai tu qui?- dice mio padre con un misto tra rabbia e disprezzo.  Tutta la mia convinzione sparisce in un attimo. Sento tutti gli occhi puntati addosso, chi arrabbiato chi sorpreso, ma soprattutto sento un bellissimo paio di occhi puntati su di me. Non so cosa dire... -L'ho portata io- interviene Andrea dietro di me. Ma da dove era spuntato?  -Ho pensato che anche lei dovesse avere la possibilità di avere una vita normale e frequentare la scuola pubblica, quindi ho pensato fosse opportuno portarla qui oggi-.

Vedo mio padre essere sul punto di trasformarsi e saltargli al collo, ma sta facendo di tutto per controllarsi e si limita a sbattere contro il muro tenendogli il premuto il collo con il braccio -I miei ordini di tenerla nascosta non erano abbastanza? -, non so cosa fare, sono migliori amici da tutta la vita non può finire così per colpa mia, sono bloccata dalla paura. Tu non sei la ragazza timida e indifesa. Tu sei diversa.
-BASTA- urlo. Tutti si bloccano sentendo la mia voce e con un grande respiro riprendo: - Siete migliori amici da tutta una vita, non dovete litigare per una cosa così.  È stata un mia idea quella di uscire, lui mi ha solo aiutato. Voglio frequentare un anno di scuola papà, per favore- L'ho detto davvero?! Mi sono davvero presa tutta la responsabilità?! Comincio ad aver paura che tutta la rabbia di mio padre si scagli su di me quando vedo che non risponde.

Dopo un po' dice: -No-
No?! Ma chi si crede di essere? Non mi farò mettere i piedi in testa. Ho smesso, da adesso torna la vera Alba, quella che ha allevato e cresciuto mia mamma.

-Sì invece.  La vita è la mia.  La mamma non avrebbe voluto tenermi rinchiusa qui dentro, lei ha viaggiato per il mondo è avrebbe voluto lo stesso per me-.

Colto di sorpresa, vedo sparire tutta la rabbia dai suoi occhi sostituita da qualcosa d'altro. Rassegnazione ?! Speriamo.

-Ormai sei qui, siediti e mangiamo qualcosa-, poi rivolgendosi agli ospiti: -Ragazzi, questa è Alba, mia figlia, vi avevo già parlato di lei. Bhe, eccola qui. -

Mi siedo e guardo gli ospiti, l'uomo è poco più giovane di mio padre,  capelli corti e scuri e occhi verdi, anche se spenti dall'età. Tutto il contrario di quelli del figlio luminosi e sorridenti... stava forse ridendo di me?! Non mi interessa. Ha un sorriso troppo bello per potersela prendere.

-Piacere di conoscerti Alba, io sono Hanry, lui é mio figlio Mason-

Sorrido.
Mason.

TigerWhere stories live. Discover now