𝚝 𝚑 𝚛 𝚎 𝚎

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Le nuvole sembrano così soffici, sembra di poterle prendere ma aprendo le mani noti che sono vuote, come le illusioni che il genere umano si fa per sentirsi vivi.

Il viso di Jisung è puntato verso il cielo, ne sembra quasi rapito, si schiarisce la voce cercando di tornare e mi incomincia a fissare con uno strano sorriso sul volto.

<<Solo io ho un certo languorino? spero che nei tuoi piani avevi incluso un salto da qualche parte a mangiare>>

Mi esce un grugnito per non ridere, mi alzo continuando a guardare il panorama, amo questo posto, ogni dettaglio mi sorprende come la prima volta, il venticello che smuove l'erba sulle colline, le api che si posano sui fiori, gli uccelli che danzano tra la flora e il cielo, i raggi del sole che ti riscaldano.
Questo è il mio piccolo mondo dove sono scresciuto, non ho mai desiderato vedere altro, ho paura di essere deluso da ciò che mi aspetta o di vedere qualcosa di troppo bello che renda poi il mio mondo insulso ai miei occhi.

Incomincio a camminare verso la bici per trascinarla, casa mia è poco più giù quindi non serve pedalare, credo che Jisung mi stia seguendo sento qualche passo leggero tra il cinguettio degli uccelli e il ronzare delle api.
Chissà a cosa sta pensando Jisung ora, sembra così silenzioso come me, mi incuriosisce così tanto, di solito riesco a immaginare i pensieri insulsi dei miei compagni ma di lui non ne percepisco nemmeno l'ombra.

<<Spero che non ti dispiace mangiare a casa mia, ti assicuro che mia nonna cucina benissimo>>

Lo sento ridacchiare alle miei spalle per poi spostarsi dall'altra parte della bici, lo vedo afferrare il manubrio e incominciare a correre, la sua risata sana riecheggia tra le colline, sembra così puro e carino-

<<EI ASPETTAMI, QUELLA È LA MIA BICI NON CORRERE VIA>>

Mi affretto ad affiancarlo per poi arrivare al cancello di casa , appoggio la bici vicino al recinto e lo accompagno verso l'entrata.
I suoi occhi brillano mentre si guarda intorno, cos'è? un bambino? si sta emozionando per qualsiasi cosa.

Jenta, mia nonna, si affretta a venirmi a salutare rimanendo impietrita nel vedere un'altra persona accanto a me.
Un sorriso gigantesco si fa avanti sul suo viso come se non avesse mai visto un altro essere umano .

<<Benvenuto, Minho non porta mai nessuno a casa, tu sei il primo, di solito odia stare in compagnia ma ora sembra contento>>

Faccio finta di tossire per l'imbarazzo, lei capisce il mio segnale e con ancora quel sorriso sul volto ci accompagna a tavola per poi sparire dietro una porta.
Jisung smette di guardarsi in torno appena vede il tavolo stracolmo di cibo appena fatto, alza lo sguardo così lentamente e sorridendo che sembra uno spettacolo comico.

<<Posso seriamente mangiare tutte queste cose? >>

Annuisco mentre gli passo le posate , così cominciando a mangiare.

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Stavo guardando i miei piedi che si dondolavano mentre Jisung parlava, sembra avere tante cose da dire, la sua testa si starà svuotando nel far uscire tutti questi discorsi, secondo me gli cadrà.

Sentii qualcosa scricchiolare in mezzo all'erba, feci segno a Jisung di fare un attimo silenzio e mi alzai.
L'erba si muove e qualcosa spunta fuori rotolando, erano due gattini che si stavano azzuffando, scoppio a ridere perché non me lo sarei mai immaginato.

Jisung si avvicina a uno di quei gatti incominciando a fargli i grattini sembra piacergli, l'altro gatto salta sopra al fratellino per mordicchiargli le orecchie, chissà cos'è successo per portare questi due micietti a picchiarsi, credo che hanno un pò fame quindi gli prenderò un pò di carne, forse sono arrabbiati perché hanno lo stomaco vuoto.

(서울의 꽃) - 𝚂𝚎𝚘𝚞𝚕'𝚜 𝚏𝚕𝚘𝚠𝚎𝚛𝚜 | 𝚖𝚒𝚗𝚜𝚞𝚗𝚐Where stories live. Discover now