𝚘 𝚗 𝚎

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Era la notte prima dell'esame,
stavo per finire un altro anno, non mi importava molto di non vedere più i miei compagni, non ero un tipo a cui piaceva la compagnia.

Vivo vicino ad un paese in montagna da quando sono nato, mia nonna aveva comprato questa casa quando i miei genitori sparirono, io non me lo ricordo, forse ero troppo piccolo ed è per questo che non provo dolore, crescere con mia nonna sono sicuro che è mille volte meglio che crescere con i genitori.

Mentre ero immerso nei miei pensieri non mi sono accorto che lei era entrata in camera mia, ha il suo solito sorriso sincero che emana dolcezza, mi alzo per andargli incontro , meglio non farla sforzare troppo,
mi passa un vassoio di legno con del thè verde caldo e qualche biscotto.

<< Non fare troppo tardi, so che sei intelligente e sicuramente passerai quest'esame senza problemi>> .

Gli bisbiglio un grazie mentre mi accarezza una guancia per poi andarsene.
È l'unica persona a cui voglio bene, non mi è mai importato il giudizio degli altri perché non socializzavo, mi sento soddisfatto di tutto nel mio piccolo.

Mi rimetto alla scrivania per finire di ripassare le ultime cose, sinceramente ho un'ansia che mi sta mangiando dentro ma non posso farci nulla non c'è via di scampo. Domani dovrò svegliarmi presto andrò in bicicletta visto che la corriera non passerà per uno sciopero, spero di non puzzare quando arrivo.

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È arrivato il giorno più ansioso della mia vita, non ho molto tempo per prepararmi, faccio colazione velocemente, per poi correre fuori, non sono una persona sportiva ma oggi devo dare il meglio.
Prendo la bici e incomincio a pedalare, non avrei mai immaginato di farmi una discesa di montagna su una bicicletta e soprattutto nemmeno ci so andare così bene.

La strada per fortunata è intatta e senza ostacoli , non manca molto ad arrivare a scuola, la giornata è calda e luminosa, mentre pedalo riesco a vedere i fiori sulle collina hanno un fascino così delicato che mi fermerei ore a fissarli ma ora non è il momento, devo solo girare sono arrivat-

Non ho fatto nemmeno in tempo a pensarlo , che vado a sbattere contro qualcuno che veniva dall'altra direzione, scendo dalla bici e mi abbasso per controllare come sta l'altra persona anche se io ho un pò le ginocchia sbucciate.

<< ei mi dispiace esserti arrivato addosso senza preavviso, ti sarai fatto male, vieni afferra la mia mano >>

Gli tendo la mia mano per aiutarlo a rialzarsi, è leggero sembra così fragile, se lo vedesse mia nonna lo riempirebbe di cibo, solo all'idea mi spunta un sorriso.

Il ragazzo si pulisce i pantaloni per poi alzare lo sguardo verso di me, non saprei descrivere la sua faccia era... strana . Mi guardava come se dovesse vomitare e allo stesso tempo avesse visto un fantasma, provo a sorridergli forse cambia espressione.

<< scusa vado di fretta >> ricomincia a correre verso la scuola dopo essersi guardato l'orologio. Che tipo strano.
Oh no mi devo sbrigare anch'io devo fare l'esame.

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<< Know Lee? >> una voce mi chiama dalla fine del corridoio, mi affretto ad andargli incontro ed entro nell'aula mentre il mio corpo sembra che stia in equilibrio su un ponte tibetano ammuffito, ho lo stomaco che si intorcina e le mani che sudano, Chris ce la puoi fare.

Hhellooo spazio autrice.
questo è solo il primo capitolo
ma spero che vi piaccia, vi giuro
che la storia sarà bella parola di lupetto~

L.

(서울의 꽃) - 𝚂𝚎𝚘𝚞𝚕'𝚜 𝚏𝚕𝚘𝚠𝚎𝚛𝚜 | 𝚖𝚒𝚗𝚜𝚞𝚗𝚐حيث تعيش القصص. اكتشف الآن