Welcome City

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Il sole mi sveglió accarezzandomile guance raffreddate dalla notte con il calore dei suoi raggi, aprii gli occhi lentamente e mi alzai cercando di non farmi accecare dalla luce del sole.  Il cielo virtuale limpido ed innaturale che ci sovrastava veniva spezzato da piccoli stormi di corvi e qualche nuvola. Con una rapida occhiata cercai Aiden, se ne stava seduto davanti a me con lo sguardo perso all'orizzonte immerso in chissà quali pensieri. Il suo respiro era regolare e leggero, come se non volesse fare rumore per timore di svegliarmi.

lo guardai per qualche istante indecisa se attirare la sua attenzione o meno, dopodiché mi portai una mano al viso, colpendomi accidentalmente un occhio con qualcosa di duro.

"Ahi" dissi ancora mezza addormentata, la mia voce pareva sabbiosa ed impastata. Svegliarsi è da sempre stata una delle cose per me più difficili, ci voleva sempre molto tempo prima che il mio cervello si riaccendesse e funzionasse come di consueto ed ovviamente tutto ciò non poteva assolutamente avvenire prima di una buona colazione. 

Guardai, con fare ancora molto rallentato dalla stanchezza,  cosa tenevo in mano e mi accorsi di avere ancora stretto nel pugno il pezzo di pane alle olive che componeva la cena della sera precedente.

Ah... Ecco... Ora si spiega il perchè della pagnotta in mano nel sogno che ho fatto. In effetti non c'entrava assolutamente nulla con il contesto del sogno... Ma quanto sono fuori di testa da 1 a 10?

Mi misi a ridacchiare tra me e me ed inevitabilmente attirai l'attenzione del ragazzo che fino a poco prima stava contemplando il nulla davanti a sé con fare molto concentrato.

"Hey Alex, tutto bene? Certo che eri proprio stanca ieri eh? Ti sei addormentata guardando il cielo e non hai nemmeno finito di mangiare" Aiden rise girandosi lentamente verso di me e grattandosi la nuca. I suoi occhi color ghiaccio brillarono catturando un piccolo raggio di sole che non tardò a illuminare il viso marmoreo del ragazzo.

"Ho provato a toglierti dalla mano la pagnotta, ma la tenevi strettissima e avevo paura di farti male. In compenso peró sono riuscito a farti distendere, così saresti stata piú comoda" Indicò la pagnotta che stringevo tra le dita e, notando il mio sguardo ancora assonnato e perso sorrise nuovamente.

"Grazie Aiden" risposi imbarazzata, poi abbassai lo sguardo sui morbidi fili d'erba color verde smeraldo che si piegavano gentilmente sotto ai miei stivali e che ondeggiavano eleganti al passare del vento.

Decisi di concludere il panino della sera prima per colazione, anche perché non mi sembrava affatto carino sprecarlo, quindi lentamente incominciai a dare piccoli morsi alla pagnotta ormai indurita.

"Oggi cosa faremo?" chiesi quando ebbi terminato di mangiare

"Ti avevo promesso che saremmo andati in cittá. Ci alleneremo un po' e affitteremo una stanza alla locanda del centro cittá, è una delle locande piú importanti di Virtual, si dice che tutta la cittá di Welcome City sia stata costruita intorno al modello della locanda Lost Rose." spiegò con fare molto professionale, mi ricordava molto una di quelle guide turistiche che vengono affidate dalle agenzie di viaggio per garantire un soggiorno migliore ai clienti.

"Wow, davvero?" dissi stupita.

"Davvero."Aiden fissó nuovamente il vuoto. Lo vidi perso ancora una volta nei suoi pensieri, la cosa mi mise un po' di tristezza addosso, ma non sapevo spiegarmi il perchè di questo mio strano comportamento.

"Va tutto bene?" chiesi titubante con un filo di voce, imbarazzata ed insicura. Lui si limitò a portare lo sguardo su di me e sorridere.

"Su andiamo! Le Praterie Rosee ci aspettano!" esclamò d'un tratto battendo le mani davanti a sé e scattando in piedi. Io  sussultai colta alla sprovvista, non mi aspettavo un simile repentino cambio d'umore da parte sua.

VIRTUALWhere stories live. Discover now