Quella notte

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Quella notte si stava rivelando davvero troppo rumorosa per me, solitamente almeno quando i bambini dormivano riuscivo a godermi il tanto agognato silenzio, invece il rientro di Alec quella sera mi aveva destabilizzato, era stato confusionale e rumoroso, non vedevo Magnus così preoccupato da anni.

Quando capii quello che era accaduto decisi di fare quello che mi riusciva meglio, salii sul bordo del letto, e presi posto vicino alle gambe intrecciate di Alec e Magnus. C’era qualcosa di strano, lo sentivo e i miei sensi da gatto difficilmente sbagliavano, inoltre Alec era rientrato a casa altre volte ferito ma mai aveva faticato così tanto a riprendersi.

Mi strusciai leggermente sui miei padroni, risvegliando Magnus che mi accarezzò la testa pigramente.

“Sei preoccupato anche tu vero?”

Ormai Magnus aveva imparato a interpretare tutti i miei atteggiamenti, una cosa che mi piaceva e mi spaventava allo stesso tempo, gli umani erano esseri strani e a me piaceva la mia indipendenza, o forse era quello che credevo prima di essere trascinato in quel vortice di emozioni chiamato famiglia.

Ricambiai la carezza con due fusa per poi tornare a osservare Magnus e lo sguardo preoccupato che scrutava il suo, il nostro compagno di vita.

Mi allungai per fare due fusa ad Alec quando improvvisamente la porta si aprì e i loro due piccoli uragani si scaraventarono sul letto.

"Piano bambini, papà ieri si è fatto male e deve riposare!"

Le faccine di Max e Rafe si incupirono all'istante

"Non ascoltate bapak , sto bene e ho bisogno solo di un abbraccio di gruppo!"

Chissà se Alec voleva anche un piccolo gatto in quell’abbraccio, a volte mi chiedevo se per loro era davvero importante che io fossi lì a guardare le loro vite scorrere.
Guardai i  volti dei bambini che tornavano sorridenti e il lieve sorriso preoccupato spuntare immediatamente anche sul volto di Magnus

"Allora non avete sentito? Papà ha bisogno di un abbraccio, forza!"

E così dicendo si ritrovarono tutti stretti in un abbraccio liberatorio, stavo per abbandonare il letto quando sentii la mano di Alec accarezzarmi la testolina

“Hei tu dove credi di andare? lo so che lo odi ma io ho parlato di abbraccio di Famiglia, e non fingere di non capirmi!”

E così dicendo mi ero ritrovato a intrufolarmi tra le braccia dei miei padroni, stretto in un abbraccio che normalmente avrei evitato come la peste.

Era trascorsa un'intera giornata di trambusto e nonostante fossi ancora in ansia per il mio padrone tutta quella confusione mi aveva sfinito, e ora finalmente ero sdraiato sul mio cuscino preferito quando improvvisamente Magnus mi disturbò nuovamente.

“Bene e ora cerchiamo di capire perché la tua ferita sembra più viva del nostro gatto!”

Ma insomma con tutta la fatica che avevo fatto a sopportare tutta quella gente, tutto quel rumore, avevano anche il coraggio di prendermi in giro?
Mi rigirai sul mio cuscino palesemente offeso.

“Dai Mag, povero Presidente, oggi non ha avuto un attimo di tregua!”

Per fortuna almeno uno in famiglia mi capiva, ero stato bene solo con Magnus avevo la mia indipendenza ma ora era un altra storia.

“Certo Alexander, difendilo sempre mi raccomando, quel gatto è più viziato dei nostri figli!”

Magnus rideva mentre io ignorandolo decisi di prendere posto al fianco di Alec mentre veniva medicato.

Extra Where stories live. Discover now