calo di zuccheri

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Dopo quella sera i giorni sono volati, nonostante sembrassero tutti uguali. E' un continuo ripetersi delle stesse azioni: mi sveglio, preparo la colazione, vado a scuola, ritorno a casa, faccio i compiti e vado in skate. La parte in cui vado in skate è, ovviamente, la parte più divertente. C'è però qualcosa che non va, o almeno così mi sembra; non in me, ma in Kaoru.
Quel ragazzo ormai, in qualche modo, finisce sempre per essere il centro dei miei pensieri. L'ho visto sempre meno spesso e, quelle poche volte in cui sono riuscito ad incontrarlo, era come se non fosse in lui. Alla fine ha chiarito le cose con Ainosuke e si sono fidanzati. I primi giorni era, o sembrava, la persona più felice al mondo; sorrideva costantemente e quegli occhi, quei bellissimi occhi dorati, risplendevano come oro puro. Dopo una settimana era ancora felice ma sembrava un po' più... spento? Non ci avevo badato molto lì per lì, siccome non mi era sembrato qualcosa di importante; capita a tutti di avere periodi più felici e periodi più... meh. Tuttavia lui, con il passare del tempo, sembrava solo peggiorare. Ha iniziato a venire a scuola con occhiaie molto marcate e, se non le ha, è comunque troppo distratto e fuori con la mente. I suoi voti, a causa di ciò, sono leggermente calati. Forse è per quello che ormai ogni giorno ha qualche nuovo livido, che sia viola, verde, un ematoma serio o solo chiazze leggermente più scure. Gli ho chiesto più volte come se li procurasse e lui, altrettante volte, mi ha risposto dicendomi che era caduto, che aveva colpito qualcosa per sbaglio e così via. Tutte scuse. Erano tutte scuse perché so riconoscere le bugie di Kaoru e posso affermare con certezza che tutte quelle risposte, dalla prima all'ultima, erano menzogne. I suoi occhi, da quel bell'oro, erano diventati di un colore tendente al marrone chiaro, spento. Le palpebre a malapena rimanevano aperte, mentre le sua labbra non si incurvavano all'insù da troppo tempo. Nessuna parte del suo viso emana lontanamente felicità. Dopo tre settimane lo vedo sempre più magro. Non lo vedo più mangiare a scuola e, se mangia, non lo fa in grandi quantità. Prende uno o due bocconi, dopodiché riesce a distogliere l'attenzione sul suo piatto e non farlo notare a nessuno.
Ho provato anche a chiedergli se stia mangiando sufficientemente, nella speranza che si confidi e mi dica cosa gli stoa succedendo, ma, in cambio, ottengo solo un'altra delle sue bugie. "Sto mangiando abbastanza, non ti preoccupare. Semplicemente la mattina non ho molta fame, perciò mangio appena torno a casa, d'accordo? Non ti preoccupare" diceva, cercando di convincere più sé stesso che me. Io mi preoccupavo eccome. Mi preoccupavo di quel periodo così lungo senza un suo sorriso, di quella mancanza di passione che prima metteva quando andavano in giro per la città con lo skate, di quella mancanza di felicità nel suo sguardo, una volta focoso e pronto alle sfide.
Che sia colpa di Ainosuke? Giuro su qualsiasi cose che, se scopro essere lui la causa di tutto ciò, non esiterò un solo momento a fargli il culo. 

Non so cosa fare per aiutare Kaoru. Non ne vuole proprio sentire di dirmi ciò che gli sta capitando. Non voglio costringerlo a dirmelo; però, se soltanto mi desse qualche indizio o lasciasse che lo aiuti, sarebbe tutto più semplice. Ma non mi abbatterò soltanto perché non è facile: mi impegnerò affinché lui sia felice, affinché ritorni ad esserlo.
Non posso abbandonarlo in questo momento. Non lo abbandonerei mai in generale per nulla al mondo, ma in questo periodo in particolare ha bisogno di supporto, di me. Cosa posso, cosa devo fare per aiutarlo?
Non mi sembri mangi molto, quasi certamente non abbastanza. Cosa dovrei fare per fargli riprendere a mangiare? Probabilmente dovrei prima scoprire la causa per cui ha smesso.
Non glielo chiederò direttamente, per due motivi: il primo è  che, se glielo chiedessi, non mi risponderebbe mai con la verità; il secondo è che potrei soltanto peggiorare la situazione. Perciò dovrò capirlo da solo e, senza che lui lo noti, dovrò aiutarlo ad uscire da questa situazione. 

E' tardo pomeriggio -sono quasi le sette- per cui non sarà strano se gli chiedo a che ora vederci per andare in skate. Gli mando il messaggio e, vedendo che ha solo ancora una spunta, spengo il telefono e mi metto ad ascoltare qualche canzone, così da poter svuotare la mente. Ascoltare musica mi aiuta a distrarmi, una funzione molto utile per quando si è stanchi di tutti quelli che ci circondano. Non so bene perché mi faccia quest'effetto, ma ne sono molto felice. 
Sento la il telefono vibrare così, credendo che fosse Kaoru, lo accendo. Dal blocco schermo riesco già a vedere da parte di chi è il messaggio: Akira. In questi ultimi giorni siamo stati poco tempo insieme e, a quanto pare, l'ha notato anche lei. Dice che vorrebbe passare più tempo con me, che le manco e mi chiede se sia successo qualcosa. Effettivamente, qualcosa è successo. Cosa devo fare? Adesso che ho finalmente metabolizzato tutto ciò che lo riguarda, sono capace di far durare una relazione? Di darle tutto ciò che serve in una relazione? Non è sbagliato nei confronti di Kaoru, dell'amore che provo per lui, frequentare altre persone? E non è sbagliato anche nei confronti di Akira, illuderla che io provi qualcosa per lei e che ci sia la possibilità per un futuro insieme? Non voglio rimanere solo, ma non voglio nemmeno tradire i sentimenti che provo né due persone che sono parte della mia vita.
E io? Io provo veramente qualcosa per Akira? Fino ad adesso non c'avevo pensato seriamente, ma non so bene come possano essere definiti. Certamente non posso chiamarlo amore, quello è tutta un'altra cosa...ed è riservato già a qualcuno. Magari affetto? Credo sia la cosa più vicina al sentimento che provo per lei.  
Le rispondo scrivendole che potremmo uscire domani pomeriggio, magari per fare una passeggiata sulla spiaggia. Le dico anche l'eventuale orario e dove ci dovremmo incontrare. Lei accetta volentieri e mi manda un cuore. Ricambio ed esco dalla chat, non avendo nient'altro da scriverle. Domani dovrò parlarle di questa situazione e, fino ad allora, io devo pensare a cosa le dirò. 
Faccio ripartire la musica, divertendomi e ballando a ritmo. Fa bene sia al mio corpo che al mio cervello ballare; diventa una valvola di sfogo, tant'è che lo faccio ogni volta in cui sento di dover scaricare la tensione. Appena mi accorgo che mia madre mi sta fissando mentre ride sotto i baffi, la prendo per i polsi e la trascino al centro della stanza, facendola ballare con me.
Voglio godermi al massimo questi momenti, siccome sono rari. Da quando sono diventato abbastanza grande per rimanere a casa da solo senza farla stare costantemente in ansia, fa molte ore extra così da garantirmi qualcosa in più. Ho sempre avuto lei e solo lei, siamo sempre stati soltanto noi due, per cui ci guardiamo sempre le spalle. Più che madre e figlio, certe volte, sembriamo due migliori amici con una grande differenza d'età. Lei è spesso tutto ciò di cui ho bisogno; credo sia la madre dei sogni di tutti. 
Alla fine della canzone, il mio telefono vibra di nuovo; stavolta è Kaoru. Mi ha risposto indicandomi il solito posto e la solita ora. Dice anche che passerà da casa un po' prima perché mi deve dire alcune cose. Gli rispondo con un okay ed esco dalla chat. 
"Voglio provare una delle tue ricette preferite" Dice all'improvviso mia madre. 
"Va bene. Vuoi provare la pizza? E' un impasto di olio, farina, sale, acqua e lievito e, dopo averlo fatto crescere, si condisce con ciò che si vuole, come una salsa di pomodoro, mozzarella -un prodotto derivante dal latte- e si fa cuocere."
Si poggia un dito al mento e guarda uno spigolo alto della stanza, riflettendo o almeno fingendo di rifletterci. "Sembra buona" Dice infine. 
Annuisco in senso di approvazione. "Lo è". 
Scendo giù in cucina  e inizio a preparare tutto; nel frattempo, sento mia madre che si diverte in soggiorno vedendo qualcuno dei programmi che vedeva da piccola. Dopo cena lo incontrerò al solito posto, ma non mi pare abbia accennato alla presenza di Ainosuke. Credo che ci sarà anche Haruo; anche con lui non ho trascorso molto tempo in questi ultimi giorni. Finalmente ha tolto il gesso e le sue ossa sembrano essere tornate come prima, più o meno; lui è ritornato il ragazzo scherzoso di sempre. Siamo amici sin dal primo anno di liceo, per cui siamo molto legati. 
Una volta infornata la pizza, aspetto che si cuocia bene e, mentre attendo che il timer suoni, ripulisco il tavolo. Nel frattempo mia madre aveva aperto spotify sulla televisione, facendo partire una playlist pop. Mi prende per un braccio e mi trascina in soggiorno, riprendendo da dove avevamo interrotto qualche minuto prima. Dopo poco sento la porta aprirsi, ma non ci fermiamo. Anzi, non appena mia madre vede Kaoru sulla soglia della porta completamente immobile di fronte alla scena, corre veloce come un fulmine, lo prende per il braccio e lo coinvolge nel ballo. Sebbene all'inizio fosse rimasto pietrificato e rigido, lentamente si scioglie e, per la prima volta dopo un po', si lascia andare. 
"Le pizze! Vado a controllarle, voi rimanete qui a scatenarvi come pazzi" Li avverto. 
Notando il bel dorato dell'impasto, deduco che siano cotte e le esco dal forno. Credo di aver fatto lievitare troppo l'impasto: sono enormi e i bordi troppo grandi: non ce la faremo mai a finirle in due.
"Mamma Huston, abbiamo un problema" grido abbastanza forte così che mi possa sentire da sopra la musica. Sento la canzone fermarsi a metà, dopodiché vedo il volto arrossato ed affannato di mia madre entrare in cucina e dare un'occhiata alle mega pizze. "Sai bene che non riusciremo mai a finirle stasera, vero?"
Annuisco. "E' proprio quello il problema".
"Ah, ci sono" Kaoru, vuoi rimanere qui per cena? Così non sprecheremo del cibo e io, una volta tanto, avrò buona compagnia" Propone.
"Hey!" Esclamo fingendomi offeso. Non perde mai un'occasione per stuzzicarmi.
"Emh, non so se dovrei..."ù
"Certo che devi! Koko, prendi un altro piatto, ci divideremo le pizze". E così anche lui è stato coinvolto dall'uragano Chika. Spero solo che questo non diventi un ulteriore problema, dato che Kaoru non mangia molto.
Dato il primo morso, mi accorgo che sono uscite veramente bene. E' una serata particolarmente tranquilla, non si sente né il vento né la voce di qualche passante. La conversazione passa fluidamente, lasciando qua e la qualche silenzio. Fortunatamente, vedo Kaoru mangiare con gusto.
Una volta terminato di mangiare, saliamo in camera in modo tale che io mi possa cambiare. Scelgo degli abiti comodi, siccome gireremo per la città, fermandoci di tanto in tanto. Sento il suo sguardo bruciare sulla mia schiena, ma lo ignoro e continuo a cambiarmi come se nulla fosse. 

Salutiamo mia madre ed usciamo di casa, andando verso la mia moto in religioso silenzio. Sento il suo tocco essere più saldo delle altre volte, quasi come se fosse bisognoso di un punto fermo come una roccia. Stasera il cielo e le stelle sono coperti da nuvole grigie, che offuscano persino la luce della luna. E' un vero peccato, dato che oggi sarebbe stata luna piena; preferisco nettamente le sere in cui le stelle sono ben visibili e fanno da sfondo alla luna, quel meraviglioso satellite.
In lontananza intravedo una figura slanciata che mi osserva. Dopo poco capisco che si tratta di Ainosuke, che non appena si accorge di essere stato notato sia avvia verso il luogo d'incontro. Un brivido attraversa come una lepre la mia schiena, mentre sento le mani di Kaoru iniziare a tremare quasi impercettibilmente. Non parcheggio molto lontano da lì e, mentre scendiamo mi convinco a chiederglielo.
"Kaoru, c'è qualcosa che non va?"
Forse, visto che non lo chiamo mai con il primo nome, si è accorto della serietà della domanda. Ma nonostante ciò, decide comunque di mentirmi. "Mhmh, perché non dovrebbe?"
"Perché "mhmh" non è una risposta e tu non rispondi mai a monosillabi" Gli faccio notare. Lui però non risponde. "Mentre aspettiamo Haruo, ti va se andiamo a prendere qualcosa di dolce qui dietro al konbini? Ho proprio voglia di zuccheri e carboidrati".
"Come se ti servisse altra energia, non sei già iperattivo di tuo?" mi risponde sforzandosi di essere ironico.  "Comunque non ho fame, la tua pizza mi ha già riempito a sufficienza. Al massimo ti accompagno."
"Sicuro di non averne voglia?" gli chiedo, controllando, e sperando, che abbia cambiato idea.
"Si. Andiamo adesso?" Cerca di sviare l'attenzione, lasciando intuire che non devo più insistere. Non lo costringerò a fare ciò che non vuole, per cui ci avviamo, finendo per comprare qualche caramella e una barretta di cioccolato. 

Mentre eravamo dentro, abbiamo visto una telecamera che ci riprendeva e il tabellone dove si vedono le varie riprese e, da persone mature quali siamo, abbiamo iniziato a fare facce stupide e ridere come matti. Almeno sono riuscito a farlo sorridere.
Ultimamente non vedevo nemmeno più quella sua stupenda curvatura delle labbra.
Abbiamo aspettato Haruo e, una volta che ci ha raggiunto, abbiamo iniziato a girare per la città, come al nostro solito. Ormai molte delle persone che frequentavano costantemente il centro ci conoscono e ogni volta ci danno qualche soprannome diverso. Come mi aspettavo, Kaoru ha poche energie, infatti ci sta dietro a fatica.
Arrivati sotto al ponte, mentre sfrecciavamo nella strada deserta, avverto un brutto presentimento. Qualcosa di brutto sta per accadere. Guardo Haruo di fronte a me, ma lui sembra divertirsi come sempre, senza notare nulla di strano. 
Mi giro verso Kaoru: è stato un momento. Chiude le palpebre, perde l'equilibrio, si lascia andare all'indietro. 

La promessa del ventidue aprile - matchablossomWhere stories live. Discover now