Appuntamenti e relazioni

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Lei mi saluta con una mano, sorridendo timidamente, per poi ritornare dal suo gruppo di amiche. Appena si è allontanata, ho subito sentito delle braccia circondare il mio collo; curioso di scoprire chi fosse, mi giro, vedendo Haruo che mi fa un sorriso strano. "E così hai fatto colpo su delle ragazze molto carine e pure più grandi, eh?" Mi domanda strofinando il suo pugno sulla mia testa, scompigliandomi tutti i capelli.
"Huh? Ma esattamente cosa stai dicendo? E potresti gentilmente smettere di strofinare le tue dita sui miei capelli? Me li stai scompigliando tutti."
Una terza voce si aggiunge alla conversazione. "Lo scimmione si preoccupa dei suoi capelli già di prima mattina? Dai Haruo, scompigli i capelli alla principessa."
Uno sbuffo di sconsolazione mi esce incontrollato dalla bocca. "Fantastico. Ci mancava soltanto il secchione sarcastico che prende in giro chi ha più muscoli di lui. Buongiorno anche a te mondo." Sento la sua mano schiaffeggiarmi la nuca, come se avessi detto qualcosa di sbagliato. "Ei! Non ho detto nessuna cazzata stavolta! Ho solo detto i fatti come stanno" Gli sorrido malefico, sentendo un secondo schiaffo però sulla nuca. Io ci rinuncio.
"Si vedeva lontano un miglio che quelle ragazze abbiano una cotta per te, solo tu non te ne sei accorto." Continua imperterrito Haruo. Io, onestamente, non so come faccio ad essere ancora amico di queste due teste dure. A volte credo di stare per impazzire. Prendo un respiro profondo, cercando di non buttare per terra il mio amico, ancora aggrappato sulle mie spalle. "Io non credo proprio. Ma poi che cosa dovrebbe piacerle? Non ci siamo mai rivolti nemmeno la parola." Vedo Haruo guardare sconsolato Kaoru, mentre quest'ultimo cerca di non scoppiare a ridere. "Eh? Che c'è? Perché vi guardate così?" Sento un peso liberare la mia schiena, mentre il ragazzo va verso il cancello e si appoggia alle sbarre di ferro. "Lo sai che sei uno dei ragazzi più belli della scuola, no?"
Mi sa che si è bevuto il cervello. "Eh?" Io poi. Avrei completamente capito se avesse detto che Kaoru è tra i ragazzi più belli della scuola. Lì avrei sicuramente concordato. Ma io..? "Basta così. Non vi sopporto già più. Io entro in classe; voi, se volete, potete continuare a credere quello che volete. E con questo, me ne vado." Dico teatralmente, trattenendo a stento le risate. Mi giro, sentendo Kaoru urlare "Non tornare!" Così un bel 'vaffanculo' -stando pur sempre attento che non ci fossero professori intorno- scappa dalle mie labbra, facendomi scoppiare definitivamente in una risata. Gli altri due invece sento che si danno il cinque, mentre mi iniziano a seguire.
Saranno anche delle teste dure, ma sono le mie teste dure.

***

Credo di non aver mai sentito una lezione più noiosa di questa. A me, già di base, non piace la matematica, se poi non la spieghi in maniera interessante me ne vado al sonno. Mancano circa dieci minuti alla fine della lezione e alla pausa pranzo, ma sembrano trascorrere dieci anni. La classe ascolta in silenzio, con alcuni che riescono addirittura a prendere appunti. Il massimo che sono riuscito a fare io invece è una bozza del prossimo dipinto che devo fare. Certo che le idee mi vengono in mente nei momenti meno opportuni.
Finalmente la campanella suona, segno che possiamo alzarci ed andare in mensa. Adesso che mi viene in mente, devo andare agli armadietti vicino all'aula professori, così da poter incontrare Hanako a Akira. Ah, non ho ancora detto a Kaoru che non pranzeremo insieme. Vado verso di lui, dicendogli l'impegno che ho con le due ragazze. Annuisce e continua ad andare con gli altri. Non so cosa mi aspettassi come reazione in realtà.
Saluto Haruo e gli altri, ignorando i commenti del primo, che sono del tipo: "Mi raccomando, conquistale entrambe" oppure "Se te ne avanza una lasciala a noi". Come se le ragazze fosse oggetti. Bah. 

Cammino per i corridoi, vedendo tutti che si dirigono verso la mensa. Le classi si svuotano, mentre i ragazzi ritardatari sistemano le aule, nonostante la giornata non sia finita.
Ecco finalmente l'aula professori e, davanti alla porta, le due ragazze. Le saluto con una mano, vedendo arrossire leggermente Akira. Mi avvicino a loro. "Andiamo?"
Entrambe accennano un sì con la testa, perciò iniziamo a dirigerci verso il nostro tavolo. Durante il tragitto cerco di fare conversazione -con molte difficoltà, siccome non ci siamo mai parlati prima- ; proprio per questo, cerco di scoprire le loro passioni, i loro gusti musicali e così via. 

La promessa del ventidue aprile - matchablossomWhere stories live. Discover now