XIII

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Ho un appunto da fare prima dell'inizio della storia: guardate bene le parole che dicono ad un certo punto, assomigliano a qualcosa?

Afferrò la maniglia della camera.

Pensò che con Martina tutto sarebbe migliorato. Niente tradimenti, nessun nascondiglio, nulla.

Lui cercava solo questo: pace.

Era sicuro che gliela potesse dare ma poi cominciò a pensare alle litigate, alla canzone che aveva scritto per lei, alla sofferenza. Si stava confondendo da solo e senza motivo. Poi però cominciò a riflettere sui momenti passati con il riccio.

Si mise a ridere pensando al barattolo di sale, ai letti uniti e al loro primo bacio, che volesse o meno Tancredi lo rendeva felice. Non mancavano i drammi con lui e i momenti di gelosia in effetti sembravano già sposati. Visto da fuori in realtà non stava facendo nulla di così importante, non avrebbe lasciato Martina non andando da lei mentre se avesse scelto Tancredi avrebbe sanato una pace silenziosa.

Era più una decisione che avrebbe influito su se stesso il suo modo di vivere e ragionare.

Abbassò la maniglia, si distese nel letto e prese la mano dell'artista che aveva davanti.

"Fa ancora male la mano?" chiese a Tancredi

"Vattene"

"No"

"Perché?"

"Sto scegliendo te stupido, ti odio dal primo secondo che ti ho visto e continuerò a farlo ma c'è qualcosa che mi porta sempre da te"

"Ti ho detto di andartene, non scegli me una volta e lei ogni giorno, basta" Il riccio era emozionato dalle parole dette precedentemente da Luca ma era stanco di stare male per qualcosa che fondamentalmente non sarebbe mai nato.

"Non ho scelto lei tutti i giorni, ti prego guardami perlomeno negli occhi" Il castano infatti non stava guardando il biondo nelle pupille perché sapeva che avrebbe ceduto e non voleva farlo"

"Dai ti prego non voglio parlare con le tue spalle, non fare il bambino, girati."

"Io bambino? Seriamente?" disse Tancredi preso dalla rabbia, girandosi verso il biondo.

"No non lo sei ma sapevo che ti saresti girato"

Tancredi alzò gli occhi al cielo innervosito più che mai, stava realmente cedendo. Non poteva farsi incantare da qualche bella parola che sarebbe scomparsa come la neve quando arriva l'estate.

"Vattene Luca seriamente"

"In effetti cosa sto facendo qui non lo so neanche io"

"E allora vai"

"Vai" disse Tancredi dando una piccola spinta ad Aka

"Non posso, tu non sai quello che mi fai"

"Restiamo insieme stanotte, tanto chissene fotte" continuò Luca

"Ti ho detto è meglio se ora vai"

"Non mi stai davvero mandando via"

"Luca capisci che non ce la faccio più, sono stanco di tutti. Ho accettato così tanti compromessi per starti vicino che oramai ho finito tutto quello che potevo darti, ora tocca a te. Ci odiavamo? Per me possiamo tornare come prima, un bacio non cambia nulla. Che poi sai almeno cosa siamo? Amici, amanti, conoscenti? No non lo sappiamo e a me solitamente piace il grigio ma tutto questo mi sta distruggendo. Per non parlare del fatto che ancora ti credi etero. Sei stupido o non so? Capisco ci possa volere un po' di tempo e per capire una parte di se stessi totalmente nuova ma ad un certo punto devi fare pace con questa storia. Non sei etero e se proprio credi di esserlo, perché mi baci? Sei Tancredisessuale? Sono lusingato ma non penso proprio. Io non avevo mai baciato un ragazzo fuori da qui e non pensi che anche io abbia dovuto far pace con questa cosa? Ovviamente no perché sei così egocentrico che per te il mondo è fatto da Luca e i suoi drammi invece non è così mi dispiace deluderti."

Il biondo era completamente senza parole. Non sapeva realmente cosa dire. Non poteva dire nulla perché il riccio aveva ragione, completamente ragione ma doveva rispondere in qualche modo così disse quello che gli diceva il cuore.

"Non so cosa provo per te, penso sia solo affetto, profondo affetto nato dal nulla. So solamente che non ho mai provato nulla del genere per nessuno, certe volte voglio esternarlo e il modo più facile è con un bacio, leggero, che libera la mente e che mi fa sentire bene ma non so davvero se sia amore, forse no, forse sì. Non pretendere di sapere qualcosa da me se non lo hai chiaro neanche tu. Facile buttare la responsabilità di definire un rapporto su di me. Io ho fatto tanti sbagli e non lasciare Martina è uno di quelli ma non provare neanche a dire che il problema qui sono io perché siamo entrambi confusi. Io ti odiavo cazzo. Come è possibile che ora abbia più voglia di dormire con te che con la mia ragazza. Non è concepibile e no, non lo accetto"

Erano entrambi sull'orlo di una crisi isterica, erano sul ciglio di un burrone e non sapevano se buttarsi e rischiare di ferirsi o restare ben ancorati al terreno e avere per sempre il rimorso.

A Tancredi uscì una lacrima una sola ma era così significativa come se all'interno di quest'ultima si racchiudesse tutto quello che era successo. Luca provò ad abbracciarlo ma il riccio lo allontanò per andare in giardino, disteso, a guardare le stelle e cercando di capire come risolvere la situazione.

Erano distrutti e non sapevano se le cose sarebbero mai migliorate ma finalmente Aka capì che avrebbe dovuto cominciare a fare qualcosa per far tornare il riccio da lui, anche velocemente.

Non uccidetemi vi prego. Mi ha fatto male scrivere questo capitolo ma era necessario. Giuro le cose andranno in modo migliore ma non so ancora come. Comunque come al solito spero che il capitolo vi piaccia, come al solito commentate e lasciate una stellina se vi va❤️❤️

Le leggi dell'amoreWhere stories live. Discover now