"Fa così male?"

"Te lo farò capire rispondendo alla tua domanda. I materiali da utilizzare sono semplici e facili da trovare, basta avere un ago e dell'inchiostro. Chiunque in una ciurma ne ha almeno uno e, chi non lo ha, gli viene fatto appena ne entra a far parte. Diciamo che è come una prima prova di resistenza, se non sei in grado di reggere al dolore che ti provoca un ago bollente intriso nell'inchiestro che viene battuto costantemente sulla tua pelle, allora non sei in grado di resistere a nulla."

La mia faccia assume una smorfia dolorante al sol pensiero "Deve far molto male... siete tutti capaci di farne uno?"

"Con le mie doti artistiche, al massimo, saprei disegnarti un omino striminzito. È saresti fortunata se riusciresti a distinguere le mani dai piedi." ride "Nella nostra ciurma di solito se ne occupa Luduwig, l'uomo con il quale mi stavo sfidando a braccio di ferro."

"Quindi te li ha fatti lui?"

Annuisce "Si, ma solo due."

"E l'altro chi te lo ha fatto?" lo guardo confusa.

"Non te lo dirò. Solo quando saprai maneggiare il pugnale."

"E va bene." alzo gli occhi "Comunque, Luduwig è davvero bravo."

"Gli riferirò i complimenti, ora riprendiamo."

Mi fa cenno di tornare a sedermi, non obbietto. È già molto che abbia parlato così tanto con me senza giudicarmi in base a dove provengo e anche aprendosi leggermente direi. È la prima volta da quando l'ho conosciuto, è come se avesse un muro che lo divide da me, si mantiene sulla difensiva come se io stessi per attaccarlo da un momento all'altro. Chissà chi era lui prima di entrare a far parte della ciurma di Manto Scuro? Abitava qui ad Orys o viene da tutt'altre terre? E perché ha scelto la vita del pirata? Un ragazzo giovane come lui poteva aspirare a ben altro, poteva provare a costruirsi un proprio futuro redditizio. Ha sicuramente molti segreti dietro al suo essere e, molto probabilmente, uno di questi ha anche a che fare con la cicatrice che ha sul volto per la quale lo chiamano Scar. I miei pensieri vengono interrotti da lui che prende il suo pugnale dal fodero che ha sul fianco, lo guarda e poi rivolge la sua attenzione su di me.

"Prima di tutto, ti insegnerò a come muoverti fra la gente con indosso un pugnale. Potrebbe sembrare banale ma è una delle cose più importanti per cominciare. Quindi, prestami un'assoluta attenzione." si avvicina me "Prima di tutto, come ti ho già detto, il pugnale deve essere nascosto dalla vista di chi ti sta intorno. Nessuno deve immaginare che tu sia pronta a difenderti in qualsiasi situazione, la cosa che più mette in difficoltà gli assalitori è l'effetto sorpresa. Nessun uomo o donna potrebbe mai immaginare che una fanciulla come te abbia con sè un'arma così pericolosa, sfrutta questo dettaglio a tuo favore."

"E se fossi io a voler minacciare?" chiedo guardandolo.

"Era proprio qui che volevo arrivare." si alza e fa alzare anche me ponendomi davanti a lui "Ti avverto, scordati completamente di tutte le scene d'azione che hai letto nei tuoi stupidi romanzi che avevi nella biblioteca della tua lussuosa casa." porta il pugnale con la punta rivolta alla mia pancia "La probabilità che qualcuno venga a minacciarti puntandoti l'arma in questo modo..." la sposta verso il mio collo "...o in questo, sono pari a quelle di vedere il Re dei mari che viene a catturati con un retino e un tridente." allontana l'arma da me "Chi ha intenzione di minacciare, non sbandiera l'arma davanti a tutta la folla di persone che si aggira intorno a lui. Ad esempio, se io voglio minacciarti, porto l'arma i più possibile vicino a me. La poggio sulla mia gamba e faccio battere la lama sulla mia coscia, oppure, tengo il manico con la mano e la lama nascosta nella manica del mio giacchetto." mi mostra cio che ha appena detto a parole "Facendo così tu sai che io ho un'arma e se dovessi avvicinarmi in questo modo..." porta una mano dietro il mio collo, il pugnale che batte sulla sua coscia e i suoi occhi nei miei "Tu non avresti alcun modo di reagire."

Vivere in un sognoWhere stories live. Discover now