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Erano le 6.00 di mattina quando mia madre mi portò la colazione in camera.

"Buongiorno bambina mia, oggi parti e pensavo che dovrai essere autonoma stamattina potevi fare l'ultima eccezione" mi sorrise e io ricambiai con uno sbadiglio.

"Grazie mamma" mi misi seduta mentre lei ridacchiava. "Sono felice di provare qualcosa di nuovo"

"Sai che saranno solo persone dei dintorni e che dovrai stare con l'altra persona per tutto il tempo?" disse lei leggermente preoccupata e io sorseggiai il succo alla pesca.

"Penso di essere pronta, anche per più di una amicizia ti manderò una lettera appena posso" sorrisi e presi le mie cose per poi andare in macchina con mia madre alle 6.55.

"Fai la brava bambina mia" la abbracciai e andai verso la mia casa che sarebbe stata tale per i prossimi mesi.

Era una casetta insonorizzata, in un villaggio in mezzo alla penisola di Avalon, e non si sentiva nulla...questo perché un ragazzo entrò in quella davanti a me e mi disse che dopo aver chiuso la porta aveva urlato. Lui era 4. Molto simpatico ma non il mio tipo.
Io ero 12 anche se il mio nome avrei dovuto dirlo soltanto a 11.
Già eravamo in camera per numeri...
Dovevamo per forza chiamarci con essi al di fuori di quelle abitazioni. Erano le regole.
1 e 2 erano due ragazzi molto simpatici.
~Ah allora ci sono anche coppie omosessuali...~
Vuol dire che era proprio un esperimento sociale.
Ovviamente ci mettevano con ragazzi che non conoscevamo.
Nel nostro villaggio c'erano 10 coppie. E quindi da 1 a 20. Mentre nell'altro villaggio c'erano le coppie da 21 a 40.
Io ero grata di essere capitata nel primo villaggio perché avevo già notato un negozio carino dall'altra parte della mia casetta.
Questa era color Borgogna. I riflessi erano di un legno davvero tanto scuro. Mi piaceva esternamente anche se non ero ancora entrata.
Non si entrava per ordine nel villaggio anzi potevi arrivare anche alle 2 del mattino e non ti dicevano niente. Basta essere lì prima delle 9.00.
Le regole erano all'interno della casetta. Come l'esterno l'interno era molto ordinato e c'era solo una camera da letto con un letto matrimoniale, i muri erano bianchi e non c'erano quadri. C'era un piccolo salottino davanti alla cucina con un divano nero e mi sedetti sopra. Era molto comodo. Davanti ad esso un mobile dove poter mettere i ricordi dei giochi che avremmo fatto più avanti.
Non c'era un dress code ma l'importante era quello di portare giusto lo stretto necessario per una settimana.
In totale 4 felpe, 4 magliette, 4 paia di calzini, 4 intimi diversi e 2 paia di scarpe. Dovevamo imparare a fare quello che di solito facevano le nostre mamme.
Era severamente vietato entrare nelle case altrui. Potevi bussare e chiedere del sapone oppure della carta igienica ma niente altro.
Erano vietati i telefoni e l'unica tecnologia nel campo erano le luci e il Fon.
Avevo salutato 2 e mi disse che anche in casa sua c'era il fon. Quindi potevi avere i capelli lunghi o corti ed era comunque in dotazione.
Mi piaceva quel clima tranquillo. Anche se avevo un po' paura dell'arrivo di 11.

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-Vuvu

Sei miaWhere stories live. Discover now