Parte 4

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come ti è venuto in mente di farti sparare? - disse il signor Kunikida agitandosi.
- basta basta! Non facciamo affaticare Atsushi. Allora, il rapporto della missione?
- mi chiese il signor Dazai sedendosi sorridente.
- Akutagawa, dov'è Akutagawa? - affermai balzando seduto.
- è tutto ciò che hai da dire? - chiese il signor Dazai beffardo.
- come sono arrivato qui?
- ti ha portato qui lui, è fuori dall'agenzia, il presidente non lo fa entrare ma a quanto pare ti vuole vedere.
Il signor Dazai mi disse questo ridendo, non mi diede modo di rispondere e fece una telefonata che non riuscii mai ad udire.
- è andata come speravamo, che dovrei fare con il tuo pupillo?
- rimandalo a casa, bisognerà spiegargli tutto.
- ogni cosa a suo tempo, quando Atsushi si rimetterà, gli spiegheremo tutto.
Mi potei alzare presto poiché mi aveva rimesso in sesto il potere straordinario della dottoressa, mi feci talmente tante domande che non riuscii nemmeno a comprendere quale fosse l'ordine in cui avrei dovuto chiarire i miei dubbi. Il signor Dazai ci aveva fatto fare una missione senza uno scopo, ci aveva fatto seguire una donna che non aveva segreti. Niente di quello che era successo aveva senso ed io volevo trovarglielo. Ero a conoscenza di un luogo dove spesso i membri dalla mafia si riunivano, mi diressi li correndo con l'aiuto della tigre ed iniziai a gridare a gran voce il nome di Akutagawa. Sentii i polmoni scoppiare, ma dopo l'ennesima volta che urlai, qualcosa di familiare mi afferrò da dietro, scaraventandomi su un tetto.
- Akutagawa!
- taci tigre! Come ti salta in mente di venire qui, se io non ti uccido non significa che gli altri membri non lo faranno!
- dovevo vederti.
- mi hai visto, che vuoi?
- il signor Dazai mi ha detto che mi hai portato in salvo e che mi hai aspettato per parlarmi. Cosa dovevi dirmi?
- niente, solo sapere se quella psicopatica di una dottoressa ti avesse rattoppato.
- si, sto bene.
- allora vai - disse avviandosi lontano.
Mi alzai in piedi di scatto e mi aiutai a correre con la tigre, afferrai un braccio di Akutagawa abbassando lo sguardo, ero pronto ad essere buttato a terra dalla sua bestia, ma non lo fece.
- perché ti sei preso quel proiettile? - mi chiese senza voltarsi.
- tu hai toccato i miei capelli - gli risposi tristemente.
Akutagawa non mi chiese di lasciare la presa e non disse niente, ma qualcuno interruppe i nostri valenti silenzi.
Balzammo giù dal tetto e incontrammo il signor Dazai accanto al boss di Akutagawa. Quest'ultimo si chinò in segno di rispetto.
- ho sempre invidiato questo tipo di cose, forza Atsushi, inchinati anche tu a me!
- signor Dazai, cosa sta succedendo?
- Mori, spiegaglielo tu.
- vedete, cari ragazzi, io e Dazai-kun abbiamo deciso di mandarvi a recuperare una cosa importante, ma in questo viaggio sarete soli, senza supervisione e con il costante rischio di morire.
- potevi essere più delicato!
- dicevo, ci serviva la prova che la vostra collaborazione potesse funzionare ed è andata meglio del previsto, Atsushi si è anche preso una pallottola per te - disse al suo pupillo.
- tuttavia, non ho la certezza che tu, Akutagawa, serberesti la stessa premura per Atsushi, quindi lo proveremo immediatamente.
Mi ritrovai in pochissimi secondi una pistola puntata alla testa, l'espressione del signor Dazai era talmente indecifrabile che mi corse un brivido lungo la schiena. Mori rise sotto i baffi e Akutagawa rimase solo sorpreso
- che vuoi che faccia? Tanto so che non gli spareresti.
- no, non lo farei, non più - disse abbassando la pistola.
Un ragazzo che più volte aveva disturbato le nostre missioni piombò giù da un elicottero e si sistemò i capelli.
- che vuoi stupido Dazai? Sono qui solo per te boss, non per lui.
- Chuuya, spara ad Atsushi per favore - disse Mori facendomi accapponare la pelle.
Dazai ci tolse i poteri, così da tenerci sotto controllo, ma non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Davvero il signor Dazai mi avrebbe lasciato morire? Akutagawa mi avrebbe salvato? Le gambe mi tremavano ma non potevo far nulla se non fidarmi del mio capo.
- Akutagawa, salva Atsushi.
E Akutagawa mi salvò.
Compresi solo andandomene la dinamica di quell'evento. Il signor Dazai sapeva bene che se a chiederglielo fosse stato lui, Akutagawa avrebbe eseguito. Ora sapeva che mi avrebbe salvato anche in seguito, poiché gliel'aveva chiesto l'unico vero punto di riferimento che Akutagawa conosceva. Mi chiese a cosa servisse il teatrino architettato poco prima, ma compresi che forse era stato fatto per verificare di persona che tutto fosse ultimato. Tornai all'agenzia per parlare con i miei compagni. Il signor Kunikida stava cercando disperatamente il suo partner, ma non arrivò.  Compresi che dovevo sfruttare la sua assenza, dovevo trovarlo, da solo
In realtà, con l'aiuto della tigre lo trovai presto, ma non osai farmi vedere poiché con lui c'era Akutagawa. Ascoltai un discorso che mi spaventò.
- tu hai capito bene che farvi seguire quella donna non serviva e niente, vero?
- me lo aspettavo, ma pensavo ti inventassi qualcosa di più originale.
- non avevo voglia di pensare e per nostra fortuna Atsushi è ingenuo. Come mai, se avevi tutto chiaro, non gli hai detto nulla?
- lui non ti rispetta come me, avrebbe disobbedito.
- vero, trovare un pupillo come te è difficile, tuttavia sono sicuro che apprezzi il tuo rimpiazzo.
Akutagawa si irrigidì, percepii chiaramente il suo fastidio, ma smisi di pensare e tornai ad ascoltare.
- tuttavia, so che se ti chiedo una cosa la fai, lo sa anche il tuo boss. Quello che dovete fare è importante, molto importante, ma ora ti chiederò una cosa che non dovrai dire al tuo capo.
- mentire al boss? Cosa devo fare?
- salva Atsushi, dai la tua vita se serve.
Akutagawa guardò il signor Dazai negli occhi, si coprì la bocca e tossì, ma poi si inchinò.
- se è ciò che mi chiedi, lo farò, boss.

La luce è un'ombraDonde viven las historias. Descúbrelo ahora