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T/n's POV

"Che situazione strana."  Pensai dopo qualche minuto in quella condizione.

Eravamo entrambi seduti sul letto, tenevo la testa sulla sua spalla, come se potesse servire a dargli supporto,ed, in un qualche modo, provare a risollevarlo durante un discorso talmente arduo da esporre.

Mi raccontò di tutto, una storia agghiacciante.

Isabel, Farlan, Kenny, Kuchel, Erwin...

Tutte persone che avevano, o stavano tutt'ora avendo, un ruolo importante nella sua vita.

Era una delle prime volte in cui non sapevo bene cosa dire, consolarlo magari? Sarebbe stato troppo banale, tutti avrebbero fatto ciò,non che fosse sbagliato.

Non sembrava un ragazzo che necessitava inutili scuse per proteggere il suo passato.

Non avrebbe funzionato.

Alla fine del suo discorso, l'unica cosa che mi venne in mente di fare, fu solo abbracciarlo impacciata, volevo attaccarmi a lui, come per fargli sapere che vigevano vari punti di vista per i molteplici aspetti che compongono la nostra strada.

Non esistevano e non esistono solo le persone a cui vogliamo bene, come non esiste unicamente il combattimento contro i giganti.

Voltò la testa verso di me, incrociò il suo sguardo con il mio aspettando che comunicassi qualcosa.

Ma, egoisticamente, mi presi qualche secondo per poter osservarlo da vicino.

Pensai a quanto quella scena fosse piuttosto irrealistica: avevo scoperto un "nuovo Levi", che andava oltre il sarcasmo, il mettersi costantemente sulla difensiva, l'espressione apatica ed il comportamento intimidatorio.

"Hai solo trent'anni, non puoi disperarti dopo aver vissuto così poco." Non interruppi il contatto visivo, non ne avevo assolutamente l'intenzione a dir la verità.

Levi si mise a ridere.

A ridere.

Potevo non aver affermato la mia idea maggiormente sensata, ma credevo rappresentasse ciò di più adeguato in una circostanza simile.

"Due anni fa, ti sei lamentata del fatto che stavamo invecchiando."  Fece una piccola pausa.

Capendo a cosa  si stesse riferendo, volontariamente cessai la lunga occhiata e mi nascosi nel piccolo spiraglio che avevano formato le mie mani e la sua spalla.

"Dicevi che era passato tanto tempo, e che non avevamo fatto granché passi in avanti, che non sapevamo neanche se stessimo dalla parte giusta."

Attese che ripresi a guardarlo per continuare.

"Mi sembri, di poco, maturata."

Gli rivolsi uno sguardo dolce, poi corrucciai le sopracciglia ad aver realizzato quel "di poco".

Alcune cose però, non erano variate per nulla.

Non avevo la minima idea di cosa stessi realmente facendo, se magari stessi sbagliando tutto.

Ma non potevo soffermarmici proprio in quel momento.

Si trovava lì, vicinissimo, di notte; i miei pensieri non si focalizzarono nemmeno per mezzo secondo,su come mi sarei tenuta in piedi la mattina seguente senza aver praticamente dormito.

"Beh dopotutto, la vita è una, non la si può sprecare e spesso, purtroppo si deve rischiare per andare avanti."  Parlai con tono sicuro,ma in realtà improvvisai.

•Good and Evil• LevixReader / Attack on TitanWhere stories live. Discover now